Assembramento in Purgatorio, Grifo in Paradiso dopo due mesi

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Una rete per tempo dei due uomini di fascia bastano per avere la meglio dei marchigiani 

Tanti pareggi e “terra di mezzo” intasata, il Perugia di Alvini sbanca Ascoli e torna a un punto dai play-off

 

Paradiso, Purgatorio ed Inferno di Dan.Te.

Paradiso

10 – Massimiliano Alvini

Una magistrale punizione di Francesco Lisi a metà primo tempo consacra, con tre punti di fondamentale importanza, la buonissima prestazione offerta dal Perugia sul terreno dell’Ascoli. Alvini è bravo a schierare una squadra più rapida e propositiva e i frutti si vedono subito. Peccato l’endemica assenza di finalizzazione che impedisce ai biancorossi di chiudere la gara perfetta. Perugia sempre decimo ma, adesso, tornato ad una sola lunghezza dal preliminare. Bravo mister, adesso urge migliorare in casa!

9 – Cremonese

Spettacolare prestazione della Cremonese che si aggiudica il big-match di giornata battendo allo “Zini” per tre a due il Monza. Una doppietta di Ciofani spiana la strada ai grigiorossi, attenti nel finale a contenere il veemente ritorno dei brianzoli. La squadra di mister Pecchia risale in quarta posizione con i suoi trentotto punti

8 – Frosinone

Prosegue il momento d’oro del Frosinone, alla quarta vittoria consecutiva, che, battendo allo “Stirpe” due a zero il fanalino di coda Vicenza, sale a quota trentasette in quinta posizione. Mister Fabio Grosso sembra aver trovato la “quadra” e, con la zona promozione diretta distante solo tre lunghezze, a Frosinone si comincia a sognare in grande.

7 – Ternana

Successo netto, due a zero, della Ternana al “Liberati” su una Reggina in rottura prolungata, alla quale neanche il debutto del terzo tecnico stagionale, Roberto Stellone, porta miglioramenti. I tre punti, meritatissimi, permettono alle fere di salire in dodicesima posizione, anche se, per la peggiore differenza reti, ancora dietro al Como, insieme alla Ternana a quota ventiquattro.

Purgatorio                 

6 – Como, Lecce, Cosenza, Parma, Cittadella e Spal           

I ben sei pareggi su dieci gare intasano il Purgatorio. Como e Lecce meritano entrambe la sufficienza per il bel match disputato al “Sinigaglia” e terminato uno a uno. Como sempre a centroclassifica mentre il Lecce rimane in testa con i suoi quarantuno punti.

Anche il Cosenza che impatta uno a uno con il Brescia merita la sufficienza nonostante abbia giocato in casa. La formazione di mister Occhiuzzi resta quartultima ma con diciassette punti.

Il Parma, come spesso accade fuori casa, disputa una buona gara a Benevento riuscendo a portar via, con lo zero a zero finale, un punticino dal “Vigorito”. Parma tredicesimo con venticinque punti.

Zero a zero anche per il Cittadella nella gara dello “Scida” contro il Crotone. Un punto che consente alla squadra di mister Gorini di rientrare in zona preliminare con l’ottavo posto, determinato dalla migliore differenza reti nei confronti dell’Ascoli, anch’esso a quota trentadue.

Terzo pareggio, stavolta in trasferta dopo i due casalinghi, per mister Venturato, con la sua Spal andata ad impattare uno a uno al “Teghil” col Pordenone. E meno male che Thiam ha parato il rigore a due minuti dal termine altrimenti parleremmo di una sconfitta. Spal che evita il sestultimo posto a quota ventitré solo grazie alla migliore differenza reti nei confronti della condomina Reggina.

5 – Alessandria, Pisa, Benevento, Crotone e Brescia   

Alessandria e Pisa danno vita ad una gara tirata ma segnata solo dai due rigori, uno per parte, entrambi trasformati da Marconi e Torregrossa. Il Pisa mantiene la piazza d’onore a quota quaranta mentre l’Alessandria rimane quintultima, ma adesso con ventuno punti.

Il Benevento non riesce a superare il Parma in casa e scivola al sesto posto con i suoi trentasei punti. La “querelle” Lapadula, con tanto di prossimo giudizio del Collegio Arbitrale, sembra aver inficiato il buon cammino della squadra di mister Caserta.

Il Crotone si deve accontentare di un’insipido zero a zero casalingo contro il Cittadella che non gli permette di accorciare in classifica sulle avversarie dirette. Squali sempre terzultimi, ma con quattordici punti.

Il Brescia fallisce l’appuntamento con la vittoria nella trasferta in casa del Cosenza nonostante la superiorità numerica dovuta all’espulsione dell’ex Ndoj dopo solo sette minuti. Lo zero a zero finale,    fa infuriare il presidente Cellino che decide a sorpresa di esonerare mister Inzaghi nonostante il terzo posto conservato a quota trentanove. Al suo posto l’ennesimo ritorno di mister Diego Lopez.

Inferno   

4 – Monza       

Il Monza esce a testa alta, ma senza punti, dall’importante scontro diretto dello “Zini”, battuto tre a due nel derby dalla Cremonese. La formazione di mister Stroppa si sveglia solo quando è sotto di due gol, disputa una grande ripresa ma alla fine non riesce ad acciuffare il pari contro un forte avversario. Brianzoli che scendono al settimo posto con i loro trentacinque punti.

3 – Vicenza

Niente da fare per il Vicenza, battuto due a zero a Frosinone. La squadra di mister Brocchi torna da sola in fondo alla classifica con i suoi undici punti, un bottino veramente scarno, a ben sei lunghezze dal playout, ammesso che si disputi.

2 – Reggina

Un solo punto nelle ultime otto gare. Questo l’incredibile “score” negativo della Reggina, battuta due a zero anche a Terni e sempre più vicina al baratro della zona playout, adesso sotto solo due lunghezze. Neanche l’arrivo di Stellone sulla panchina amaranto ha portato miglioramenti.

1 – Ascoli

Ennesima prestazione incolore tra le mura amiche dell’Ascoli che, perdendo uno a zero la gara interna col Perugia, colleziona la quinta sconfitta nelle dieci gare disputate al “Del Duca” dove ha raccolto la miseria di nove punti. Evidente il disagio della squadra di mister Sottil quando è chiamata a fare la gara rispetto al bellissimo andamento in trasferta dove ha finora vinto ben sette volte.

0 – Dejan Vokic   

Se il Pordenone deve dire probabilmente addio alle ultimissime speranze di salvezza diretta, distante com’è sempre nove punti dal suo penultimo posto a quota dodici e diminuire sensibilmente le possibilità di accorciare sul playout, rimasto sempre sette lunghezze davanti (peggior differenza reti rispetto al Cosenza quartultimo compresa), lo deve al gravissimo errore dal dischetto dello sloveno Vokic, da poco arrivato dal Benevento, che si fa parare il rigore del possibile due a uno sulla Spal a soli due minuti dal termine. Un errore che potrebbe risultare veramente decisivo per l’esito finale del campionato della formazione di mister Tedino. Imperdonabile!

Dan.Te.