Grifo: la realtà supera l’immaginazione

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Dopo il k.o. col Bari una situazione difficile ma non compromessa. Dagli ultimi giorni di mercato servono rinforzi seri

Dopo il k.o. col Bari una situazione difficile ma non compromessa. Dagli ultimi giorni di mercato servono rinforzi seri

 

“La realtà, a differenza della fantasia, non si preoccupa di essere verosimile perché è vera”. Questa la spiegazione data dallo scrittore Luigi Pirandello all’antico adagio che recita come, a volte, la realtà possa superare la fantasia, l’immaginazione.

In un post scritto giovedì sulla nostra pagina Facebook personale avevamo sottolineato come, ad una sola settimana dalla chiusura del mercato, stentassimo ancora a trovare quattro/cinque squadre inferiori al Perugia.

Ebbene, ecco perchè abbiamo scomodato Pirandello, la realtà sembra superare la nostra immaginazione visto che dopo la pesante sconfitta interna col Bari di ieri sera, terzo turno di campionato, la classifica parla impietosamente di un Perugia penultimo con un solo punto, davanti soltanto alla matricola Sudtirol, al debutto assoluto in cadetteria, ancora ferma a zero punti.

Un punto solo in tre giornate, due delle quali giocate consecutivamente tra le mura amiche, dopo l’amaro esordio in campionato di Palermo.

Tre sconfitte su quattro partite ufficiali se ci aggiungiamo anche quella rimediata a Cagliari in Coppa Italia, ad una sola settimana dall’inizio del torneo. Mai nel recente passato in cadetteria si era verificato un nostro approccio al campionato così negativo.

Questa la dimostrazione lampante dell’incompletezza e della poca competitività della rosa, messa colpevolmente a disposizione del nuovo mister Castori dalla società, “dimenticatasi” che il campionato iniziava il 12 Agosto e che, conseguentemente, prima della chiusura del mercato dell’1 Settembre si sarebbero giocati ben tre turni di campionato, quattro se ci aggiungiamo che il prossimo turno, con la difficile e tradizionalmente ostica trasferta di Brescia, si giocherà solo quarantadue ore dopo la stessa chiusura del mercato.

Un mercato nel quale in quasi due mesi si è smantellata una squadra titolare che, anche se per il rotto della cuffia e nonostante il pessimo ruolino di marcia casalingo tenuto, compensato però dall’ottimo “score” esterno, era arrivata al preliminare con l’ottavo posto.

Privarsi di sei sette titolari o quasi su undici come i centrocampisti Segre e Burrai, gli esterni di fascia Falzerano e Beghetto, il trequartista, oltre che mezzala, D’Urso, il centravanti De Luca e, soprattutto il portiere Chichizola, con i loro sostituti arrivati dal mercato non alla loro altezza, tranne il solo Casasola, non è stato solo un errore imperdonabile ma anche la conferma di quel negativo andazzo societario che va avanti da sempre, almeno in Serie B.

Il grido d’allarme noi lo avevamo lanciato da tempo e adesso, alla luce dei pesanti cori anti Santopadre lanciati dai tifosi al suo indirizzo mentre rientrava negli spogliatoi a fine gara, sembrano essersene accorti anche quei tifosi più attaccati al Grifo che hanno continuato ad andare allo stadio, mentre gli altri, la maggioranza, sfoga, invece, da tempo il suo malcontento verso la società non sottoscrivendo più gli abbonamenti, calati anno dopo anno ai minimi termini.

La situazione è pesante ma non compromessa. Ci sono tre giorni di tempo da qui a giovedì sera per porre rimedio alle grosse carenze quantitative e qualitative di questa rosa.

Servono almeno quattro giocatori forti, se non cinque, ma forti veramente: un difensore centrale, un terzino sinistro un centrocampista, forse anche due perchè Vulic nel ruolo di regista non ci ha mai convinto, fin dai tempi di Crotone, e un attaccante che la butti dentro spesso, almeno dodici volte senza rigori.

Se Santopadre e Giannitti ci riusciranno potremmo avere, allora, concrete speranze di uscire da questa brutta classifica, conquistare la salvezza e forse ambire anche ad una posizione più che tranquilla, altrimenti sarebbe meglio che Santopadre pensasse a passare la mano visto che andremmo incontro ad un campionato, per altro molto più competitivo e difficile delle precedenti stagioni, di estrema sofferenza e che ha già messo il dito sulla piaga delle grosse carenze strutturali  del Perugia attuale.

Anche ieri sera, infatti la difesa è apparsa poco protetta da un centrocampo apparso lento e sconclusionato, tagliato a fette dalle efficaci e mortifere ripartenze del Bari. In più ci sono stati errori marchiani come quello di Angella e Gori sul secondo gol.

In avanti si fatica troppo a segnare, considerando che in tre gare è arrivata solo la rete di Strizzolo, per altro in ombra nel resto della gara, al pari del suo compagno di reparto Olivieri, responsabile, tra l’altro, della pessima esecuzione del rigore respinto ad inizio gara, che poteva cambiare la partita, dal bravissimo portiere pugliese Caprile, di gran lunga il migliore in campo, con Casasola unico a salvarsi tra i grifoni.

Capitolo Castori. Ha tutte le attenuanti del caso ma, personalmente, il suo gioco fatto di lanci lunghi dalla difesa non ci piaceva quando nelle passate stagioni portava risultati, figuriamoci ora che questi, proprio col Perugia, non arrivano.

E poi togliere Dell’Orco dal pacchetto dei centrali per farlo giocare sulla fascia indebolisce il reparto. Capiamo l’emergenza però quello che è stato e rimane il punto di forza della difesa e della squadra è bene farlo giocare nel suo ruolo naturale.

Sabato, a mercato chiuso, si va a Brescia, partita, come accennavamo, insidiosissima. Mancheranno Sgarbi, squalificato, e forse Dell’Orco, uscito all’intervallo per infortunio.

E’ evidente che almeno il nuovo difensore dovrà arrivare subito, tra oggi e domani, senza aspettare le ultime ore di mercato, per poter sopperire all’emergenza che avremo al “Rigamonti” dove abbiamo l’obbligo di fare risultato, preferibilmente i tre punti, per iniziare a toglierci alla svelta dai bassifondi della classifica.

Danilo Tedeschini