Vicario portiere da Serie A

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Grifo: Ferragosto

Vicario portiere da Serie A. Il guardiano del Grifo, tra i pochi a salvarsi in questa triste stagione, non meritava la retrocessione per doti tecniche ed umane

 

L’immagine di Guglielmo Vicario che piange a terra sconsolato dopo l’ultimo rigore, trasformato da Masciangelo che ha spedito il Perugia in C, rimane ben impressa negli occhi dei pochi addetti ai lavori presenti nella tribuna del “Curi”.

A nulla è valsa la straordinaria parata sul penalty dell’uomo più talentuoso del Pescara, Galano.

E ora è fin troppo facile prendersela indistintamente con tutti e con tutto.

Premesso che a nostro avviso tutto parte dalle scelte controproducenti, illogiche e talvolta irrazionali dei piani alti del club, è giusto fare dei distinguo, dando a Cesare quel che è di Cesare.

Se il Perugia è riuscito a giocarsi la salvezza arrivando ai calci di rigore nel play-out, dopo tante altre chance gettate alle ortiche (bastava un punto nelle ultime due gare di campionato), molto lo deve proprio alla fantastica stagione del suo portiere.

Senza gli incredibili interventi di Vicario, il Grifo forse sarebbe retrocesso ben prima del 14 agosto.

E lo dice proprio chi, circa un anno fa, nutriva più di un dubbio sulle reali capacità di questo estremo difensore che, con la maglia del Venezia, aveva dimostrato buone qualità tra i pali ma tante difficoltà nelle uscite.

Impressioni che sembravano trovare conferma nell’amichevole contro la Roma del 31 luglio 2019 e nella prima di campionato in casa contro il Chievo.

Dopo quelle gare il portiere friulano, lavorando in silenzio e con grande dedizione, si è reso protagonista di una crescita personale davvero pazzesca, risultando, a nostro modo di vedere, il miglior numero uno della cadetteria in ex aequo con Paleari del Cittadella.

Nessuno potrà dimenticare le parate salva-risultato contro Livorno, Crotone, Pescara e molte altre…

Purtroppo Vicario, per il secondo anno consecutivo si ritrova con una retrocessione da appuntare nel curriculum, sempre al play-out e sempre ai calci di rigore.

Ma chi ha seguito la stagione del Grifo sa bene che lui è l’unico elemento in rosa forse realmente da Serie A.

Mai una parola fuori posto nelle interviste, sempre pronto a scuotere e sostenere i propri compagni e bravo a mantenere i nervi saldi anche in momenti molto critici.

In Vicario, ragazzo esemplare anche fuori dal campo, ritroviamo tutte quelle qualità umane che dovrebbero animare chiunque si trovi ad operare all’interno di un club come l’A.C. Perugia.

Ora il classe ’96 saluterà il capoluogo umbro e tornerà nella squadra di appartenenza, il Cagliari. Non possiamo che nutrire la speranza di una carriera davvero importante per lui.

Perdonaci se siamo stati un po’ troppo feroci nelle critiche pre-campionato lo scorso anno, seppur mai cattivi o ingiusti almeno secondo il parere del sottoscritto.

Ci piace però pensare che anche esse possano essere funzionate da stimolo per un ragazzo intelligente abituato a raccogliere la sfida piuttosto che a lamentarsi.

In bocca al lupo Guglielmo!

Nicolò Brillo