Castagner guida dall’alto la riscossa dei grifoni nel secondo tempo

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Santoro sopra tutti, Olivieri e Matos deludono 

Uno strano pomeriggio al “Curi” tra un derby largamente vinto e il dolore per la scomparsa di Mister Ilario. Centrocampo da applausi, bravo Castori. Ma ancora è lunga la salita…

 

Uno strano pomeriggio, quello di ieri, vissuto tra la gioia per il fantastico tre a zero con il quale i grifoni hanno strapazzato la Ternana nel secondo tempo del derby del “Curi” e la tristezza per la notizia, trapelata proprio durante l’intervallo del derby, della scomparsa di Ilario Castagner, il monumento più importante della storia calcistica del Perugia, l’allenatore del “Perugia dei Miracoli”, quello dell’imbattibilità, la prima raggiunta da una squadra nella storia della Serie A.

Il destino ha voluto che Castagner lasciasse questo mondo e la “sua” Perugia, la città dove lui ha svolto buona parte della sua attività, prima da calciatore e poi, ripetutamente e sempre con successo, da allenatore, la città dove ha messo su famiglia, diventando a pieno titolo, lui veneto di nascita, perugino d’adozione, proprio nel giorno del derby dell’Umbria.

E ci piace immaginare che proprio mister Ilario, da lassù, abbia guidato nella ripresa, proprio dal momento che si è saputo della sua scomparsa, il Perugia al rotondo successo, dopo un primo tempo inizialmente sofferto, con la Ternana più propositiva e pericolosa in un paio di circostanze, ma con il Grifo che, già negli ultimi minuti della prima frazione, aveva fatto intravedere una crescita, andando vicino al gol con Di Carmine.

Crescita diventata devastante nel secondo tempo quando, con la doppietta del rinato Luperini e la rasoiata di Santoro, i due migliori in campo insieme a Capezzi, il Perugia ha dato scacco matto ad una Ternana già in sofferenza per le assenze di ben cinque titolari e costretta a perdere per infortunio, nel primo tempo, Ghiringhelli e, nella ripresa, Mantovani, entrambi difensori.

Castori dal canto suo, che aveva dovuto rinunciare inizialmente a Dell’Orco, non al meglio, e all’infortunato Curado, schierava una difesa inedita, formata da Sgarbi, Angella e Rosi a sinistra, sostituito dal rientrante Struna nella ripresa. I tre, dopo qualche difficoltà iniziale dovuta alla velocità e alla tecnica dei vari Falletti, Palumbo e Partipilo, ne prendevano piano piano le giuste contromisure, finendo, praticamente, per annullarli.

Inedito anche l’attacco, con il volenteroso, ma ancora acerbo, Ekong, preferito a Matos e Di Serio, a fianco di un Di Carmine apparso in crescita e che avrebbe meritato quel gol che manca da tempo, negatogli da una prodezza di Iannarilli sul finire della prima frazione.

A centrocampo buon debutto da titolare di Capezzi che ha fatto lievitare anche le prestazioni di Santoro e, soprattutto, di Luperini, tornato, finalmente, sui livelli del Luperini di Trapani.

Un bravo se lo merita tutto anche mister Castori per la bontà delle scelte di formazione e anche per come ha saputo gestire la gara, facendo sfogare, ma non troppo, la Ternana all’inizio per poi crescere d’intensità sul finale del primo tempo e dominare la partita nella ripresa, dopo il vantaggio iniziale trovato da Luperini in mischia.

Un vero marchio di fabbrica “castoriano” quello di riuscire a portare a casa i tre punti quasi ogni volta che il Perugia riesce a passare in vantaggio, otto, quante sono le vittorie dei grifoni, su dieci volte, con le due uniche eccezioni di Modena, quando dopo il vantaggio di Di Carmine arrivò il pari di Tremolada e del tre a tre col Palermo al “Curi”, con le reti di Valente e Brunori nel finale che trasformarono il tre a uno per il Perugia nel tre a tre definitivo.

Discorso al contrario, invece, quando il Perugia di Castori va sotto. E’ accaduto nove volte su nove, tante sono le sconfitte con il tecnico di San Severino Marche in panchina, con il Perugia che, una volta in svantaggio non sa rimontare, eccezion fatta per la gara di Cagliari, dove il Grifo passò dallo zero a due al due a due, finendo, però, per perdere, comunque, nel finale. Proprio su questo aspetto dovrà lavorare sodo mister Castori per poter approdare alla fine nel riparato porto della salvezza.

Per completare la statistica aggiungiamo che anche le altre tre sconfitte, subite, però, con mister Baldini in panchina, sono scaturite andando in svantaggio, anche se in quelle casalinghe con Pisa e Sudtirol, a differenza di quella di Como, il Perugia era riuscito a pareggiare momentaneamente lo svantaggio iniziale per poi perdere, come a Cagliari, nel finale, mentre gli altri tre pareggi, oltre a quelli già citati di Modena e col Palermo, sono terminati tutti zero a zero.

Il rotondo e meritato successo nel derby rilancia il Perugia fuori dalla zona minata, addirittura al tredicesimo posto a quota ventinove punti. Ma non bisogna assolutamente abbassare la guardia perché la zona playout è soltanto una lunghezza sotto e anche il vantaggio sulla zona retrocessione diretta è solo di una partita, tre punti, con la quota salvezza diretta presunta, di quarantacinque punti, distante ancora sedici lunghezze, distanza da colmare nelle tredici gare rimanenti.

Occorre, quindi, proseguire su questa strada, a cominciare dal difficile impegno di venerdì sera nell’anticipo di Pisa contro la forte formazione di mister D’Angelo, che è a caccia di quel risultato pieno che, all’ “Arena Garibaldi-Anconetani”, latita da tre gare.

Proprio il rendimento interno, cinque vittorie, tre pareggi e quattro sconfitte, identico a quello dei grifoni, è un po’ il tallone d’Achille del Pisa, condizionandone la pur discreta classifica che lo vede attualmente settimo col Palermo, in attesa dell’odierna gara interna, col Genoa, del Modena, per ora dietro ai nerazzurri di un punto.

Infine, permetteteci di salutare con affetto e commozione il nostro grande mister Ilario Castagner, ringraziandolo enormemente per le molteplici gioie che ci ha regalato nella sua lunga carriera di grifone e di  porgere alla sua famiglia le nostre più sentite condoglianze.

Danilo Tedeschini