Per il Grifo tre punti con poca gloria

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Il Perugia fatica oltremodo per avere la meglio di un Carpi decimato. Zauli salva la panchina, ma ora serve una svolta
Foto: Oreste Testa

Il Perugia fatica oltremodo per avere la meglio di un Carpi decimato. Zauli salva la panchina, ma ora serve una svolta

 

Il solito, brutto Perugia sul piano del gioco riesce però a capitalizzare un uno a zero importantissimo contro un Carpi decimato da infortuni e squalifiche, ben sei i titolari assenti al “Curi”, grazie ai tiri dal dischetto. Esecuzione perfetta quella di Lisi in apertura di ripresa, orrenda quella del subentrato fantasista emiliano Saporetti, che calciava una telefonata centrale addosso a Gemello, facendosi poi ribattere anche il conseguente tap-in dal portiere perugino, protagonista assoluto della serata con un intervento miracoloso in precedenza su un colpo di testa ravvicinato dell’altro subentrato Calanca.

I tre punti conquistati con poca gloria permettono al Perugia di allontanarsi, ci auguriamo definitivamente, dal quintultimo posto, adesso a sei punti, cinque se il Pontedera dovesse solo pareggiare nel tardo pomeriggio di oggi a Sestri Levante. Se i toscani, invece, dovessero fare bottino pieno, i punti di vantaggio, stavolta sulla Spal, vittoriosa a Lucca ieri sera ma che verrebbe nuovamente scavalcata dal Pontedera, rimarrebbero quattro, ma il divario tra Spal, quintultima e Sestri Levante, penultimo, si amplierebbe a ben sette lunghezze e ne basterebbero solo altre due per annullare, da regolamento, lo svolgimento del playout e salvare direttamente anche la quintultima.

La vittoria sul Carpi ha anche permesso ai grifoni di scavalcare momentaneamente tutto il folto gruppo delle squadre posizionate a quota ventisei e il Gubbio, avversario dei grifoni nel posticipo serale del lunedì al “Barbetti”, nel prossimo turno, attualmente a venticinque e issarsi al nono posto momentaneamente, perché tutte queste formazioni, tranne il Carpi, scenderanno in campo tra oggi, il Gubbio in casa della Ternana, e domani, con Campobasso e Pianese impegnate nello scontro diretto del “Molinari” e con l’Ascoli che ospiterà al “Del Duca” la nuova capolista Virtus Entella.

Impegni severi quelli che attendono Ascoli e Gubbio, con lo scontro diretto in Molise che toglierà sicuramente punti ad una tra Campobasso e Pianese o, in caso di pareggio, ad entrambe, ma che, comunque, o per punteggio in caso di vittoria di una delle due che andrebbe a ventinove punti o per la migliore differenza reti del Campobasso rispetto al Perugia, in caso di pareggio, farebbe scendere  il Perugia al decimo posto.

Per conservarlo e rimanere nella griglia playoff il Perugia ha bisogno che il Gubbio non vinca a Terni e che l’Ascoli perda in casa con l’Entella. Un pari, infatti, permetterebbe ai bianconeri, che hanno anch’essi una migliore differenza reti, di precedere il Perugia ed escluderlo dalla zona playoff. Il Gubbio, da parte sua, potrebbe scavalcare il Perugia solo vincendo a Terni, con un pareggio rimarrebbe dietro. Ricordiamo che fino a quando non si disputeranno tutti gli scontri diretti tra le squadre a parità di punti, la discriminante per stabilire le posizioni in classifica rimarrà la differenza reti.

Sulla gara col Carpi poco da dire, se non elogiare, oltre a quella di Gemello, il migliore in campo, la bella prova di Matos, capace di far ammonire ben tre giocatori nel corso del primo tempo grazie ai suoi rapidi spunti sulla destra. Di Maggio, ben contenuto dalla marcatura preparata su di lui dal tecnico emiliano Serpini, non ha inciso, al pari dell’opaco Lisi, rigore a parte, con Torrasi e Giunti che hanno badato più a contenere che a costruire, male, col risultato che Montevago è apparso ancora una volta un animale in gabbia, stretto com’era, da solo, nella morsa dei difensori emiliani,  con la risultante di un solo tiro, oltre al rigore, quello fiacco di Giraudo da ottima posizione, ad impegnare l’incerto Sorzi.

La difesa ha balbettato nella ripresa, anche prima dell’espulsione di Mezzoni, come quando ha consentito a Calanca di colpire tutto solo di testa da pochi metri e meno male che Gemello ha risposto alla grandissima, con Mezzoni addormentatosi sulla percussione, sempre di Calanca, che ha poi atterrato rimediando, giustamente, rigore contro ed espulsione. Generosa, come al solito la prova dell’altro esterno Giraudo, anche se pesa il mancato raddoppio descritto in precedenza.

Con la vittoria Zauli salva la panchina e questo, a nostro modesto parere, potrebbe risultare l’effetto collaterale negativo del successo sul Carpi che somiglia molto a quello, anch’esso poco meritato, conquistato nel finale dal Perugia di Formisano contro la Fermana nella scorsa stagione, grazie ad un gol di Seghetti ad una manciata di minuti dal termine e al susseguente, clamoroso palo colto dei marchigiani in pieno recupero che salvò la vittoria.

Grazie a quella vittoria Formisano proseguì, purtroppo male, la sua avventura perugina, non riconquistando più quel terzo posto che aveva appena perso quattro giorni prima subendo cinque gol a Chiavari. disputando poi un playoff ad handicap, terminato quasi subito con l’eliminazione ad opera proprio di quella Carrarese, arrivata poi dieci punti avanti al Perugia quando, nel momento dell’esonero di Ciccio Baldini e dell’arrivo di Formisano, il Perugia era, invece, solo un punto dietro.

Non vorremmo che la storia si ripetesse, anche se l’obiettivo dichiarato di quest’anno è il settimo e non il secondo o il terzo posto, entrambi falliti amaramente come la promozione attraverso la vittoria dei playoff, neanche lontanamente sfiorata. A volte perdere, in questo caso pareggiare, una battaglia, può essere utile a vincere una guerra, anche se col settimo posto, per non parlare dell’ottavo, del nono o del decimo, in ottica promozione “ci fai il brodo”, ma tant’è, quest’anno questa minestra passa il convento.

Mi auguro che Zauli mi smentisca e che a fine campionato riesca a cogliere l’obiettivo prefissato, magari disputando anche dei playoff dignitosi, inanellando una striscia di risultati positivi, fatta di vittorie più che di pareggi, ma soprattutto che riesca a far giocare la squadra in modo decente, riportando allo stadio un pubblico deluso, anche dalle prestazioni, non solo dai risultati, visto che ieri sera, al di là dei 2487 abbonati, e dei soli 931 paganti. 27 del Carpi compresi, ufficialmente presenti, di persone, allo stadio, ce n’erano molte di meno perché molti abbonati, delusi, hanno preferito rimanere a casa.

Danilo Tedeschini