Fatti post Perugia-Modena: posizioni di Sir e Travica archiviate

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TOTEM 1972-1982 Nei primi anni 70 vengono apportate migliorie all’impianto sportivo della Cagliese. Una su tutte: il campo diventa completamente verde. Nel 1976 arriva la prima amichevole con una squadra di Serie A: la formazione giallorossa sfida il Perugia di Castagner per una partita a scopo benefico in favore dei terremotati del Friuli. La Cagliese, in quegli anni, tenta più volte il ritorno in Promozione, ma l’impresa riesce solo nella stagione ‘78/79’ con la squadra del condottiero Roberto De Vena. TOTEM 1982-1992 Nei primi anni 80’, nonostante i numerosi avvicendamenti sulla panchina della Cagliese, arrivano campionati onorevoli in Promozione. Da citare la figura del tecnico Bongarzoni, detto “Bongo”, che non ebbe molta fortuna alla guida della prima squadra ma che operò con ottimi risultati con l’apertura di una sua Scuola Calcio. Nella stagione ‘88/’89 arriva però una dolorosa retrocessione: dopo un inizio difficilissimo che porta all’esonero di Ferrari, torna il tecnico Nofri che non riesce però ad evitare la nuova discesa in Prima Categoria. TOTEM 1992-2002 Gli anni 90 sono una montagna russa tra salite e discese: la Cagliese torna in Promozione per poi nuovamente retrocedere e risalire. Nella stagione ‘96/’97 arriva finalmente la prima storica e meritata promozione in Eccellenza con Rondina alla guida. Ma è solo un antipasto… Nel ‘99/’00 la Cagliese sfiora la D piazzandosi seconda e risultando perdente ai play-off nazionali. Nella stagione successiva, con Severini al comando, arriva però il primo posto con 17 punti di vantaggio sulla Truentina Castel di Lama. È Serie D! C’è anche il trionfo in Coppa Italia regionale. La campagna di rafforzamento per il primo anno in D porta alla Cagliese all’ex attaccante di Milan e Perugia Giovanni Cornacchini. La squadra non teme il salto di categoria e chiude con un ottimo terzo posto. jfjfj

Infondate le accuse di Leal verso il palleggiatore

 

La Sir Safety Perugia, in relazione al procedimento disciplinare incardinato dalla Procura Federale Fipav nei confronti dell’atleta Dragan Travica e, per responsabilità indiretta, della stessa Società, a seguito delle dichiarazioni rese dall’atleta Yoandy Leal in sede di audizione innanzi alla Corte Sportiva d’Appello per la riduzione della squalifica inflitta dal Giudice Sportivo dopo l’episodio verificatosi alla fine di gara 1 di semifinale playoff, comunica che la posizione dell’atleta Dragan Travica e dello stesso sodalizio, assistito nell’occasione dall’Avv. Vincenzo Maccarone del Foro di Perugia, è stata integralmente archiviata, con provvedimento del Procuratore Federale del 14 giugno 2022, dopo l’esame delle rispettive memorie difensive  e l’ascolto dell’atleta,  ritenendo del  tutto infondate le accuse avanzate dall’atleta Yoandy Leal quale destinatario di presunte frasi a sfondo razzista.

Queste invece le parole su Instagram di Dragan Travica a chiudere la vicenda:

“Poco dopo la fine del campionato è stata aperta un’indagine disciplinare nei miei confronti dalla Procura Federale Fipav. La dichiarazione di Leal, in sede di audizioni innanzi alla Corte Sportiva d’Appello per la riduzione della squalifica inflitta dal giudice sportivo dopo l’episodio del calcio alla fine di Gara 1 di semifinale Scudetto, diceva che al momento del saluto mi sarei coperto la bocca e senza farmi vedere e sentire da nessuno lo avrei insultato a sfondo razziale. I documenti che proprio l’accusa ha portato alla Procura Federale dimostrano in modo evidente che niente di tutto ciò è mai accaduto. Quelle immagini sono visibili a tutti, e sono talmente chiare che la sostanza nella memoria scritta dall’accusa di Leal mi ha fatto anche scappare una risata. Meglio così. Infatti il Procuratore Federale, dopo avermi interrogato e dopo aver visionato tutti i documenti del caso, ha archiviato il procedimento in conferma del fatto che le accuse non avevano nessun fondamento. Sono contento perché giustamente la Procura Federale ha dimostrato di volerci vedere chiaro in questioni razziali, che nulla devono avere a che fare con lo sport. Ora io continuerò ad andare avanti per la mia strada come già stavo facendo prima di questa indagine disciplinare, con una prova in più, che dimostra quello che ho sempre detto, cioè che dalla mia bocca non sono mai usciti insulti a sfondo razziale nei confronti di Leal. Continuerò a lottare contro chi mi ha accusato pubblicamente e ingiustamente di questo. #chisbagliaenemmenochiedescusadevepagare “.