A Rimini Grifo salvato dalla fortuna e da Gemello

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Foto: Oreste Testa

Zauli corregge in corso d’opera ma non sceglie le due punte. La media punti è bassa, ma non è solo colpa sua

 

Il Perugia coglie un fortunatissimo pareggio per 1-1 sul campo del Rimini, al termine di una gara dominata dai romagnoli nel primo tempo, nel quale il Rimini ha preso letteralmente a pallate i grifoni, terminato miracolosamente in parità solo grazie ad una sfortunata deviazione di un difensore romagnolo su uno dei due unici tiri del Perugia, scagliati entrambi da Cisco, ma anche grazie a tre grandissimi interventi di Gemello e ad altrettante occasioni d’oro, oltre al gol, compresa una traversa, sprecate malamente dall’attacco peggiore del campionato nelle gare interne, solo nove  reti prima di ieri.

La ripresa, più equilibrata anche grazie al cambio di modulo difensivo, col passaggio alla linea a tre, da tempo immemore invocato e finalmente attuato in corsa da Zauli, arresosi all’evidenza della disastrosa prima mezzora, ha comunque registrato altre due grandi parate di Gemello, anche se il Perugia, dopo un’occasione con il subentrato Marconi che tirava addosso a Colombi, ha sfiorato addirittura l’immeritato colpaccio nel finale con un tiro cross del solito Cisco, smanacciato sul palo dal portiere riminese.

Un’altra prestazione sconcertante della squadra, quindi, al di là del punto che serve soltanto a mantenerci nel limbo, retrocedendo ancora di una posizione, la tredicesima, visto che la differenza reti degli scontri diretti col Carpi, con il quale condividiamo quota ventinove, ci penalizza, a meno di una sconfitta del Gubbio, anch’esso a ventinove punti, nella gara casalinga con l’Arezzo dell’ora di pranzo, del Gubbio, ma anche con il rischio che una vittoria del Pontedera nella gara interna col Pineto del pomeriggio possa addirittura peggiorarla in quattordicesima.

Ancora una volta sono apparsi lampanti i limiti di questa squadra, si sono salvati soltanto Cisco e Gemello, una spanna sopra gli altri e i soliti Giunti e Dell’Orco, e in particolare del suo tecnico, che ha continuato a perseverare con il suo amato 4-2-3-1, stavolta inventandosi Bartolomei trequartista, assolutamente un pesce fuor d’acqua nel ruolo, lasciando poi ancora troppo isolato Montevago là davanti, ormai a secco da sette gare, addirittura togliendolo dal campo, sostituendolo con il giovane Marconi, invece di provare finalmente a giocare con due punte.

Al netto dell’alibi delle tante assenze che stanno falcidiando l’esperienza perugina di Zauli, come, d’altro canto, avevano falcidiato anche quella del suo predecessore, Formisano, ci risulta difficile da capire l’assoluta perseveranza da parte della società nel confermare un tecnico alla luce dei numeri  incontrovertibili che lo accompagnano, oltre alla mancanza di gioco.

Zauli, infatti, non solo ha peggiorato, se pur di poco, la media punti del suo predecessore in questo campionato, 1.14 contro 1.18, giustamente, anche se tardivamente esonerato, ma, come si evince dalla classifica completa di tutti i quindici tecnici che hanno guidato il Perugia in Serie C dall’avvento dei tre punti, che pubblichiamo a fine editoriale, come Zauli ne risulti addirittura terzultimo, con gli altri colleghi dal settimo posto in giù tutti esonerati ad eccezione di Paolo Stringara, subentrato nelle ultime dieci gare.

L’ostinata fiducia, mal riposta, a nostro parere, nei confronti del tecnico non è il solo errore di questa nuova società, visto che sta portando avanti un mercato di Gennaio deludente, almeno fino a questo momento, quando mancano solo trentasei ore alla chiusura sono arrivati un difensore normale, Riccardi, che dopo aver colpevolmente lasciato libero Antenucci nell’azione del gol, all’esordio, si è subito infortunato seriamente, un centrocampista, Broh, che aveva giocato pochissimo e che nelle sue poche apparizioni non ha entusiasmato e un giovane sconosciuto Joselito, che non gioca da un anno e mezzo.

