Maistro in cima al Paradiso, Castori in fondo all’Inferno

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Non basta la doppietta del giocatore della Spal per avere la meglio del Brescia, ma la prestazione è da rimarcare. Perugia in caduta verticale, basterà il ritiro?

 

Paradiso

10 – Fabio Maistro

I sei pareggi di giornata, accompagnati da altre tre vittorie di misura, il tutto nel segno del grande equilibrio, complica il nostro compito nello stilare il pagellone, costringendoci a voti in qualche caso troppo alti ed altri troppo bassi. Il massimo, questa settimana lo merita Fabio Maistro, centrocampista della Spal col vizietto del gol, una delle mezzale più interessanti della cadetteria. La sua doppietta nella gara del “Mazza” contro il Brescia non è stata sufficiente alla Spal per incamerare i tre punti ma la prova di Maistro, cinque gol in stagione, ancora una volta, è stata superlativa e meritoria, a nostro parere della vetta del Paradiso. La Spal, raggiunta due volte dopo i due vantaggi siglati da Maistro, potrà contare nelle ultime cinque gare sulla buona vena del suo valente centrocampista per continuare a provare l’aggancio almeno alla zona playout, distante adesso solo un punto dal suo terzultimo posto a quota trentatré. Maistro, ormai una certezza!

9 – Genoa

Il Genoa batte nettamente il Perugia, due a zero il finale, ma con otto tiri in porta contro zero che la dicono lunga sullo strapotere dei rossoblù, soprattutto dopo il primo gol di Frendrup che arriva qualche minuto prima dell’intervallo. Nella ripresa raddoppia Dragusin, con il Genoa che consolida il suo secondo posto salendo a quota sessantatré, aumentando a sei lunghezze il vantaggio sul Bari, terzo e avvicinando a quattro punti la capolista Frosinone. La Serie A appare sempre più vicina!

8 – Ascoli e Ternana

Un rigore trasformato da Gondo a pochi minuti dal termine della partita del “Del Duca” avvicina notevolmente alla salvezza la squadra di mister Breda, che supera uno a zero il forte Sudtirol al termine di una gara tutto cuore da parte dei bianconeri. Con questi tre punti l’Ascoli sale al dodicesimo posto a quota quarantadue, potendo vantare ben cinque lunghezze di vantaggio sulla zona calda.

Chi dovrebbe aver raggiunto la salvezza potrebbe essere la Ternana che, battendo in rimonta il Pisa al “Liberati”, sale al decimo posto precedendo per la classifica avulsa Palermo e Modena che condividono con le fere quota quarantatré,  ben sei lunghezze sopra la zona playout e, al contempo, a sole tre lunghezze dalla zona preliminare. Il due a uno lo griffano, in soli tre minuti nella ripresa, Favilli su rigore e Falletti, che ribaltano il vantaggio pisano del primo tempo.

7 – Venezia

Il Venezia conquista tre punti d’oro in ottica salvezza diretta battendo tre a due il Palermo al “Penzo”. Ma la vittoria poteva essere ancora più netta visto che, dopo l’iniziale vantaggio rosanero e il pareggio immediato di Johnsen nel primo tempo, nella ripresa il Venezia dilagava con un rigore di Pohjanpalo e la rete di Tessmann, andando addirittura sul quattro a uno, poi annullato dal Var, prima di subire il tre a due finale su rigore. La squadra dello squalificato mister Viali sale così al quattordicesimo posto a quota trentanove, due lunghezze sopra la zona playout.

