Un po’ di autocritica farebbe bene

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Un po' di autocritica farebbe bene. Il k.o. di Pordenone conferma che il Grifo si sta spegnendo. Oddo ancora non ha trovato la quadratura, ma anche la società dovrebbe fare

Un po’ di autocritica farebbe bene. Il k.o. di Pordenone conferma che il Grifo si sta spegnendo. Oddo ancora non ha trovato la quadratura, ma anche la società dovrebbe fare “mea culpa”

 

Ho sempre cercato di non essere pessimista e di vedere il “bicchiere mezzo pieno”.

Ma questo mio esercizio, sta diventando sempre più difficile.

Soprattutto dopo il botta-risposta della settimana scorsa tra il Direttore dell’area sportiva Goretti ed il tecnico Oddo.

Settimana di polemiche (più o meno) velate, culminata nella disfatta di Udine contro la neopromossa Pordenone.

Disfatta che segue – dopo la pausa della scorsa settimana – quella interna con il Cittadella.

Tanti di noi (compreso il sottoscritto) sono stati illusi dalla buona posizione in classifica del Grifo, dato che – in ogni caso – dopo due sconfitte consecutive, siamo ancora settimi in piena zona play off a soli 3 punti dalla promozione diretta.

E siamo stati illusi anche dalla vittoria in trasferta a Crotone alla decima giornata, con la squadra di casa lanciatissima.

Certo, evidenziammo anche che a Crotone, i calabresi ci presero “a pallonate”.

Ma complice un Vicario stratosferico, un attacco prolifico e tanta fortuna, riportammo a casa il risultato.

E – si sa – le vittorie leniscono e coprono ogni magagna.

Non abbiamo voluto vedere un Perugia che progressivamente si stava spegnendo: 4 sconfitte e 17 reti subite dall’inizio del torneo, ma di queste ben 3 sconfitte e 10 reti nelle ultime 6 gare.

Anche se evidenziammo che l’estremo turn over di Oddo ed i suoi continui cambi di modulo potevano dare l’impressione che – dopo tre mesi di campionato – egli non avesse ancora le idee chiare.

Ma c’era sempre la speranza del tifoso innamorato di poter rivedere il Perugia – quasi perfetto – della gara col Frosinone.

Ancorché col “senno di poi” ritengo che nella perfezione del Perugia di quella sera, vi fu il decisivo contributo degli avversari in serata e periodo del tutto negativo.

Ed ormai – dopo l’ultima striscia negativa e, soprattutto, dopo l’intervento di Goretti – appare palese che Oddo sia ancora alla ricerca della “quadratura del cerchio” e sia lontano dal trovarla.

Ma soprattutto che vi siano immensi problemi tecnico-tattici, con la Società che assume – almeno per ora – un atteggiamento ambiguo.

È, infatti, inusuale che in settimana un dirigente critichi pubblicamente ed in maniera così tranciante il tecnico e la squadra; il tecnico risponda per le rime, ma dopo la disfatta di sabato, la Società riconfermi la fiducia ad Oddo, come se nulla fosse successo.

Quando – si è visto sul campo – la “tirata di orecchie” di Goretti non solo non è servita a nulla.

Ma ha presentato una squadra che – oltre alla “solita” confusione tattica – stavolta non è riuscita nemmeno ad esprimere impegno e grinta, fino ad oggi uniche note positive.

Un Grifo in evidente stato di shock.

A nessuno di noi – nonostante l’evidente flessione delle ultime gare – era mai balenata per il cervello la parola “esonero”.

Sono state le dichiarazioni di Goretti a far irrompere prepotentemente il sospetto che la Società non abbia più fiducia nel tecnico pescarese.

E che per evitare quello che il Direttore ha definito “fallimento” – se il trend non cambia – vi sia un’unica possibile strada.

Ma è così dal 2014.

Sono cambiati i tecnici, i giocatori, ma arriviamo sempre allo stesso punto: tante speranze, poco raccolto e l’unico responsabile è l’allenatore di turno.

Che – è bene ricordare – sceglie la Società.

Partiamo sparati ed arriviamo al “vorrei, ma non posso”.

Se tante persone e situazioni diverse negli ultimi anni si sono trovate – più o meno – allo stesso punto, nasce naturalmente il sospetto che il problema possa riguardare l’unica presenza costante in tutti questo tempo: la Società.

In ogni caso abbiamo davanti due terzi di campionato e nulla, nemmeno la promozione, è perduto.

A patto che vi sia estrema chiarezza, si agisca costruttivamente e senza indugio per il bene del Grifo.

Non parlare, ma agire.

La ricerca di quello o quell’altro “colpevole”, lo “scaricabarile”, le reprimende pubbliche ora sono un inutile spreco di energie, non servono a nulla e non fanno bene a nessuno.

Ed un po’ di autocritica – anche da parte della Società – sarebbe auspicabile.

Comunque vada noi saremo sempre a fianco del Grifo.

Avv. Gian Luca Laurenzi