Nonostante il bruttissimo periodo, l’allenatore del Grifo difende i suoi giocatori. “Quando saremo tutti vedremo un Perugia diverso”
Nonostante quella di domani sera potrebbe essere per lui l’ultima partita sulla panchina del Perugia, Mister Formisano è apparso tranquillo e sicuro. Nulla di nuovo, quindi, rispetto a quello che ci ha dimostrato nella passata stagione.
Partiamo dalle condizioni fisiche della squadra: come stanno gli infortunati? E l’umore dei giocatori?
“L’umore è basso dalla fine del Rimini perché non volevamo perdere. Aumenta il rammarico per come è maturata la sconfitta perché siamo stati travolti dagli eventi e dagli episodi arbitrali, riconosciuti ovunque anche dalla stampa nazionale. Ma in quel frangente dovevamo essere più abili a capire che in quel momento non dovevamo perdere la calma. Bisogna avere voglia di riscatto. Sempre testa alta e combattere fino all’ultimo minuto, cosa che contro il Rimini abbiamo fatto solo in alcuni frangenti. E questo non va bene. Le condizioni? Recuperiamo Seghetti almeno per una parte di gara, più la seconda frazione che la prima. Ci saranno inevitabilmente delle rotazioni. I disponibili ci sono. Angella può fare tre gare in una settimana? Ha grande volontà e sicuramente sarà della partita”.
In settimana, sono state toccate corde diverse? E la società è intervenuta?
“Le corde le tocchiamo sempre. Coltiviamo i rapporti umani che sono fondamentali in una società. Non è stato posto un accento particolare sul momento. Siamo tutti amareggiati e dobbiamo/vogliamo riavvolgere il nastro. I nostri obiettivi stagionali dichiarati sono la valorizzazione dei giovani e non certo la vittoria del campionato. Siamo partiti bene, vincendo 3 delle prime 4 partite ufficiali e realizzando 12 gol. Avevamo problemi difensivi viste le indisponibilità di Lewis e Dell’Orco ma le abbiamo risolte. Poi, abbiamo perso tutti i nostri attaccanti e il meccanismo si è inceppato (a Carpi). Gli obiettivi non cambiano. È chiaro che con il cambio societario le aspettative si sono alzate. Ma se pensiamo che in estate il Perugia sia stato costruito per vincere il campionato, sbagliamo. Il Perugia deve provare a vincere e il tempo che ci impiegherà dipende dalla crescita che momentaneamente è rallentata per forze di cose. Se confrontiamo la rosa con quella di altre società che hanno speso milioni, sorrido. Dobbiamo comunque dare l’anima e i ragazzi lo stanno facendo. Quando usciremo da questo periodo, allora vedremo un Perugia diverso, simile a quello di inizio stagione. Non dobbiamo abbatterci”.
Cosa non l’ha convinta della gara contro il Rimini?
“Abbiamo giocato in 10 dal decimo minuto. Parliamo di coperture preventive e disposizioni tattiche con l’uomo in meno. Penso che ci sono stati degli errori di lettura individuale in alcuni casi dettati dall’eccessiva voglia di recuperare la gara, anche perché dopo lo svantaggio avevamo la percezione di aver ripreso in mano la gara. Nonostante l’inferiorità numerica volevamo fare la gara. Il 2-0 ci ha tagliato le gambe. Più che di tattica, è più giusto parlare di attenzione difensiva”.
Episodi arbitrali? Dall’inizio del campionato iniziano ad essere molteplici
“Come evidenziamo gli errori dei giocatori, mi sembra giusto sottolineare anche quelli arbitrali che capitano e sono umani. Abbiamo la sfortuna che ci sono capitati in tre partite di fila. Ci penalizzano, ma finisce lì. Ora ci vuole la reazione e dobbiamo entrare nell’ottica che da qui alla fine stagione ne capiteranno degli altri e dobbiamo crescere nel resistere a determinati eventi”.
Cosa ci dice della Vis Pesaro? Molto esperta e guidata da un tecnico esperto (Stellone)
“È una buonissima squadra, che ha iniziato forte ma viene da 2 sconfitte consecutive. Questo vuol dire che loro alzeranno ancora di più l’attenzione. Hanno una maniacalità sul dettaglio molto importante. A fare la differenza sarà chi metterà più cuore in campo”.
Effettuerà qualche cambiamento?
“Ci saranno cambiamenti, sia di uomini che a livello tattico. C’è da valutare anche il fatto che la nostra rosa è costruita con 17 under su 32 elementi complessivi. Ai ragazzi bisogna dargli del tempo. Ho letto dei giudizi sui nostri giovani che non condivido. Finché si attacca l’allenatore è giusto e mi sta bene, ma quando si attaccano i giovani no. Stanno dando tutto e stanno facendo un percorso. Non dobbiamo mai dimenticare che attraverso gli errori si impara”.
Mi.Me.