Purgatorio

6 – Parma, Frosinone, Cittadella, Como e Brescia

Il Parma torna con un buon punto dal sentitissimo derby del “Braglia” contro il Modena. L’uno a uno finale, determinato dal rapidissimo botta e risposta nel giro di due minuti a metà primo tempo, col vantaggio modenese e il pareggio di Esteves, consente ai ducali di rimanere all’interno della virtuale griglia playoff, al sesto posto insieme al Cagliari, a quota quarantotto

Il Frosinone torna imbattuto dall’insidiosa trasferta sarda contro il Cagliari. Lo zero a zero finale è ampiamente meritato dai ciociari, più volte vicini al vantaggio. La squadra di mister Grosso, prima con sessantasette punti, conserva le dieci lunghezze di vantaggio sulla terza e, a questo punto, le saranno sufficienti due vittorie nelle ultime cinque gare, per essere matematicamente promossa in Serie A.

Giusto pareggio per uno a uno al “Marulla” nello scontro diretto per la salvezza tra Cosenza e Cittadella. Al vantaggio silano risponde, sempre nel primo tempo, Antonucci. I veneti restano sestultimi, davanti al Cosenza, anch’esso a quota trentasette, per la migliore differenza reti, aumentando il vantaggio sul Perugia, quartultimo, a tre lunghezze, mentre rimane inalterato a quattro punti quello sulla zona retrocessione diretta.

Un gran bel Como sfiora l’impresa al “San Nicola” contro il Bari, terza forza del campionato. Lariani dominatori del primo tempo, chiuso sul due a zero grazie alle reti di Joannidu e di Cutrone, ma il vantaggio poteva essere più largo viste le tante occasioni sciupate, che hanno finito per pesare nella ripresa quando il Bari ha prima accorciato le distanze e poi pareggiato in pieno recupero. Como che sale a quota quarantuno, in tredicesima posizione, avvicinandosi alla salvezza.

Il Brescia torna imbattuto dalla gara-spareggio di Ferrara con la Spal e continua a coltivare la speranza di poter agganciare in extremis, quantomeno il playout., distante adesso due lunghezze dal suo penultimo posto a quota trentadue. Due volte sotto, nel primo tempo e ad un quarto d’ora dalla fine, le rondinelle hanno la forza di recuperare il risultato entrambe le volte, la prima con Ayé e la seconda con Olzer, a dieci minuti dalla fine, che fissa il risultato sul due a due.

5 – Modena, Cagliari, Cosenza, Bari e Benevento 

Il Modena prova a vincere il derby casalingo col Parma, passa in vantaggio a metà primo tempo con Diaw ma viene raggiunto, dopo solo centoventi secondi, dal definitivo pareggio dei ducali. I canarini, con questo punto, fanno un altro importante passo in avanti verso la salvezza ma, al contempo, sperano ancora di poter agganciare la zona preliminare, sempre lontana tre lunghezze dal loro dodicesimo posto, determinato dalla peggiore classifica avulsa nei confronti di Ternana e Palermo.

Il Cagliari non riesce più a vincere in casa e dopo il pari con il Sudtirol arriva anche quello, stavolta a reti bianche, contro la capolista Frosinone. I sardi rischiano anche di perdere ma il portiere Radunovic li tiene a galla, anche se poi, nel finale, colpiscono un palo. La squadra di mister Ranieri rimane al sesto posto a braccetto col Parma, in attesa dello scontro diretto del “Tardini” di sabato.

Il Cosenza manca la quinta vittoria consecutiva pareggiando uno a uno in casa contro il Cittadella. Subito in vantaggio grazie ad una rete di D’Urso i calabresi si fanno raggiungere già nel primo tempo a causa di una sfortunata deviazione di Calò. Silani sempre quintultimi a braccetto col Cittadella, ma dietro i veneti per la peggiore differenza reti.

Il Bari riesce a recuperare nella ripresa una partita che, dopo il primo tempo, chiuso meritatamente sotto due a zero col Como, sembrava ormai persa. I galletti, invece, grazie alla rete di Cheddira ad inizio ripresa e a quella di Di Cesare in pieno recupero, riescono a pareggiare due a due, anche se l’unico punto conquistato è utile solo per consolidare il terzo posto a quota cinquantasette, cinque lunghezze davanti al Sudtirol, quarto, ma col distacco dal Genoa, secondo, salito a sei lunghezze.

