Un Grifone da 10 e lode e un Grifone a bruciare all’Inferno

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Il Genoa raggiunge il Frosinone nella prossima Serie A. Il Perugia umiliato dal Cagliari di Sir Claudio Ranieri, Santopadre e Castori i responsabili

 

Paradiso

10 e lode Genoa

Serie A! Dopo il Frosinone anche il Genoa centra la strameritata promozione in Serie A, con due giornate d’anticipo, superando due a uno l’Ascoli in un “Luigi Ferraris” gremito da trentacinquemila tifosi impazziti di gioia per questo immediato ritorno in Serie A voluto da tutti, dalla proprietà estera, dal Presidente Zangrillo al D.s. Ottolini e a tutti i giocatori. Ma certamente il protagonista assoluto di questa promozione è il giovane tecnico Alberto Gilardino, promosso dalla “Primavera” dopo l’interlocutorio primo terzo abbondante di campionato con Blessin in panchina e che con la straordinaria marcia tenuta nelle ventuno partite con lui alla guida dei rossoblù, fatta di quattordici vittorie, sei pareggi e una sola sconfitta, ad una media incredibile di 2,28 punti a partita, contro  l’1,46 punto a partita di Blessin, ha trasformato una corazzata impacciata in una praticamente invincibile, con l’unica sconfitta subita a Parma. Un grandissimo percorso per Gilardino che vede ora il suo Genoa tornare in Serie A, al momento con il secondo posto a quota  settanta punti. Complimenti! Predestinato!

9 Claudio Ranieri                     

Come capitato la settimana scorsa a Pohjanpalo, anche Claudio Ranieri avrebbe meritato il posto più alto del Paradiso, grazie alla “manita” rifilata dal suo Cagliari, fuori casa, al Perugia, ma la promozione in Serie A del Genoa lo fa scivolare sul secondo gradino dell’Empireo. Una gara perfetta quella dei sardi al “Curi”, attenti, concentratissimi e che hanno sfruttato al massimo le ingenuità del Perugia. Ancora Lapadula, che apre e chiude con una doppietta, Azzi, Mancosu, con uno straordinario gol dalla linea di centrocampo e Kourfalidis firmano la splendida cinquina della squadra del bravissimo mister Ranieri che, però, rimane con cinquantaquattro punti al sesto posto, a causa dei peggiori scontri diretti col condomino Parma. Claudio Ranieri, “Sir” non a caso!

8Frosinone e Sudtirol

Il Frosinone ormai è matematicamente in Serie A, vedrete che sarà deconcentrato e mollerà un po’! E in effetti la rete subita a Pisa dopo neanche un minuto sembrava dare ragione ai soliti luoghi comuni pallonari ed invece, subito dopo la rete dei nerazzurri, il rullo compressore gialloblu si rimetteva magnificamente in moto rifilando tre gol al Pisa, grazie all’autorete di Rus nel primo tempo e alle marcature di ottima fattura di Borrelli e Caso nella ripresa. Frosinone che resta così meritatamente al comando, toccando quota settantaquattro punti.

Torna al successo il Sudtirol, che va ad espugnare il “Libero Liberati”, superando la Ternana uno a zero grazie alla micidiale conclusione da fuori area di Curto, nel finale del primo tempo. La vittoria consente ai bolzanini di respingere l’attacco del Cagliari al loro quarto posto, adesso a quota cinquantasette.

7Reggina, Parma, Palermo e Cittadella

Vittoria di vitale importanza per la Reggina, che si riprende sul campo tre dei quattro punti che la Commissione Giudicante le aveva tolto in settimana, aggiungendoli ai tre già tolti in precedenza, sempre per i mancati pagamenti contributivi. La squadra di mister Inzaghi supera due a uno il Como al “Granillo”, grazie alla doppietta, con un gol per tempo, di Strelec, prima del gol della bandiera del Como, conquistando la matematica salvezza e risalendo a quota quarantacinque, ad una sola lunghezza dalla zona preliminare, precedendo all’undicesimo posto il Modena per la migliore differenza reti.

