Un Grifo rimaneggiato non sfonda in casa del Milan Futuro. Ma la paura dei play-out è passata
Avanti adagio, senza brio! Il “pareggino” per zero a zero colto dal Perugia a Solbiate Arno contro il Milan Futuro non soddisfa a pieno, con una vittoria le ambizioni playoff sarebbero state molto corroborate, anche perché ottenuto con una prestazione scialba nel primo tempo, dove ha anche corso il rischio di andare sotto, salvataggio sulla linea di Dell’Orco, migliore nella prima metà della ripresa, dove un paio di volte ha sfiorato il vantaggio, stavolta il salvataggio sulla linea è stato del milanista Camporese sul tiro di Kanoute, senza infamia e senza lode nell’ultimo quarto di gara.
Decisamente un passo indietro con mister Cangelosi in panchina rispetto alle promettenti prestazioni di Chiavari con l’Entella all’esordio, terminata con una sconfitta immeritata, maturata nel finale e alla vittoriosa gara contro l’Ascoli. Un risultato giusto il pari col Milan Futuro che, alla fine di questo turno, è diventato il fanalino di coda del torneo a causa della peggiore classifica avulsa rispetto a Legnago Salus e Sestri Levante, appaiati ai rossoneri a quota ventitré.
Bisogna anche dire che Cangelosi ha rivoluzionato l’undici iniziale, un po’ per scelte obbligate, ha dovuto rinunciare all’infortunato Montevago, rimasto a casa, spostando Kanoute punta centrale e a Matos, anch’egli con qualche linea di febbre ma, comunque in panchina, al suo posto Lisi, oltre all’infortunato Giraudo, con Leo a sinistra, un po’ per un mini-turnover visto l’impegno casalingo di dopodomani sera contro la Torres, riproponendo Torrasi in mezzo al campo in luogo di Broh, poi subentrato in corso d’opera, e il rientrate Riccardi, buona la sua prestazione, al posto di Amoran.
E quando cambi cinque giocatori su undici la prestazione può risentirne. Fortunatamente la classifica migliora, il Perugia adesso è al tredicesimo posto, a quota trentatré, insieme a Campobasso e Ascoli, ma avanti matematicamente per la migliore classifica avulsa, anche se mancano ancora le due gare interne del Campobasso, avendo fatto il pieno, nove punti, nei tre scontri diretti già giocati, con le due rivali che al massimo potranno arrivare, a sette i molisani vincendo entrambe le gare casalinghe e a quattro l’Ascoli in caso di successo al “Molinari”.
Detto che ormai la paura di finire ai playout è passata visto che oltre ai due punti di vantaggio ottenuti sul campo sulla Lucchese, il giorno prima se ne sono aggiunti altri sei, quelli della pesante penalizzazione inflitta alla società toscana per reati amministrativi, che portano a otto il vantaggio sulle due penultime, Lucchese e Spal, cinque acquisiti sul campo rispetto agli emiliani, anch’essi gravati, dall’inizio, di tre punti di penalizzazione, rimane aperto uno spiraglio per potere arpionare in extremis la zona playoff, anche se passando dall’ultima porticina, quella che conta di meno.
Certo, una vittoria contro il Milan Futuro avrebbe dato possibilità molto più alte, con il decimo posto del Gubbio che sarebbe stato solo a due lunghezze rispetto alle quattro attuali e con l’undicesimo che, in caso di vittoria del Rimini nella doppia finale di Coppa Italia con la Giana Erminio, permetterebbe di entrare nella griglia playoff dalla porticina di servizio, attualmente occupato da Carpi e Pontedera, sarebbe stato ad un solo punto invece dei tre reali, distacco comunque annullabile nelle restanti otto gare se il Perugia tornerà quello delle precedenti due giornate.
Una mano a Cangelosi la potrebbero dare i rientri dei lungodegenti Angella, imminente quello del fiorentino, Lewis e Di Maggio, dopo quelli di ieri di Riccardi e di Seghetti, quest’ultimo subentrato nell’ultimo quarto d’ora ma apparso ancora lontanissimo dalla migliore condizione, oltre al sicuro recupero di Montevago e Matos e a quello di Giraudo. La spinta necessaria a far decollare il buon lavoro che sta facendo sul gruppo il bravo tecnico siciliano.
Prima del derby di Terni di domenica 23 Marzo, alle viste c’è un doppio impegno casalingo, martedì alle 18,30 con la Torres, terza forza del campionato, ma a distanza dalla velocissima lepre Entella e dalla sua inseguitrice Ternana, mentre sabato alle 17,30, ci sarà la gara contro il Legnago Salus, penultimo, ma che sta attraversando un ottimo periodo di forma da quando sulla panchina veneta è arrivato mister Bagatti, otto punti nelle ultime quattro gare, l’ultimo dei quali colto ieri proprio sul campo della Torres.
Due gare che solo sulla carta sembrerebbero diverse come coefficiente di difficoltà, alto quello con i sardi, basso quello con i veneti, ma che proprio il diverso stato di forma delle due squadre, la Torres è appunto reduce dalla batosta di Terni e dal deludente pari interno per zero a zero con il Legnago Salus, rendono molto simili e tutt’altro che facili entrambe.
Per continuare a coltivare ambizioni playoff servono assolutamente almeno quattro punti, ottenerne sei sarebbe da sballo! Farne solo due o tre, al contrario, potrebbe significare per il Perugia la probabile fine anticipata, di oltre un mese, del campionato, a meno di un risultato positivo nel successivo derby di Terni, tutt’altro semplice da cogliere.
Danilo Tedeschini