Media punti e classifica non mentono: il Perugia è da play-out. Urge un cambio in panchina e una “potatura” dei rami secchi della scorsa stagione
Passare in sole ventiquattrore dall’entusiasmante spettacolo della sensazionale impresa di Pogacar al Mondiale di Zurigo, al quale abbiamo avuto il privilegio di poter assistere dal vivo, al guardare in tv il desolante, sudato zero a zero rimediato, con poco gioco e molta fortuna, dal Perugia di Mister Formisano a Pesaro, con in mezzo anche la fatica del lungo viaggio di ritorno, è stato veramente traumatico, anche se tutt’altro che inaspettato perché, purtroppo, a Perugia questo passa il convento.
Il pareggino lascia i grifoni in zona playout, al quintultimo posto, adesso a quota sette, anche se in compagnia di ben quattro formazioni, il Pontedera, il “forte” Pineto, secondo coloro che hanno esaltato la nostra vittoria in Coppa Italia in Agosto contro la rimaneggiata squadra abruzzese, al pari di quella dilagante con l’altrettanto “forte” Latina nel turno precedente di Coppa, Latina non a caso a sette punti come il Perugia nel Girone C, il Carpi, con il quale abbiamo perso due a zero e il Sestri Levante.
In classifica solo quattro squadre hanno fatto peggio di noi, tre sul campo perchè la Spal senza i tre punti di penalizzazione sarebbe anch’essa a quota sette. Il modesto Legnago Salus, fanalino di coda, che solo in questo turno ha conquistato i suoi primi tre punti, superando in casa il “forte” Pineto, il Milan Futuro e la Pianese, che hanno solo un punto in meno di noi, quella Pianese che ci ha messo sotto per mezzora alla prima giornata e contro la quale solo il rigore parato in chiusura di gara da Gemello ci ha evitato di perdere.
Quintultima posizione (in condominio) e distanze siderali, dopo solo sette giornate, dalle prime posizioni, quelle che contano. Dieci punti dal Pescara capolista di mister Silvio Baldini, quello bollato come modesto visionario nella sua breve avventura perugina, nove dalla Ternana, seconda solo per avere perso per una papera del secondo portiere (adesso terzo) contro il Pescara nella prima giornata, otto dalla Torres, terza, la nostra iniziale favorita alla vittoria finale e sette dall’Entella, quarta.
A meno di un quinto del percorso si può già ipotizzare che molto probabilmente saranno queste quattro squadre a giocarsi i due posti promozione, quello diretto e quello, molto più complicato, attraverso i difficilissimi playoff e, con la voragine esistente tra loro e il Perugia è altrettanto facile ipotizzare che per i grifoni il primo posto sia già definitivamente svanito al pari di una posizione importante, la seconda, la terza o la quarta, nei playoff.
Ma con questo andazzo, sette punti in sette giornate, media finale trentotto punti, quelli appannaggio della Recanatese nella scorsa stagione che la piazzarono al quartultimo posto, per poi retrocedere dopo il playout con la Vis Pesaro, altro che pensare alla zona playoff. Qui c’è da uscire nel più breve tempo possibile da una situazione delicata che rischia di vederci impelagati a lungo nella zona pericolosa della classifica.
E’ chiaro come il sole, lo ripeteremo all’infinito, che le colpe sono della passata gestione Santopadre, che ha “allestito” questa squadra come al solito all’ultimo momento e che il presidente Faroni, subentratogli a campionato iniziato e a mercato chiuso, con in più i debiti “sul groppone”, non abbia alcuna responsabilità. Ma per dare una sterzata a questa situazione occorre subito una svolta e un manager importante come lui ed un uomo di calcio esperto come Triulzi non possono rimanere ancora immobili di fronte all’evidenza della classifica e alla pochezza del gioco della squadra.
E’ chiaro da tempo che chi allena questa squadra ha fallito, l’anno scorso e quest’anno. Inutile ripetere le varie medie punti di Formisano, tra l’altro peggiorate dopo il pari di stasera. Occorre agire subito, visto che ci attende un doppio turno casalingo (tutt’altro che facile) contro Lucchese, squadra rognosissima, ed Entella, quarta forza del campionato. Serve un nuovo tecnico, esperto, che possa tirarci fuori da questa situazione, serve tagliare i rami secchi della passata gestione, tutti, per poi a Gennaio, augurandoci di poter operare sul mercato, provare a rinforzare l’organico.
Perché se anno di transizione deve essere, che almeno sia una transizione dignitosa. Nessuno chiede la luna al nuovo presidente, ricordiamo che anche Gaucci, con tutte le sue enormi potenzialità economiche iniziali, ci mise tre anni prima di vincere la Serie C, ma, in tutte e tre quelle stagioni, fece disputare al Perugia campionati di vertice e non in quella squallida posizione di classifica in cui ci troviamo adesso.
E se nel primo campionato perdemmo la promozione in B per un punto, anche se quando arrivò il Perugia era a centroclassifica, fu proprio per l’errore di non esonerare subito Papadopulo sostituendolo con Buffoni, come poi fece dopo altre cinque partite, troppe. Errore che ci costò la promozione al primo colpo, errore che stavolta Faroni non deve assolutamente ripetere, sia per non correre rischi, sia per provare a raggiungere una posizione dignitosa, anche se poco utile in ottica vittoria dei playoff.
Quanto alla partita di ieri, meglio stendere un velo pietoso, con il Perugia che ha sporcato i guantoni di Vukovic in una sola occasione con Palsson, contro una Vis apparsa appena sufficiente, altro che forte come l’ha definita Formisano, che ha colpito una traversa piena e un’altra volta si è vista ribattere il pallone sulla linea da Angella. Queste le sole emozioni, al di là di un paio di conclusioni per parte terminate alte, di un bruttissimo zero a zero.
Domenica arriva la Lucchese e ci auguriamo che qualcosa in settimana possa cambiare!
Danilo Tedeschini