Riqualificazione del “Curi”: ecco la tesi di laurea di Federico Ceccarini

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Riqualificazione del “Curi”: ecco la tesi di laurea di Federico Ceccarini. Grande tifoso del Perugia e gestore di una fan-page sui social, ha così ottenuto la corona d’alloro del corso magistrale in sviluppo sostenibile

 

Il suo nome è Federico Ceccarini e nella giornata di giovedì 21 maggio ha completato il suo percorso presso il corso di laurea magistrale in sviluppo sostenibile (scienze agrarie e alimentari DSA3) con voto finale 108/110.

Il titolo della tesi? “La proposta sostenibile per la riqualificazione dello stadio Renato Curi di Perugia”.

Federico, ragazzo molto attivo sui social attraverso la sua pagina “L’Artiglio del Grifo”, è stato trasportato dalla grande passione per  il Perugia Calcio anche nell’atto conclusivo del suo percorso di laurea.

Ha lavorato a stretto contatto con il club di Pian di Massiano e con gli uffici comunali dell’assessorato allo Sport ed ha discusso online alla presenza, tra gli altri, dell’assessore allo Sport Clara Pastorelli.

Lo abbiamo così contattato attraverso Facebook per porgergli alcune domande su un lavoro che ci incuriosisce particolarmente.

Federico, intanto volevo chiederti come ti sei trovato a discutere una tesi online:

“Non era la laurea che ho sempre immaginato, mi sarebbe tanto piaciuto discuterla davanti a amici e parenti in aula magna della mia facoltà. Mi sono sentito avvolto in un caldo abbraccio virtuale, dalla famiglia, dalla mia università e dagli amici”.

Puoi spiegarci brevemente in cosa consiste la riqualificazione del Curi e delle zone limitrofe esposte nella tesi?

“Ho affrontato il problema della progettazione dell’area Pian di Massiano secondo criteri di sostenibilità ambientale. L’analisi della situazione attuale ha permesso di evidenziare gli aspetti critici: elevati consumi idrici ed elettrici, presenza di eventi alluvionali, manutenzione del manto erboso, cattivo orientamento dello stadio rispetto alle correnti ventose, arredo verde qualitativamente e quantitativamente scarso nelle zone limitrofe. Le soluzioni innovative proposte con il nostro progetto si ispirano alle migliori pratiche a livello internazionale. Un sistema di collegamenti separati tra pozzi che consenta una migliorata gestione irrigua, l’utilizzo di energia solare, impianti di drenaggio sostenibile, le basi per un impianto di fitodepurazione, la riqualificazione dell’area verde con specie vegetali adatte, la realizzazione di torri arredate con verde per ridurre gli effetti del vento, seggiolini riscaldati per la Tribuna Ovest e infine il rifacimento dell’impianto per il tappeto da gioco. In sintesi, lo studio presentato è riuscito a coniugare creatività e sostenibilità ambientale per superare le attuali limitazioni dell’area e riqualificarla radicalmente, portando anche un’innovazione di pensiero in una parte molto vissuta della città come quella di Pian di Massiano”.

Perché non realizzare coperture nella struttura principale esistente?

“L’impossibilità di aumentare il carico e il peso delle strutture attuali del Curi e la difficoltà di realizzare coperture nella struttura principale esistente”.

Perché non viene realizzata la quarta torre?

“Il quarto spazio rimane vuoto per consentire il passaggio dei mezzi meccanici”.

A chi dedichi questo traguardo?

“Innanzitutto ringrazio il relatore David Grohmann per avermi permesso di affrontare un tema a me così caro come lo stadio della mia città e quella che è la mia grande passione, il Perugia. Ringrazio la correlatrice Luana Trinari, tutti i docenti del DSA3 che ho incontrato in questi anni universitari e che hanno contribuito ad arricchire la mia conoscenza, per aver affrontato questo grande traguardo con grande delicatezza e professionalità. Dedico questo traguardo alle mie nonne Giuliana e Ida, scomparse rispettivamente durante gli ultimi esami universitari e durante la stesura finale della tesi di laurea, perché grazie alla loro semplicità e al loro affetto ho imparato a cogliere e a saper apprezzare l’importanza delle piccole cose e perché da loro ho tratto sempre le più grandi ispirazioni. Un ringraziamento particolare alla mia nonna materna Giuliana: non dimenticherò mai la passione biancorossa che mi ha trasmesso, sono sicuro che sarebbe stata fiera di questo mio lavoro. E poi naturalmente al mio amato Grifo che mi ha condotto di arrivare fin a qui…”.

Quali sogni per il futuro?

“Un mio  sogno sarebbe realizzare una parte almeno del mio progetto, allo scopo di rendere più bella e sostenibile  la nostra amata città”.

Vuoi aggiungere dell’altro?

“Sì. Volevo dire grazie al Grifo che mi ha sempre permesso di staccare la spina e dedicarmi alla mia grande passione e che mi ha fatto conoscere delle persone splendide, in modo particolare grazie a Silvia per la grande amicizia nata sugli spalti del Curi e ai suoi genitori Enzo e Vera. Un grazie va alla Commissione AC Perugia Museo, nelle persone di Marco, Roberto, Ivano, Giordano e dei fratelli Giulietti, per aver condiviso con me momenti vissuti insieme tra giorni passati a riclassificare i cimeli e organizzare gli eventi, per aver creduto sempre in me e per aver segnato il mio percorso di crescita facendomi diventare quello che sono. E grazie perché nonostante la mia grande timidezza mi avete fatto acquistare una maggior sicurezza. Di certo è stato anche merito vostro se ritengo di essere maturato come persona, anche grazie alla gestione della pagina social network professionale “AC Perugia Calcio Museo”.  Un ringraziamento particolare va alla società AC Perugia Calcio nella persona del Dott. Marco Santoboni e di tutti i dirigenti, che mi hanno aperto le porte dello Stadio Renato Curi con grande disponibilità e competenza, dando un preziosissimo contributo a questo lavoro”.

E Federico chiude così:

“Adesso ho un sogno che mi porto dentro da quando ho iniziato a scrivere la tesi: mi piacerebbe far autografare al mio stimato presidente Massimiliano Santopadre la mia tesi e magari anche donargliene una copia”.

Nicolò Brillo