É dura la vita del cavallo di rincorsa…

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Il Grifo si mangia le mani per una grande partita macchiata solo da un’incertezza, ma Fourneau fischia uno “strano” fallo al 90esimo. Adesso Santopadre faccia uno sforzo, lo meritano Alvini e i tifosi

 

La storia non cambia, purtroppo, con il Perugia eliminato ancora una volta al preliminare, stavolta a Brescia.

Come nel 2019 a Verona, quando i grifoni di Nesta, in dieci, crollarono nei supplementari. Come a Venezia l’anno prima, quando il Grifo, sempre con Nesta, appena subentrato a Breda, che il preliminare se l’era conquistato con una rimonta straordinaria ma che gli fu negato da un esonero assurdo ed ingiustificabile, venne travolto tre a zero. Come con Camplone nel 2015, quando, dopo il sesto posto da matricola, perse due a uno in casa col Pescara per una “papera” di Koprivec.

Eliminato subito al primo turno come nel 2017, quando con Bucchi il Grifo conquistò per l’unica volta l’accesso diretto alla semifinale playoff di B con un prestigioso quarto posto, nonostante il vantaggio del ritorno in casa con il Benevento, terminato uno a uno, dopo la sconfitta per uno a zero nell’andata  del “Vigorito”. E anche in C, il Perugia di Camplone uscì subito dalla doppia semifinale playoff  col Pisa per  il famoso gol di Favasuli che fissò il due a due del “Curi” dopo il due a uno per i toscani all’andata.

Ma stavolta il rammarico è ancora più forte perchè a Brescia il Perugia ha disputato un gran primo tempo, ha retto bene nella ripresa, pur non facendo cose straordinarie, e nei supplementari era tornato in vantaggio.

Poi un’indecisione di una difesa decimata, sfruttata alla perfezione dai nuovi entrati Bianchi, vero castigamatti del Perugia, e Ayé, ha riportato il risultato in parità all’inizio del secondo tempo supplementare. La rete della vittoria di Bianchi, arrivata in chiusura di match, con il Perugia tutto proiettato in avanti alla ricerca del gol qualificazione, ha poi chiuso i giochi.

Ma il Perugia recrimina anche per un gol di Santoro in chiusura dei tempi regolamentari, non convalidato perchè arrivato a gioco fermo, appena qualche attimo dopo il fischio del signor Fourneau per un “classico fallo di confusione”, probabilmente per una quasi impercettibile tirata di maglia a Moreo da parte di Curado, anche se il sospetto di un’assurda compensazione perchè magari via auricolare gli avevano, nel frattempo, comunicato che Sabelli aveva colpito la palla col petto e non con la mano in occasione della punizione dalla quale era scaturita l’azione incriminata, è forte.

Un vero peccato perchè anche ieri, come contro il Monza, mister Alvini aveva indovinato tutto, dalla formazione iniziale alle sostituzioni, con Matos fondamentale nei supplementari e autore del gol del secondo vantaggio ma, purtroppo, la sostituzione forzata per infortunio di Dell’Orco con Zanandrea con conseguente passaggio alla difesa a quattro, ha causato il decisivo sbandamento in occasione del gol di Ayé che ha praticamente deciso l’ennesima eliminazione del Perugia dal preliminare.

Come dicevamo in apertura è il quarto preliminare su quattro in Serie B, la sesta eliminazione al primo turno del Perugia sotto la presidenza Santopadre su sei tentativi, se ci aggiungiamo anche la semifinale playoff di C col Pisa e quella col Benevento in Serie B e questo dato, al di là delle recriminazioni per l’errore di Fourneau, deve far riflettere la società.

Qualcuno controbatterà che proprio quest’anno il Perugia non deve recriminare avendo avuto come obiettivo iniziale la salvezza, ma su questo, lo ripetiamo, non siamo d’accordo.

Abbiamo sempre detto e scritto come la rosa allestita in Estate e ben rinforzata a Gennaio non valesse la salvezza, ma fosse da centroclassifica abbondante come poi il campionato ha dimostrato.

Si è andati addirittura oltre, arpionando in extremis l’ottavo posto con la “Sera dei miracoli” di una settimana fa, ma la storia ha, purtroppo, confermato che l’ottavo posto non è sufficiente per nutrire sogni di gloria.

Il “Contradaiolo” Alvini sa benissimo che nel Palio di Fucecchio, a lui molto caro, o nel più noto Palio di Siena, il cavallo di rincorsa, quello la cui entrata per ultimo, da dietro, dà il via alla contesa, molto raramente poi arriva primo al traguardo. Nei playoff, poi, l’ottavo, il “cavallo di rincorsa”, addirittura mai!

E allora Santopadre, se vuole andare a disputare questo benedetto derby personale con la Roma in Serie A, promesso in tre anni di B ma ancora al di là da venire dopo ben sette stagioni di cadetteria, oltre all’ottava disputata  in C, in sede di campagna acquisti dovrà assolutamente allestire una rosa  molto più competitiva, in grado di puntare alla promozione diretta o, in subordine, alla semifinale col vantaggio, in parole povere al terzo posto.

Se però le risorse economiche a disposizione non glielo consentono, allora, probabilmente, sarebbe il caso di pensare a cedere il Perugia ad altri.

In questa stagione, come in altre, alla rosa, è mancato sempre un pezzo per essere competitiva al massimo. Quest’anno è mancato un attaccante da dodici tredici gol su azione, il generoso De Luca si è fermato a sei, la sua quota abituale.

Una rosa molto competitiva la meritano i tifosi, anche ieri presenti in massa al “Rigamonti” e lo  merita  Alvini, allenatore che abbiamo criticato spesso, forse troppo, durante il campionato, ma che alla fine è riuscito ad andare anche un pochino oltre la forza della sua rosa e la sua sincera amarezza mostrata con grande stile nel dopo gara di ieri, oltre al gioco propositivo attuato nelle ultime gare, lo ha riscattato in pieno ai nostri occhi.

Glielo riconosciamo oggi che ha perso, non siamo infatti abituati a salire sul carro dei vincitori, al termine di un campionato ricco di alti e bassi, quasi disastroso in casa, con la perla della vittoria col Monza a salvarlo, esaltante in trasferta, ad eccezione del derby malamente perso a Terni o alla giornataccia di Como.

In quest’ultimo periodo il tecnico ha capito che per vincere bisognava attaccare e sia col Monza che ieri ha messo in campo una squadra molto propositiva e siamo convinti che nella prossima stagione, con un organico completo, possa fare ancora meglio.

E mentre ad Alvini auguriamo di cuore che la sua amata contrada “Ferruzza” possa cogliere quella vittoria che manca da oltre quarant’anni nel Palio di Fucecchio che si correrà domenica prossima e al quale il tecnico del Grifo, a questo punto, potrà assistere dal vivo, in semifinale playoff, assieme a Monza, Brescia e Pisa accede con merito anche il Benevento di mister Caserta, il bravissimo tecnico della nostra promozione dello scorso anno, per il quale faremo il tifo, dopo l’eliminazione del Perugia, in questo appassionante finale dei playoff.

Danilo Tedeschini