La partita vista dal tifoso: Perugia – Latina

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Torna più prepotente che mai, la rubrica dedicata solo ed esclusivamente al racconto della partita analizzata dall’ottica del tifoso perugino. Dopo settimane di agonia e di amara tristezza che hanno condizionato non poco lo stato d’animo del tifoso anche nella vita quotidiana, finalmente possiamo tornare a parlare di una vittoria, e che vittoria! Il Grifo visto nel 2016, fino ad ora in totale block out, rivede la luce proprio nella partita che precede l’atteso derby con i cugini ternani. Una vittoria soprattutto di morale, che carica cosi, squadra e tifosi verso il big match di sabato.

I fantasmi e le paure delle ultime uscite Non possiamo negarlo: il tifoso perugino si reca allo stadio consapevole delle difficoltà di tutto l’ambiente. Il tonfo casalingo contro il Trapani e la sfortunata e scellerata sconfitta contro la Virtus Entella, hanno lasciato una serie di strascichi, mugugni e polemiche a non finire. Una situazione davvero spinosa che ha portato il Perugia a ridosso della zona calda della classifica. Il momentaneo sorpasso dei rivali di regione della Ternana, è stato davvero un brutto colpo per la tifoseria, proprio a ridosso del derby; ma sul discorso Ternana torneremo a parlarne più avanti. Nonostante tutto, chi ama veramente il Perugia, seppur imbronciato ed umiliato dalle prestazioni della squadra e contrariato per parte dell’operato della società, è sempre presente tra i gradoni del Curi. Perché una persona con cui si ha un forte e sincero legame d’amicizia o d’ affetto, la si assiste maggiormente proprio nel momento del bisogno, nel momento di una qualsiasi difficoltà che, magari, da sola non riesce a superare. Cosi è il Perugia: “se non lo ami quando perde, non amarlo quando vince”. Questo è lo spirito con cui va allo stadio il tifoso del Grifo per questa delicata sfida contro il Latina.

La tensione a pochi minuti dall’inizio Manca mezz’ora dal fischio d’inizio: sono le ore 20. La Nord sembra apparentemente “raffreddata” e la prima constatazione di un qualsiasi tifoso doc è proprio la seguente: “Eccoli! Dove sono tutti gli occasionali che si presentano allo stadio solo quando le cose vanno bene o solo per i grandi eventi?”. Il ragionamento non fa una piega: ad onor di cronaca bisogna dire che la gradinata è quasi deserta e che nelle parti laterali della Nord, si sta un po’ più larghi del solito. Alcuni borbottano con tono ironico e polemico: “Qualcuno ha preferito le pantofole e la TV allo stadio? Meglio, cosi stiamo più larghi e più comodi in Curva!”. Come al solito, la squadra è ancora una volta in piena emergenza infortuni. Alla lettura delle formazioni si apprende che Bianchi, acciaccato in settimana, non è nemmeno in panchina: i segnali non sono buoni. Ma al Curi, si presenta un Latina che, reduce dall’esonero dell’allenatore Somma, è in piena crisi di risultati, proprio come il Perugia. Molti non si vergognano di certo a dire che si tratta di uno scontro salvezza. Ma quando le sciarpe si alzano al cielo e parte lo storico inno dei Grifoni, tutte queste polemiche e paure vengono messe da parte: i tifosi biancorossi sono ancora una volta a lottare insieme alla squadra.