La precipitosa cessione di Sylla, poi, avvenuta subito in apertura di mercato, senza averlo ancora sostituito, (dovrebbe arrivare il trentunenne Kanoute ma è più un esterno d’attacco che una seconda punta), con Seghetti infortunato e tra l’altro in odore di cessione, ha lasciato il reparto punte colpevolmente molto sguarnito per un mese, con il solo Montevago e il giovane Marconi in rosa.

Venerdì, intanto, arriva al “Curi” la Vis Pesaro, insieme all’Entella e alla Ternana la squadra più in forma del campionato, anche se sarà priva del suo capitano, il centrocampista Di Paola, che sarà squalificato. Avversario roccioso, scorbutico, ben guidato da mister Stellone, che si chiude bene e riparte velocemente e che ha sulla trequarti e sugli esterni molta qualità, Orellana su tutti.

Una brutta gatta da pelare per un Perugia che, invece, ha decisamente bisogno di rimpinguare il suo bottino di vittorie, solo tre in quattordici gare con Zauli in panchina, con sette pareggi e ben quattro sconfitte. E’ vero che il vantaggio sulla quintultima, la Spal, è salito a cinque lunghezze, a meno di un successo oggi della Lucchese a Piancastagnaio che lo ridurrebbe a quattro sui toscani ma, a far paura è il Milan Futuro, al momento terzultimo a sette lunghezze dal Perugia.

La squadra di Bonera da quando si è rafforzata notevolmente sul mercato con gli arrivi di Magrassi dal Cittadella, di Quirini dalla Lucchese, di Ianesi dal Pontedera e di Camporese dal Cosenza, ha pareggiato ad Ascoli due a due, venendo raggiunta nel finale dopo che era rimasta in dieci, ha pareggiato zero a zero in casa col Rimini, dominando la gara e fallendo il rigore della vittoria parato da Colombi e ieri ha vinto meritatamente due a uno a Ferrara lo scontro diretto con la Spal.

Continuando così potrebbe ripercorrere il percorso della Juve Next Gen dello scorso anno che nel girone di ritorno passò dalla zona playout a quella playoff con la quota salvezza diretta che, conseguentemente, si alzerebbe. Anche per questo con la Vis Pesaro occorrono i tre punti!

Classifica di tutti gli allenatori del Perugia in Serie C da quando la vittoria vale tre punti. Per chi ha allenato per due stagioni c’è, tra parentesi, la media di ogni stagione.

Fabio Caserta: 79 punti in 38 gare, media 2.08 punti a partita

Andrea Camplone: 125 punti in 62 gare, 2,02 (1,97-2,06) subentrato, non confermato, richiamato

Marco Cari: 46 punti in 27 gare, 1,71, subentrato e non confermato

Francesco Baldini: 18 gare, 1,66, esonerato

Antonello Cuccureddu: 56 punti in 34 gare, 1,64, esonerato, richiamato e non confermato

Vincenzo Patania: 36 punti in 24 gare, 1,50, esonerato

Alessandro Formisano: 50 punti in 34 gare, 1,47(1,61-1.18), subentrato, confermato, esonerato

Pier Francesco Battistini: 14 punti in 10 gare, 1,4, esonerato

Paolo Stringara: 14 punti in 10 gare, 1,4, subentrato e non confermato

Giovanni Pagliari: 39 punti in 29 gare, 1,35, (1.25-1,46) esonerato, richiamato, confermato, esoner.

Maurizio Sarri: 23 punti in 18 gare, 1,27, subentrato ed esonerato

Corrado Benedetti: 8 punti in 7 gare, 1,14 esonerato

Lamberto Zauli: 16 punti in 14 gare, 1,14, subentrato

Carlo Alberto Buzzi – Marco Zaffaroni: 23 punti in 21 gare, 1,10 subentrati e non confermati

Salvatore Matrecano: 0 punti in 2 gare, 0, subentrato ed esonerato

Danilo Tedeschini