Ennesima prestazione scadente contro la non irresistibile Pianese di Formisano. Zauli: basta la mediana a due
A Natale si dovrebbe essere tutti più buoni ma sinceramente di fronte all’ennesima prestazione sconcertante del Perugia, stavolta al “Curi” contro la tutt’altro che irresistibile Pianese dell’ex Formisano, terminata con un sudato, quanto deludente pareggio in rimonta per uno a uno, è molto difficile giudicare in maniera buonista giocatori e allenatore del Perugia.
Era una grande occasione per allontanarsi definitivamente, con una vittoria, dal limbo della classifica dove si sta dibattendo il Perugia praticamente dall’inizio del torneo, a distanza, ma non di sicurezza, dalla zona a rischio e agganciare, invece, il gruppetto dall’ottavo all’undicesimo posto posto a quota venticinque, (la Pianese perdendo sarebbe stata dietro) in zona playoff o quasi, anche se nelle posizioni che contano poco in ottica promozione.
Invece niente di tutto questo, la solita gara balbettante dopo i primi promettenti venti minuti nei quali il Perugia ha colpito anche un palo con Di Maggio. Poi l’autorete di Amoran che, nel tentativo di anticipare l’insidioso Mignani, infilava Albertoni, spegneva il Perugia che aveva, comunque, la fortuna di riequilibrare l”incontro con una fiammata di Matos quando l’arbitro aveva già il fischietto in bocca per mandare tutti negli spogliatoi a prendere un tè caldo.
Nella ripresa il Perugia ruminava calcio senza creare grosse occasioni, la più importante era buttata alle stelle da un Montevago sottotono rispetto al suo standard, ed era la Pianese a gettare alle ortiche almeno due occasioni clamorose per portar via l’intera posta con Mastropietro e Boccadamo, il migliore in campo nonostante l’errore, con il folletto Mignani che continuava ad impensierire il duo Plaia-Amoran, ancora una volta confermato da Zauli nella difesa a quattro viste le tante defezioni, l’ultima quella di Giraudo.
Ma dove sbaglia perseverando il tecnico ex Crotone è nello schierare un centrocampo a due, riproponendo lo spento Torrasi vicino a Giunti, con il rientrante Di Maggio, Matos e Lisi trequartisti improvvisati appena dietro all’unica punta Montevago, oggi con le polveri bagnate. Sbagliare è umano ma perseverare è diabolico e l’uno a uno finale non può esimere dalle responsabilità, oltre alla maggior parte dei giocatori, mister Lamberto Zauli. solo dieci punti conquistati in nove gare.
Tra i giocatori, da salvare il solito Giunti, il rientrante Di Maggio, anche se apparso più confusionario rispetto ad altre sue prestazioni e Matos, in particolare per la perla del preziosissimo gol del pareggio. Ordinaria amministrazione per Albertoni mentre qualcosa in più lo pretendiamo da Mezzoni mentre Lisi, anche se lontano parente del bel giocatore del primo anno di Perugia, a nostro parere non può assolutamente rendere al meglio in quel ruolo.
Della querelle Faroni-Santopadre, argomento che ha catalizzato giornali e siti specializzati in questa settimana preferiamo non parlare, perché continuando a focalizzare l’attenzione solo su questo argomento, trascurando invece quanto sta avvenendo sul terreno di gioco vista la classifica interlocutoria ma poco rassicurante del Perugia, attesa alla ripresa del torneo, domenica 5 Gennaio alle 12,30, dallo scontro diretto di Ferrara con la Spal, si corre il rischio di scherzare con il fuoco.
Quello del “Mazza”, non nascondiamoci dietro ad un dito, sarà, infatti, un vero e proprio scontro salvezza, da dover giocare molto probabilmente ancora con questa rosa visto che il mercato comincia il 2 Gennaio e portare qualcuno abile per esordire già a Ferrara significherebbe prenderlo già la mattina del 2, visti i tempi risicati. Partita delicatissima quella con la Spal, perché perderla significherebbe precipitare a ridosso della zona playout con tutte le conseguenze del caso. Sarà quindi fondamentale uscire dal “Mazza” imbattuti
In attesa della ripresa del torneo chi scrive, a nome di tutta la redazione, porge a tutti i nostri affezionati o occasionali utenti e alle loro famiglie i migliori auguri di Sereno Natale e di Buon Anno. Arrivederci al 2025!
Danilo Tedeschini