Santopadre riparte con il piede sbagliato

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L'attaccante dell'Ascoli re del

Santopadre riparte con il piede sbagliato. Conferenze ad ‘invito riservato’ e una ‘grossa inesattezza’. Al via l’era Caserta, un tecnico che ‘parte bene ma poi rifiata …’

 

Sono passati quindici giorni da quell’infausta sera della vigilia di Ferragosto nella quale il Perugia è amaramente retrocesso in Serie C ma il magone non passa. Se ne sono andati molti dei protagonisti di questa vergognosa retrocessione, dal tecnico Massimo Oddo, clamorosamente accasatosi proprio a Pescara, decisione quantomeno opinabile che ha chiaramente fatto infuriare i tifosi biancorossi, ai dirigenti della gestione sportiva Roberto Goretti e Marcello Pizzimenti, i fedelissimi di Santopadre.

Se ne sono già tornati nelle loro squadre di appartenenza i giocatori in prestito, da quei pochi che ricorderemo per il buon campionato disputato, a dispetto della retrocessione, Vicario in particolare ma anche Nicolussi Caviglia, a quelli che hanno fallito in pieno quest’annata disgraziata come Falcinelli e Capone e a Pietro Iemmello che, nonostante i dieci gol su azione e i nove su calcio di rigore realizzati, la maggior parte nel girone d’andata, ha clamorosamente fallito nei momenti più importanti, tenendo un atteggiamento generale, soprattutto nel girone di ritorno, nel quale ha messo a segno solo due gol su azione e due su rigore, che ha fatto inferocire i tifosi del Grifo.

Sono poi rimasti alcuni giocatori di proprietà, messi pesantemente sul banco degli imputati dalla tifoseria insieme a Iemmello, da Falzerano a Di Chiara, da Carraro a Buonaiuto e a Gyomber, probabilmente tutti in uscita in questo anomalo mercato estivo, con il difensore slovacco, protagonista a Perugia di due stagioni altalenanti, nelle quali ha alternato cose buone ad errori marchiani, oltre a collezionare troppi cartellini, spesso evitabili, che ha già presuntuosamente dichiarato di non voler giocare in Serie C.

Tra i giocatori di proprietà ci si augura che possano rimanere Mazzocchi e Kouan, due che nonostante qualche limite tecnico, hanno sempre buttato il cuore oltre l’ostacolo in campo, mentre dovrebbero rimanere, ma sarà solo il mercato a confermarcelo, il portiere Fulignati, che diventerebbe titolare e i giovani Nzita e Konate, mentre è ancora tutta da valutare la posizione dei vari Sgarbi, Falasco, Melchiorri e Dragomir, tutta gente che avrebbe mercato, oltre a Rosi ed Angella mentre rientreranno alla base per fine prestito il difensore Monaco, inviso alla piazza, il centrocampista Moscati e gli attaccanti Bianchimano e Manconi.

Chi non se ne andrà, a quanto pare, sarà invece il massimo dirigente del Perugia, l’amministratore unico Massimiliano Santopadre, massimo responsabile della retrocessione in C del Perugia, dopo anni di non progetti, culminati con gli errori disastrosi di questa stagione, tutte cose di cui abbiamo ampiamente parlato nei nostri precedenti editoriali. Proprio colui che avrebbe dovuto fare per primo un passo indietro ma, purtroppo, il proprietario del Perugia è lui e solo lui può decidere se accettare o meno offerte da parte di terzi, come quella presentata (e rifiutata) a Giugno dalla cordata rappresentata dall’avvocato Canovi, uno dei procuratori sportivi più stimati, da decenni nel calcio.

Santopadre è voluto invece ripartire al comando e lo ha fatto ingaggiando un nuovo Direttore Generale, Gianluca Comotto, al posto di Mauro Lucarini, diventato uno dei vicepresidenti, un nuovo Direttore Sportivo, Marco Giannitti, al posto del duo Goretti-Pizzimenti e un nuovo tecnico, Fabio Caserta, in luogo di Massimo Oddo.

Conosciamo Giannitti per quanto fatto di buono nei cinque anni di Frosinone, ma in Ciociaria aveva avuto la fortuna di poter lavorare con un presidente bravo ed economicamente forte come Maurizio Stirpe e un Direttore Generale, altrettanto bravo ed esperto come Ernesto Salvini, senza nulla togliere a Comotto che, comunque, è un’esordiente nel ruolo.

Quanto a Comotto, il capitano degli eroi del 4 Maggio, promosso dirigente da Santopadre quattro anni e mezzo fa, subito dopo la chiusura del mercato di Gennaio, dopo averlo fatto repentinamente smettere di giocare per far posto nella lista a Salvatore Monaco ma che dopo un solo anno se ne tornò, invece a Firenze, ci auguriamo che stavolta possa rimanere a lungo e con successo dalle parti di Pian di Massiano, a dispetto della poca esperienza nel ruolo.

