Virtus Verona ancora da 10, Perugia e Padova in Purgatorio

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foto: cesenacalcio.com - Luigi Rega

Virtus Verona ancora da 10, Perugia e Padova in Purgatorio. Un’altra ‘big’ cade tra le mura di casa sotto i colpi degli scaligeri, pareggi in esterna per Grifo e Biancoscudati

 

Paradiso

10 – Virtus Vecomp Verona

La settimana scorsa avevamo premiato il tecnico Gigi Fresco, stavolta premiamo tutta la squadra della Virtus Vecomp Verona, andata a bissare a Cesena il successo esterno colto al “Braglia” sette giorni prima contro il Modena. Una vera impresa questa doppietta esterna in casa di due grandi, che conferma la bontà dell’impianto di gioco della formazione veronese, partita per non retrocedere e tornata, invece, con pieno merito nella zona playoff con il decimo posto a quota ventinove, davanti alla Triestina per lo scontro diretto e dietro alla Feralpi per la gara in meno dei gardesani, squadre che condividono con la Virtus quota ventinove. Autentica mina vagante!

9 – Feralpisalò

Rocambolesca vittoria esterna della Feralpisalò sul campo dell’Arezzo, penalizzato dalla doppia espulsione. Sotto di uno a zero i gardesani chudono, in rimonta, in vantaggio il primo tempo per poi farsi inopinatamente raggiungere nella ripresa in superiorità numerica. Il secondo rigore a favore chiude poi la contesa a favore della Feralpi, anche perchè l’Arezzo è costretto a giocare l’ultimo quarto d’ora in nove contro undici. Feralpisalò che, se mercoledì dovesse vincere anche il recupero di Carpi, compirebbe un bel salto in quella classifica che, al momento, proprio per la gara in meno, la vede al nono posto, davanti a Virtus Vecomp Verona e Triestina, entrambe con i gardesani a quota ventinove.

8 – Modena e Sambenedettese

Il Modena riscatta subito l’imprevisto passo falso casalingo contro la Virtus Vecomp Verona del turno precedente, superando con una rete per tempo il Gubbio al “Braglia”. Modena secondo da solo con trentanove punti ad una sola lunghezza dalla capolista Sudtirol, in attesa del recupero della gara tra Padova e Carpi. La Sambenedettese fa cinquina contro il malcapitato Carpi, che pure era inizialmente passato in vantaggio e cancella subito il passo falso casalingo contro il Padova della settimana precedente. Rossoblu sesti in classifica a quota trentatre.

7 – Sudtirol, Legnago Salus, Mantova e Matelica

Il Sudtirol supera di misura il Ravenna e consolida il primato solitario in classifica, alla luce dei pareggi di Padova e Perugia e della sconfitta interna del Cesena. I bolzanini toccano così quota quaranta punti. Torna al successo il Legnago Salus nel momento più importante, imponendosi di misura nello scontro diretto casalingo con la Vis Pesaro. Veneti che salgono al sestultimo posto con ventuno punti, scavalcando proprio i marchigiani. Il Mantova supera a fatica in casa la Fermana e risale al settimo posto con i suoi trentadue punti. Doppio successo casalingo in soli quattro giorni pr il Matelica, vittorioso per due a zero mercoledì nel recupero casalingo contro il Carpi e ripetutosi ieri nell’altro metch casalingo contro la Triestina vinto per tre a due. Marchigiani che, grazie a questi sei punti, risalgono in ottava posizione con i loro trentuno punti.

Purgatorio

6 – Imolese e Fano

L’Imolese coglie un ottimo pareggio tra le mura amiche contro il forte Padova. Il lavoro del nuovo tecnico Catalano e qualche nuovo innesto di mercato stanno facendo uscire la squadra del Santerno dall’incubo delle dieci sconfitte consecutive anche se la classifica rimane molto pericolosa, con il loro quartultimo posto posto determinato solo dallo scontro diretto vinto all’andata a Fano, squadra che condivide con l’Imolese quota sedici. Il Fano, a sua volta, impone lo zero a zero al Perugia al “Mancini” al termine di una partita attenta e di sacrificio nella quale sfiora addirittuta il successo pieno nel finale. Fano terzultimo a quota sedici, a causa dello scontro diretto perso con l’Imolese.