Ma abbiamo veramente segnato cosi presto? Chi si aspettava una partita serrata e bloccata che si sarebbe sbloccata solo con degli episodi, si è sbagliato di grosso. Per l’ennesima volta, il “Dio del pallone” mostra grande predisposizione ai colpi di scena. Al secondo minuto di gioco, nemmeno il tempo di finire un coro che, Ardemagni, dopo un’azione un po’confusionaria e contro qualsiasi logica, la mette dentro, proprio sotto il cuore del tifo biancorosso, sotto la Nord. Non si segnava in casa dalla partita contro il Livorno: parliamo di Dicembre. Alcuni supporter si lasciano immediatamente andare ad un abbraccio con l’amico o lo sconosciuto che gli si trova accanto; altri rimangono fermi ed increduli, quasi paralizzati, come a dire: “Ma siamo sicuri che abbiamo segnato veramente?” Eh, si. A quanto pare in un modo o nell’altra l’abbiamo insaccata già dopo la prima azione. Forse un segno positivo.

Intervallo Il Perugia avrebbe potuto chiudere la pratica già nel primo tempo, ma a noi, come dice un anziano tifoso, “ce da gusto a tribblà”, detta proprio col “donca”. Finisce la prima frazione di gioco. Gli animi di coloro che popolano la Nord sono già più distesi: la gente ride, scherza e si gusta (qualcuno anche esagerando un po’) qualche sorso di Borghetti. Ma la battaglia non è ancora finita, anche se il Latina non sembra far tanta paura.

Si riparte … ed è ancora “Arde show” Si riparte e la partita sembra mantenersi su ritmi blandi. Nel frattempo, dalla Puglia arrivano buone novelle: circola subito la voce di un raddoppio del Bari del grande ex Camplone contro i cuginetti della Ternana. Partono i primi sfottò, ma il tifoso perugino, che ha visto farsi rimontare anche più di un gol nel giro di pochi minuti negli ultimi anni, sa bene che deve prima pensare e badare alla propria squadra. “Tocca chiuderla!!!!”, urlaccia qualcuno: a breve sarà accontentato. Intanto si fa male Spinazzola, tra i migliori del match, ed al suo posto subentra Marco Rossi che si sa, non ha grandi dote di spinta in fase offensiva. Ma il bello di questo sport è anche il paradosso e il colpo di scena: accade che al 62° minuto, proprio il subentrato Rossi pennella un cross al bacio per la testa di Ardemagni. Morale? “Ha raddoppiato per il Perugia, con il numero 9, Matteooo …”, “Ardemagni!!!!” risponde tutto il pubblico di fede biancorossa alla voce dello speaker. Abbiamo raddoppiato. I timori iniziali fanno spazio a lunghi abbracci e a momenti di grande liberazione per una tifoseria che non gioiva più da troppo tempo. Il resto è pura accademia. Non bellissimi da vedere, ma efficaci. Finisce 2-0 per gli uomini di Bisoli che, proprio nel momento del raddoppio, si è lasciato andare ad un lungo ed intenso abbraccio con il bomber di Milano, autore di una grande prova. Questi piccoli gesti, apparentemente poco significanti, meritano comunque di essere evidenziati.

Finale anche dal “San Nicola” di Bari La serata del tifoso si addolcisce ancora di più quando apprende che i rossoverdi hanno incassato ben 4 reti dai galletti baresi. I baccanali arrivano in città ed iniziano gli sfottò contro i rivali di sempre che , alla luce di questa giornata, tornano ad accomodarsi alle spalle del Grifo in attesa di sabato, della partita più sentita da entrambe le tifoserie umbre. I Grifoni abbandonano il campo saltellando insieme ai tifosi. Momenti di grande rilassamento dopo gli ultimi tempi. Il tifoso può cosi tornare a casa felice, con un ritrovato sorriso: perché quando il Perugia vince, ne giova non solo l’animo del tifoso, ma anche quello della famiglia che aspetta il suo ritorno a casa. Ora sotto con il derby!

Per chi non c’è più Vogliamo evidenziare lo striscione esposto dalla Nord per ricordare la scomparsa del tifoso Antonello Rossi, un grande appassionato dei colori biancorossi. Lo striscione recita: “Il tempo passa, il ricordo resta, Antonello con noi”. Un tributo per chi come lui non c’è più, ma ancora tifa da lassù.

Nicolò Brillo