Il Parma, penalizzato di un punto in settimana per il ritardato pagamento contributivo, se lo riprende con forti interessi superando due a zero, al “Tardini”, il Brescia grazie alla doppietta di Benedyczak nei primi diciassette minuti. Il successo permette al Parma di rimanere al quinto posto grazie ai  migliori scontri diretti sul Cagliari.

Meritato successo casalingo del Palermo per due a uno sulla Spal, anche se con qualche sofferenza di troppo nella ripresa, quando subisce il gol del due a uno spallino dopo aver dominato il primo tempo, chiuso sul doppio vantaggio grazie all’autorete di Meccariello e al solito gol di Brunori. Rosanero che rientrano in zona preliminare, occupando il settimo posto a quota quarantotto.

Il Cittadella vince nel finale l’importantissima gara del “Tombolato” col Benevento facendo tre grossi passi avanti verso la salvezza. Andato sotto dopo diciotto minuti, il Cittadella pareggia con Vita nel primo tempo, per poi assestare il micidiale uno-due nel finale con Maistrello e Carriero, che fissa il risultato sul definitivo tre a uno. La squadra di mister Gorini, al momento, sarebbe salva con il suo sestultimo posto a quota quarantuno.

Purgatorio

6Venezia, Bari

Quando stava ormai pregustando l’aria dolce del preliminare, grazie al gol del vantaggio di Pohjanpalo, segnato nel primo tempo della gara del “Marulla” contro il Cosenza, il Venezia viene beffato al novantesimo dal pareggio cosentino. L’uno a uno finale posiziona la squadra di mister Vanoli nel terzetto a cavallo tra la zona preliminare e il decimo posto a quota quarantasei, con la peggiore classifica avulsa che inserisce i lagunari al decimo posto.

Il Bari, in vantaggio per uno a zero a Modena grazie ad un eurogol di Ricci nel primo tempo, viene raggiunto sull’uno a uno finale ad una manciata di minuti dal termine su rigore. Il pareggio, meritatissimo, lascia i galletti al terzo posto, adesso a quota sessantadue, con cinque, rassicuranti lunghezze di vantaggio sulla quarta.

5Cosenza, Modena

Quasi all’ultimo tuffo un colpo di testa di D’Urso regala un pari di speranza al Cosenza che, in caso di sconfitta casalinga col Venezia, passato inizialmente in vantaggio, avrebbe gravemente compromesso la sua rincorsa salvezza. La squadra di Viali è adesso al quintultimo posto con trentanove punti, in zona playout.

Il Modena non va oltre l’uno a uno casalingo contro il Bari, con il punto conquistato che lo fa scivolare in dodicesima posizione, dietro alla Reggina, per la peggiore differenza reti nei confronti dei calabresi. Alla rete iniziale del vantaggio barese risponde il rigore trasformato da Diaw a meno di un quarto d’ora dal termine.

Inferno       

4 Como, Spal e Ascoli                       

Il Como deve rinviare alla gara interna con la coinquilina Ternana, che precede al momento in classifica al tredicesimo posto a quota quarantatré grazie alla migliore differenza reti,  la matematica certezza della salvezza, dopo la sconfitta per due a uno rimediata al “Granillo” contro i padroni di casa della Reggina. I lariani subiscono un gol per tempo prima di segnare la rete della bandiera con Cutrone.

La Spal perde due a uno a Palermo e rimane mestamente al penultimo posto della graduatoria con soli trentacinque punti, con le speranze di salvezza diretta praticamente tramontate e quelle di raggiungere il playout appese al flebile filo di conquistare due vittorie nelle ultime due gare, che, addirittura, potrebbero anche non bastare. Primo tempo soffertissimo per la squadra di mister Oddo, chiuso sotto di due gol. Ripresa migliore, con Varnier che accorcia le distanze ma con la Spal che non riesce a raggiungere il pari.

