Perugia: cercasi “stoccatore d’area”

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Melchiorri: ottimismo sulle sue condizioni

Perugia: cercasi “stoccatore d’area”. Lo 0-0 di Lecce ha evidenziato le grandi qualità del gruppo di Nesta ma ha ancora messo a nudo le difficoltà ad andare in rete

 

Bicchiere mezzo pieno o bicchiere mezzo vuoto? Come giudicare il pareggio ottenuto a Lecce dai grifoni sul campo della seconda forza del campionato fino al fischio d’inizio della gare del “Via del Mare”?

Il dubbio ci assale dalle diciassette di ieri, quando l’ottimo Marinelli ha chiuso la contesa sullo zero a zero.

Il dubbio difficile da sciogliere perchè il bicchiere è ceramente mezzo pieno in quanto lo stameritato pari è arrivato al termine della migliore prestazione di quest’anno del Perugia, che ha imposto fuori casa, ai valorosi avversari, la legge della sua migliore tecnica, delle incisive trame di gioco che mister Nesta, sempre più convincente come condottiero del Grifo, ha creato, lasciando agli avversari solo un’occasione pericolosa, terminata per fortuna sul palo, contro le almeno cinque palle gol create dal Perugia, una nel primo tempo e ben quattro nel secondo, letteralmente dominato dai grifoni, che avrebbero meritato il successo pieno.

E tutto questo non può non far apparire il bicchiere mezzo pieno, con la conferma dei notevoli progressi di questa squadra sia in trasferta, sia contro le grandi del campionato, sei giorni dopo la prestigiosa vittoria casalinga sul Pescara, tornato al secondo posto proprio grazie al pari imposto dal Perugia al Lecce.

Una squadra che ha acquisito personalità in mezzo al campo a dispetto della giovane età dei suoi protagonisti, Kingsley, Bordin e Dragomir, autori anche nel Salento di un’altra grande prestazione e che è salita di tono anche nella fase difensiva, nonostante le molte assenze.

Ma il bicchiere diventa mezzo vuoto quando ci si sofferma su come mai una squadra che ha dominato la gara, che ha creato tanto, subendo quasi niente, non è riuscita a portare via l’intera posta da Lecce.

La spiegazione è facilmente intuibile, al Grifo manca uno stoccatore d’area, un finalizzatore da venti gol che possa aiutare il Perugia a fare il salto di qualità.

Un problema antico che avevamo sottolineato sin dalla chiusura del calcio mercato, nel quale, oltre al previsto rientro alla base, Cagliari, per fine prestito, della seconda punta Cerri, si era contemporaneamente verificata anche la dolorosa cessione del bomber Di Carmine, sedici gol il primo, ventidue il secondo, sostituiti da due buoni giocatori, il promettente Vido e l’esperto Melchiorri, punte tecnicamente valide e, nel caso di Melchiorri anche generose, ma che non avevano e non hanno molta confidenza col gol, come i loro “score” delle stagioni precedenti  dimostrano, con l’unica eccezione della stagione di Pescara per Melchiorri, la sola stagione tra i professionisti in cui l’attaccante marchigiano è andato in doppia cifra con quattordici gol.

Poca prolificità puntualmente confermatasi in queste quattordici partite di campionato nelle quali Vido e Melchiorri hanno segnato in due solo otto reti, tre Melchiorri e cinque, ma ben tre su rigore, Vido, le uniche su azione entrambe realizzate nella vittoriosa gara casalinga con l’Ascoli, propiziate oltretutto da grossolani errori del portiere di riserva bianconero Perucchini, schierato a sorpresa da Vivarini nel lontanissimo 2 Settembre.

Se il Grifo è tornato con un solo punto dalle quattro trasferte, Palermo a parte, giocate contro le grandi, Salerno, Verona, Benevento e Lecce, dove per il gioco espresso in campo ne avrebbe meritati invece almeno cinque tenendoci stretti, lo deve proprio alle occasioni sciupate dai suoi attaccanti e non solo.

Ad ovviare a questo digiuno, fortunatamente, nelle cinque gare precedenti a quella di Lecce ci aveva pensato un grande Verre, un trequartista, con le cinque fondamentali reti, una a partita, segnate a corollario delle sue grandi prestazioni espresse.

A Lecce Verre, pur disputando un’altra gara di alto livello non ha segnato, è normale, e la gara è terminata solo zero a zero. Ecco perchè il bicchiere appare anche mezzo vuoto, lasciando  l’amletico dubbio, con il grande rammarico di come avrebbe potuta essere la classifica del Grifo con un vero stoccatore al centro dell’attacco.

L’arrivo di una punta che abbia confidenza col gol, per la società, deve essere la prima priorità dell’imminente mercato di Gennaio perchè in un campionato così equilibrato, in basso, nel quale, Palermo a parte, il campo sta dimostrando come non ci siano vere corazzate, sarebbe un peccato non provare a sfruttare l’occasione che il convincente gioco di Nesta dell’ultimo mese, oltre al campionato non impossibile di quest’anno, mette a disposizione.

Ma intanto, prima del mercato rimangono quattro turni da giocare, impegni non facili, a cominciare da quello di sabato al “Curi” contro lo Spezia, reduce da una sonante vittoria casalinga contro il Cosenza che ha portato i liguri ad una sola lunghezza dai grifoni.

Squadra che gioca al calcio, quella di mister Marino ma che, proprio per il suo gioco aperto, come quello del  Pescara e del Lecce, lascia spazi agli avversari e i grifoni dovranno e potranno approfittarne.

Oltretutto lo Spezia soffre particolarmente le trasferte, solo una vittoria, a Livorno e un pari, a Padova, nelle sette partite disputate lontano dal “Picco “, autentico fortino, invece, della squadra ligure, dentro al quale lo Spezia ha conquistato ben sedici punti in sette gare.

Ci sarà comunque da battagliare per poter migliorare con i tre punti una classifica che dovrebbe vedere i grifoni domani sera, al termine di questo turno, ancora dentro la griglia playoff, a meno di vittorie del Verona a Benevento o della Cremonese in casa col Cittadella, oltre a quella della Salernitana col Brescia.

Danilo Tedeschini