E veniamo al nuovo allenatore, Fabio Caserta, ex tecnico della Juve Stabia, con la quale è retrocesso da penultimo quest’anno dopo aver vinto il Girone C della Serie C l’anno prima. Un bravo allenatore sul piano tecnico che adotto un quattro-tre-tre aggressivo ma non squilibrato. Caserta ha allenato solo a Castellammare di Stabia e, nelle ultime tre stagioni, la prima insieme a Ciro Ferrara, conquistando un quarto posto e le altre due da solo, con la promozione e la retrocessione.

Le perplessità sulla scelta di Caserta nascono però da due fattori. Il primo, quello più importante, è il notevole, evidente calo delle sue squadre nel girone di ritorno. Nella stagione della promozione in B, infatti la Juve Stabia chiuse il Girone d’andata a quota 43 per chiudere poi il torneo a quota 77, totalizzando nel ritorno 33 punti, undici in meno rispetto all’andata, con una parte centrale del Girone di ritorno nella quale le vespe avevano racimolato solo 9 punti in 10 gare, mettendo a repentaglio una promozione diretta già in mano.

Ancora peggio quest’anno in Serie B, dove, a fronte delle prime venti gare, fino alla prima di ritorno compresa, la squadra di Caserta aveva totalizzato ben ventisette punti, alla media di 1,35 punti a partita che l’aveva posizionata ai margini della zona playoff, nelle successive 18 gare, invece, sono stati soltanto 14 i punti racimolati dalle vespe, 0,78 di media. Qualcuno ha giustificato la cosa addossando la colpa al lockdown (nelle 10 gare disputate dopo la sosta la Juve Stabia è crollata con solo 5 punti conquistati) ma il calo era già evidente nelle otto precedenti gare dove le vespe avevano racimolato solo 9 punti, media 1,12.

Il secondo fattore si basa sul fatto che il tecnico calabrese nei tanti anni di militanza a Castellammare, da giocatore e da tecnico ha sempre disputato il Girone C, che conosce a menadito mentre conosce di meno il Girone B, dove, presumibilmente, giocherà il Perugia.

Personalmente, con il ritorno di Comotto, il suo capitano e l’uscita di Goretti, con il quale c’erano state delle grosse frizioni, ci saremmo aspettati il ritorno di Camplone, l’unico tecnico che ha vinto negli ultimi otto anni da queste parti, gradito alla piazza e che era anche disponibile.

Ma Santopadre ha scelto così e a proposito di Santopadre è partito anche quest’anno con il piede sbagliato riguardo la comunicazione, con le solite conferenze stampa alle quali non tutte le testate sono invitate e proprio in quella di presentazione di Comotto, il presidente è scivolato in una clamorosa buccia di banana, affermando a proposito della promozione in C1, del campionato 2011-2012, che quella promozione gli appartiene perchè quando Moneti prima, a Febbraio 2012, e poi lui, a Marzo 2012, quando hanno rilevato le quote di Damaschi e della Fortebraccio, e sono diventati presidenti, il Perugia era QUARTO in classifica!!!!

Andiamo per ordine, Moneti è diventato presidente l’8 Gennaio 2012 e non in Febbraio, a causa delle dimissioni di Damaschi da presidente che, comunque, insieme ai soci della Fortebraccio, rimase socio di maggioranza del Perugia. Il Perugia, era appena stata giocata la prima di ritorno, era largamente PRIMO, come di mostra la classifica, consultabile nel link sottostante

https://www.uscatanzaro1929.com/…/01/08/catanzaro-melfi-2-0/

A Febbraio, precisamente il 12, dopo due pareggi e prima di tre vittorie consecutive, data erroneamente indicata da Santopadre, il Grifo era sempre PRIMO, con tre punti di vantaggio sul Catanzaro, secondo e cinque sulla Vigor Lamezia, terza come dimostra il link sottostante

https://www.uscatanzaro1929.com/20…/…/12/catanzaro-fano-4-1/

Il 14 Marzo Damaschi e la Fortebraccio cedettero il loro pacchetto di azioni a Santopadre e Moneti e Santopadre diventò presidente. Qualche giorno prima il Perugia, vincendo a Gavorrano, consolidò il suo PRIMO posto, con due punti di vantaggio sul Catanzaro, secondo e cinque sulla Vigor Lamezia. Salivano in C1 le prime due. Mancavano otto partite alla fine e dopo quattro di queste il Perugia conquistò la matematica promozione! Classifica anche questa consultabile nel link sottostante

https://www.uscatanzaro1929.com/…/11/catanzaro-campobasso-…/

Qui sotto invece lo spezzone della conferenza dove si possono vedere e ascoltare le parole dette da Santopadre.

Ci si può fidare di un presidente che ha fatto RETROCEDERE IN C Il Perugia e che inizia la nuova stagione con un’evidente inesattezza come questa?

Danilo Tedeschini