Il nuovo tecnico del Benevento, Andrea Agostinelli, conquista un pareggio contro la Reggina, al “Vigorito”, nel giorno del suo debutto sulla panchina delle “streghe”. Un uno a uno che arriva a dieci minuti dalla fine grazie al gol di Ciano, dopo che la Reggina era passata in vantaggio nel primo tempo. Il punto serve a poco ai sanniti, ultimi a quota trenta, che però, in cuor loro, ancora sperano di potere riagganciare il playout, adesso distante quattro lunghezze.

Inferno

4 – Reggina

Un pareggio che equivale quasi ad una sconfitta quello raccolto dalla Reggina sul terreno del fanalino di coda Benevento. La squadra di mister Inzaghi, apparsa meno brillante rispetto alle ultime due vittoriose uscite, va in vantaggio nel primo tempo con Pierozzi ma non chiude la gara e subisce il meritato pari sannita a pochi minuti dal termine. Il pareggio frena l’avvicinamento al quarto posto della Reggina, che non approfitta della sconfitta del Sudtirol, rimanendo quinta, adesso con quarantanove punti, in attesa della sentenza odierna che potrebbe infliggere dei punti di penalizzazione agli amaranto per i mancati pagamenti Irpef.

3 – Sudtirol 

Seconda sconfitta consecutiva del Sudtirol, una vera novità, che perde uno a zero nel finale della gara di Ascoli, piegato da un calcio di rigore. La squadra di Bisoli, comunque, rimane saldamente al quarto posto con i suoi cinquantadue punti, anche grazie ai tanti pareggi delle più immediate inseguitrici.

2 – Pisa

Il Pisa lascia tre punti pesanti sul campo della Ternana dove subisce nella ripresa la rimonta delle fere, vittoriose per due a uno, dopo aver chiuso la prima frazione in vantaggio per uno a zero grazie alla rete di Moreo dopo soli sei minuti. Qualcosa si è inceppato nel meccanismo della squadra di mister D’Angelo che, nelle ultime sei gare  ha collezionato solo cinque punti, vincendo solo col fanalino di coda  Benevento, in casa. Pisa sempre ottavo, al limite della zona preliminare, con quarantasei punti.

1 – Palermo

Brutta sconfitta del Palermo, battuto al “Penzo” dal Venezia ben più largamente di quanto il tre a due finale possa far credere. Palermo, inizialmente in vantaggio con Brunori, rimontato e sovrastato dal Venezia, che segna addirittura il quattro a uno, poi annullato dal Var, prima di subire il rigore, trasformato da Tutino, del tre a due finale. Siciliani sempre più fuori dalla zona nobile con il loro attuale decimo posto, determinato dal secondo posto nella classifica avulsa con Modena, secondo e Ternana, prima.

0 – Fabrizio Castori

La dura legge del “Luigi Ferraris”, sponda Genoa, non risparmia nemmeno il Perugia, che perde  due a zero, ma solo grazie alle parate del proprio portiere Furlan, autore di quattro, cinque grandi interventi che limitano il passivo della squadra di Castori, sempre più in caduta verticale con i solo cinque punti conquistati nelle ultime otto giornate che l’hanno portata al quartultimo posto a quota trentaquattro, in piena zona playout, una sola lunghezza sopra la zona retrocessione diretta. Una situazione complicatissima, con il presidente Santopadre e l’allenatore Castori, i veri responsabili, coloro che hanno fatto precipitare il Perugia ai limiti della zona retrocessione diretta, che sono chiamati a portare in salvo il Perugia, operazione tutt’altro che facile, in queste ultime cinque giornate. La soluzione presidenziale alla vigilia del fondamentale scontro diretto casalingo col Cosenza è quella populistica del ritiro a Cascia per tutta la settimana, attendiamo con ansia quella, ci auguriamo più efficace, del tecnico sul campo. Cosenza crocevia decisivo!

Dan.Te.