Niente da fare per l’Ascoli sul campo del Genoa che, proprio con la vittoria per due a uno sui bianconeri, festeggia il ritorno anticipato in Serie A. La rete della bandiera dell’Ascoli, sul due a zero per i rossoblu, la realizza nella ripresa Marsura, appena subentrato. Ascoli, comunque, sempre nella zona preliminare con il suo ottavo posto, determinato dalla migliore classifica avulsa nei confronti delle coinquiline Pisa e Venezia.

3 Benevento e Brescia

Finisce a Cittadella l’agonia del Benevento, battuto tre a uno dalla squadra di mister Gorini e ormai praticamente retrocesso in Serie C! La squadra di mister Agostinelli, obbligata a vincere, ci ha provato, passando in vantaggio inizialmente con Pettinari, ma subendo poi la reazione del Cittadella, che pareggiava nel primo tempo, per poi dilagare nel finale. Alla squadra del Presidente Vigorito, con il suo ultimo posto con soli trentadue punti, manca solo il timbro della differenza reti per essere matematicamente retrocessa.

Il Brescia torna a casa a mani vuote dalla trasferta di Parma, dove perde due a zero, con entrambe le reti subite dopo solo diciassette minuti, complicando notevolmente la sua classifica che la vede attualmente al quartultimo posto con trentotto punti, in piena zona playout, con la salvezza diretta distante tre lunghezze e il rischio della retrocessione diretta tutt’altro che scongiurato, visto il difficile calendario che vedrà le rondinelle ospitare il Pisa e andare a Palermo.

2 Ternana                                                                                                           

Terza sconfitta casalinga della Ternana, la seconda al “Libero Liberati”, stavolta uno a zero contro il Sudtirol, passato in vantaggio nel finale del primo tempo. Le fere non sono ancora matematicamente salve, anche se i quattro punti di vantaggio sul quintultimo posto dal loro  quattordicesimo, determinato al momento dalla peggiore differenza reti col coinquilino Como,  lasciano ancora ampi margini di sicurezza alla squadra di mister Lucarelli.

1Pisa

Il Pisa cade per la quarta volta consecutiva, la seconda tra le mura amiche, cedendo tre a uno di fronte alla capolista Frosinone. Il gol dopo neanche un minuto di Gliozzi illude la formazione di mister D’Angelo, raggiunta dai ciociari nel primo tempo e travolta nella ripresa. La qualificazione al  preliminare non è però ancora compromessa, grazie soprattutto alle battute d’arresto delle rivali, con il Pisa scivolato al nono posto a causa della peggiore classifica avulsa rispetto all’Ascoli e quella migliore rispetto al Venezia, suoi coinquilini.

0Massimiliano Santopadre e Fabrizio Castori

Il Perugia naufraga nell’anticipo del “Renato “Curi”, seppellito da un pesantissimo cinque a zero dal Cagliari. Grifoni annichiliti dai sardi andati in gol tre volte nel primo tempo e due nel secondo, reti favorite da errori di entrambi i portieri, con Furlan sostituito per infortunio da Gori sul due a zero. Un vero disastro per le speranze salvezza, tenute, però, ancora parzialmente in vita dai risultai dei due giorni successivi delle dirette concorrenti, Cittadella escluso. Perugia sempre terzultimo, infatti, ma che vincendo le ultime due gare, quella difficilissima di Venezia e quella facilissima in casa col Benevento, dovrebbe riuscire ad entrare nel playout mentre, con quattro punti, dovrebbe sperare in una serie di risultati favorevoli per centrare gli spareggi. Ridotte veramente al lumicino, invece,  le possibilità di centrare  la salvezza diretta. A fine gara, anzi, già nel corso del secondo tempo è iniziata la giusta contestazione dei tifosi, con bersaglio soprattutto il presidente Massimiliano Santopadre, reo di avere allestito in ritardo, in estate, una rosa poco all’altezza e di averla addirittura indebolita a Gennaio e il tecnico Fabrizio Castori, che ha continuato sempre a giocare allo stesso modo, un gioco noioso e obsoleto che, nelle ultime undici partite ha fatto precipitare i grifoni in zona retrocessione con i soli sette punti conquistati. Tremenda mazzata!

Dan.Te.