Con l’Arezzo un successo importantissimo per la salvezza. Bravo Zauli a rivoltare la squadra e a scegliere la mediana a tre
Ma quale Black Friday, chiamatelo Sweet Friday, Dolce Venerdì. Due partite giocate nella serata più amata dalla gente, quella in cui inizia il week-end, due vittorie nette. Tre a zero alla Spal nella calda serata di venerdì 30 Agosto, due a zero in quella fredda di ieri sera, venerdì 22 Novembre, all’Arezzo nel tradizionale derby etrusco, cinque gol segnati, zero subiti. Ma allora se il Grifo avesse giocato sempre di venerdì, oggi veleggerebbe in testa alla classifica a punteggio pieno? Purtroppo no, si è trattato solo di una piacevole, fortunata coincidenza.
Due partite su sedici, infatti, sono troppo poche per iniziare a determinare una statistica, ma la bella vittoria sull’Arezzo, ce n’era veramente tanto bisogno, rimane, col Perugia che riscatta la figuraccia di Pineto, disputando un bel primo tempo, nel quale ha dominato un Arezzo lento, macchinoso, troppo innamorato di uno stucchevole giro-palla, che ha lasciato inoperoso Gemello, passando meritatamente in vantaggio con una violenta, quanto precisa, bordata da fuori di Di Maggio, il migliore in campo, dopo un palo pieno colto da Torrasi su punizione.
Nella ripresa i grifoni non hanno ripetuto la bella prestazione del primo tempo, limitandosi a ben controllare l’Arezzo per la prima metà, allorquando Gemello, nel giro di pochi minuti, ha dapprima rischiato di far venire un infarto ai propri tifosi con una temeraria uscita alta, scelleratamente a vuoto, su Ogunseye, bravo ad assistere di testa Lazzarini che, fortunatamente, graziava a porta sguarnita il Perugia, per poi salvare il risultato con una provvidenziale manata in tuffo, sul diagonale a colpo sicuro di Guccione.
Lazzarini, evidentemente travestitosi per l’occasione da Babbo Natale con un mese abbondante di anticipo, dopo il gol del pari mangiato, pensava bene di regalare al Perugia anche la rete del raddoppio, inventandosi un lento, rischiosissimo retropassaggio laterale al portiere Trombini, che si trasformava in un perfetto assist per Montevago, che, da grande opportunista, si inseriva lesto sulla traiettoria, battendo l’incolpevole portiere aretino con un delizioso lob, chiudendo i giochi.
E’ stato il successo dei giocatori che, come accennato, hanno saputo riscattare, a distanza di solo sei giorni, l’orribile serata di Pineto, probabilmente il punto più basso toccato quest’anno dalla squadra biancorossa. Ma è stata indubbiamente la vittoria di Lamberto Zauli, bravo a rivoltare come un calzino la squadra con sette giocatori diversi rispetto alla formazione naufragata in riva all’Adriatico e bravo a riproporre il centrocampo a tre, poche volte visto quest’anno, con il quale la squadra riesce a fare più densità nella zona nevralgica del gioco, quello dove si decidono le partite.
La scelta di non schierare Bartolomei in luogo di Di Maggio ha dato più rapidità e più compattezza al centrocampo e il giovane di scuola Inter ha ripagato in pieno la fiducia del tecnico sfoderando una prova maiuscola, infarcita anche dalla ciliegina del gol. Ma anche Giunti e, soprattutto, Torrasi, hanno tratto giovamento dalla sua presenza a fianco, con il Perugia che ha finalmente fatto vedere che sa tirare e bene anche dalla distanza, prerogativa finora rimasta nello spogliatoio, segnale evidente che mister Zauli, in settimana, lo ha anche detto nel dopo gara, ci ha lavorato a fondo.
Bene la difesa, con Amoran e Plaia che hanno lasciato le briciole agli attaccanti aretini mentre Gemello, al solito, è andato sulle montagne russe, prima sbagliando e poi salvando (ma le coronarie sono le nostre). Bene anche Giraudo sulla fascia destra. Sulla sufficienza il tridente d’attacco, con Matos e Lisi a corrente alternata. Montevago, al rientro, si è divorato un gol e ha sbagliato molto ma ha reso più che sufficiente la sua prova con il gol realizzato da scaltro e tecnico opportunista.
Tre punti d’oro, quindi, che dovrebbero allontanare il Perugia dalle paure della zona playout, usiamo il condizionale perché le altre concorrenti alla salvezza devono ancora giocare. Il Perugia sale momentaneamente al dodicesimo posto, il Carpi, che ha gli stessi diciotto punti con una gara in meno, quella che gli emiliani giocheranno lunedì sera in posticipo al “Cabassi” contro la Ternana, precede, infatti, i grifoni per lo scontro diretto vinto.
Domenica prossima Lisi e compagni andranno a Sestri Levante ad affrontare una squadra in piena lotta per evitare sia la retrocessione diretta che i playout. Una squadra più da trasferta che casalinga visto che nelle otto gare giocate al “Sivori”, i liguri non hanno vinto uno straccio di partita, pareggiandone solo tre e perdendone ben cinque. Se non ci fosse stato il pessimo precedente di Legnago a frenare l’entusiasmo, potremmo anche affermare che sarebbe un’ottima occasione per bissare il successo con l’Arezzo e avvicinarsi a posizioni più dignitose e più consone al Perugia.
Intanto mercoledì ci sarà al “Curi” il bis con l’Arezzo, in partita secca, per gli ottavi di Coppa Italia di C. Ricordiamo che chi vince la Coppa Italia o, quantomeno, va in finale contro una squadra promossa in B o che vada ai playoff da seconda o da terza, è direttamente qualificato agli ottavi dei playoff (o per meglio dire ai quinti di finale). Sarebbe un vantaggio non da poco per una squadra come il Perugia che, tramite il campionato, potrebbe eventualmente disputare i playoff qualificandosi solo da posizioni dalla sesta, settima in giù, posizioni enormemente svantaggiati.
Ricordiamo, però, che il percorso non sarà facilissimo perché, nel caso di passaggio del turno con l’Arezzo, già nei quarti, potrebbe capitarci, sempre in gara secca in programma il 18 Dicembre, probabilmente in casa, la vincente dello scontro tutto siciliano tra Catania e Trapani. Chi vivrà vedrà!
Danilo Tedeschini