Zauli: “Voglio una squadra spensierata”
La notizia del giorno a Pian di Massiano è che Lamberto Zauli è il nuovo allenatore del Perugia. L’ex allenatore di Crotone e Juventus Under 23 non ha perso un attimo ed è subito sceso in campo per il suo primo allenamento. Non c’è infatti tempo da perdere: mercoledì si torna subito in campo. Ma non solo. Zauli dovrà essere bravo a ridare fiducia ai giocatori, sembrati completamente spenti e in confusione domenica pomeriggio contro il Milan Futuro. Il neo tecnico biancorosso, inoltre, ha voluto subito presentarsi alla piazza, con una conferenza stampa (ricordiamo che oggi era il giorno in cui avrebbe dovuto parlare il Presidente Faroni). Ad accompagnarlo, il Ds Giugliarelli che ha dichiarato come
“Per me è una delle giornate più difficili. Ringrazio Formisano poiché abbiamo condiviso tanti momenti insieme e sono convinto che meriti una carriera importante. Il calcio, si sa, ha delle dinamiche molto particolari: quando non ottieni i risultati è necessario cambiare. Perchè ho scelto Zauli? Ha le caratteristiche e la giusta esperienza per gestire questo tipo di gruppo”.
Poi la parola è passata a Zauli
Cosa l’ha convinta ad accettare l’incarico?
“Non voglio entrare nella retorica. Quando una piazza come Pe4rugia chiama non puoi non essere entusiasta. Mi piace allenare dove c’è passione e non mi preoccupa avere delle responsabilità anche importanti. Ho già visto che la rosa è composta da un mix importante di giovani ed esperti. Ora sta a me compattare il gruppo per ottenere i risultati attesi”.
Ha già visto il Perugia in questa stagione?
“Poche volte. Ero a Pesaro e ho notato una buona prestazione. Ma sono qui perché, in primis, credo molto nella qualità dei ragazzi”.
Direttore, quali sono i termini del contratto?
“L’accordo vale per quest’anno più un altro ad obbiettivi raggiunti. Non parliamo di vittoria del campionato anche perché, ancora, dobbiamo conoscerci e dobbiamo dare il tempo al Mister di ambientarsi”.
Mister, Lei è già sceso in campo per la prima seduta di allenamento. Quali sono le prime sensazioni?
“Ancora, come è normale che sia, posso dire poco. Il gruppo si è allenato in maniera non omogenea e da domani siamo già in viaggio. A Sassari, ma anche nel resto del campionato, mi piacerebbe vedere una squadra bella e spensierata nel gioco”.
Direttore, quando è stata fatta questa scelta, si è pensato anche al futuro?
“Quando in un contratto si ipotizza una durata che va oltre l’anno, ovviamente sì., anche se non penso mai a obiettivi a lungo termine. È chiaro che dobbiamo essere ambiziosi e dobbiamo sempre pensare a fare qualcosa di importante”.
Qualcosa ti ha deluso?
“Delusione non è il termine corretto, non mi piace. Il bilancio lo faremo alla fine della stagione. Vogliamo assolutamente invertire il trend e penso che abbiamo tutto il tempo per farlo e per avere un’idea più chiara di quello che potrà essere realmente il nostro campionato”.
Mister, cosa ha detto per prima cosa alla squadra?
“Ho chiarito subito come intendo vedere e organizzare i rapporti all’interno dello spogliatoio. Sono un tipo che si affida molto alle sensazioni e non ai discorsi. Mi auguro che, in breve tempo, cresca subito un’empatia con i ragazzi”.
Questa aspettativa è uno stimolo?
“Dietro ogni piazza c’è un mondo. Farò di tutto affinché Perugia mi possa considerare una persona seria. Il Grifo ha un blasone ed è innegabile, ma questo non deve essere un peso. Voglio umiltà ma anche la consapevolezza che siamo in una città importante e giochiamo per una maglia altrettanto importante”.
Direttore state già pensando a come muovervi a gennaio?
“Le prime scelte si faranno a gennaio. La squadra, ad oggi, deve dimostrare di essere forte e mi aspetto da tutti qualcosa in più. Solo così possiamo raggiungere i risultati sperati. Oggi inizia un nuovo capitolo”.
Mister queste situazioni complicate le ha già vissute da giocatore. Quando pensa che potremmo vedere la sua idea di calcio, la sua impronta?
“Da calciatore ho vissuto momenti bellissimi ma appartengono al passato. Allenare era l’unico modo per continuare a vivere l’adrenalina e l’emozione che ti solo il campo da gioco ti sa dare. Voglio cercare di conquistare più persone possibili con il mio modo di essere”.
Ha mai allenato calciatori sudamericani?
“Sì alla Juventus. Hanno cattiveria e fantasia. Mi piacciono molto, anche perché prediligo l’uno contro uno”.
Per quanto riguarda il suo modulo di gioco, invece?
“Non aspettatevi di vedere subito il mio modulo perché sono subentrato in una settimana molto particolare e piena di impegni. In questo frangente, posso solo appoggiarmi a ciò che è stato prima e a ciò che è più credibile alla squadra. Devo essere bravo a capire il più in fretta possibile le qualità dei singoli giocatori così da poterle sfruttare al meglio”.
C’è un allenatore a cui si ispira?
“Sicuramente l’uomo che maggiormente mi ha cambiato è stato Francesco Guidolin. Mi ha trasformato in giocatore professionista e questo te lo porti dietro anche quando ti siedi in panchina”.
Direttore, quattro sconfitte sono un’eternità. Come mai?
“Ho due difetti enormi: che sono perugino e sono qui da otto anni. Siamo esigenti e dovremmo prenderci un po’ meno sul serio. Dover giocare sempre con il fardello del ciò che è stato e che deve essere determina dinamiche incontrollabili. A Perugia, o vediamo tutto bianco o vediamo tutto nero, in base al risultato. È bene riportare tutto ad un gioco. I ragazzi devono tornare a quella spensieratezza a cui esso si riconduce”.
Nel corso della conferenza stampa avete più volte di spensieratezza. Pensate sia necessario ricucire il rapporto con città e tifosi?
“Identificare la squadra con la città porta sempre a qualcosa in più e a dare il 200%. Se questo riesce, si possono raggiungere risultati importanti” (Giugliarelli).
“Creare empatia tra squadra e tifosi è uno degli obiettivi. Faremo di tutto per farci percepire come persone serie e che lavorano quotidianamente”. (Zauli)