5 – Padova e Perugia

Nonostante il pareggio sia arrivato in trasferta, sul terreno dell’Imolese, inseriamo il Padova nel gradino più basso del Purgatorio perchè ai fini della classifica il pari della formazione di mister Mandorlini equivale quasi ad una sconfitta, visto il valore non eccelso dell’avversario. Padova terzo a quota trentasette, davanti al coinquilino Perugia, in attesa del recupero casalingo col Carpi di Febbraio. E lo stesso discorso vale anche per i grifoni, fermati su un opaco zero a zero al “Mancini” dal Fano, terzultimo. Poco incisivo il Perugia che, nel finale, rischia anche di perdere per un errore di Fulignati. Perugia quarto, dietro al Padova, con cui condivide quota trentasette, per la gara in meno giocata dai veneti.

Inferno

4 – Fermana, Vis Pesaro e Ravenna

La Fermana, penalizzata dall’espulsione di Graziano per doppia ammonizione dopo solo un quarto d’ora, cede di misura a Mantova e rimane ferma al quattordicesimo posto con i suoi ventidue punti. Sconfitta di misura anche per la Vis Pesaro sul terreno del Legnago Salus. Marchigiani sscivolati pericolosamente al quintultimo posto con diciotto punti, in zona playout. Undicesima sconfitta esterna in altrettante partite per il Ravenna, stavolta per due a uno sul terreno della capolista Sudtirol. Nonostante la buona prova fornita la classifica piange, con i romagnoli sempre penultimi con quattordici punti.

3 – Gubbio e Triestina

Il Gubbio torna a mani vuote dalla trasferta in casa della vicecapolista Modena. Un due a zero netto, quello rimediato dagli uomini di mister Torrente, che non perdevano fuori casa da due mesi e mezzo. Gubbio sempre tredicesimo a quota ventitre. La Triestina, battuta anche a Matelica per tre a due, continua a deludere profondamente. La settima sconfitta stagionale, un’enormità per una squadra partita per lottare per il primo posto, esclude anche dall’ampia zona playoff la formazione alabardata, undicesima a causa dello scontro diretto perso con la Feralpisalò che, tra l’altro, ha anche una gara in meno, e con la Virtus Vecomp Verona, con le quali condivide quota ventinove.

2 – Carpi

Dopo aver perso il recupero infrasettimanale a Matelica, sconfitta che ha provocato l’esonero del tecnico Sandro Pochesci, il Carpi naufraga al “Riviera delle Palme”, travolto cinque a uno dalla Sambenedettese. Inizia così nel peggiore dei modi l’avventura del nuovo tecnico Luciano Foschi sulla panchina biancorossa. Carpi dodicesimo con ventiquattro punti, a ben cinque lunghezze dall’ampia zona playoff, anche se con due gare in meno.

1 – Arezzo

Anche il secondo cambio di panchina, con Stellone al posto di Camplone, non porta punti alla pessima classifica degli amaranto. Gli aretini, nonostante il grande impegno, perdono tre a due in casa con la Feralpisalò e, oltre alla gara, perdono, con i due rossi diretti comminati ad entrambi i difensori centrali, Sbraga e Cherubin e col giallo pesante rimediato dal diffidato mediano Arini, tre pedine importanti per il derby di Perugia. Arezzo sempre desolatamente ultimo con solo dieci punti.

0 – Cesena

Dopo undici gare utili si interrompe nel peggiore dei modi la striscia positiva che aveva portato il Cesena a sole tre lunghezze dalla vetta della classifica. La sconfitta interna per tre a uno contro la Virtus Vecomp Verona, arrivata tra l’altro dopo che i romagnoli erano passati in vantaggio con il dodicesimo gol di Bortolussi, sempre più cannoniere principe del torneo, taglia un po’ le gambe alla rimonta della squadra di mister Viali, sempre quinta, ma adesso a cinque lunghezze dalla capolista Sudtirol con i suoi trentacinque punti. Scivolone penalizzante!

Dan.Te.