Perugia si è svegliata con una notizia choc, che riporta indietro nel tempo e riapre ferite mai totalmente rimarginate. La Guardia di Finanza nella giornata di mercoledì 22 giugno ha fatto visita alla sede del Perugia Calcio per una serie di controlli autorizzati dalla Procura di Rieti, che sta lavorando nell’inchiesta che vede indagato per reati fiscali il presidente del club perugino Massimiliano Santopadre. Secondo quanto riportato nella prima mattinata di giovedì 23 giugno dal quotidiano “Il Tempo” nella propria pagina online, a firma Valeria Di Corrado:
“Ieri gli uomini del Nucleo di polizia tributaria di Roma della Guardia di Finanza, al comando del colonnello Paolo Compagnone e coordinati dal colonnello Carlo Tomassini, hanno effettuato una serie di perquisizioni nella Capitale, nel capoluogo umbro e a Latina. Sono stati sequestrati documenti contabili e societari anche nella sede del Perugia. Santopadre, avvalendosi della collaborazione di due consulenti, Claudio Proietti e Lino Sarallo (anche loro iscritti nel registro degli indagati), ha creato un gruppo di società operanti nel settore del commercio di abbigliamento all’ingrosso e al dettaglio: Akim spa, Consorzio Irl Group, Irl Group srl e Crew srl, tutte collegate al marchio «Frankie Garage». A capo di alcune di queste società sarebbero state messe due «teste di legno», Salvatore Tarallo e Federica Battisti (anche loro destinatari degli avvisi di garanzia). Secondo quanto emerso finora nell’indagine del sostituto procuratore Lorenzo Francia, tali società avrebbero emesso tra loro fatture false per un totale di 90 milioni di euro, al fine di ottenere indebiti vantaggi fiscali. Per alcuni anni non hanno nemmeno presentato la dichiarazioni dei redditi. Inoltre, avrebbero effettuato compensazioni di oneri fiscali e contributivi. L’obiettivo – è l’ipotesi su cui sta lavorando la Procura reatina – sarebbe stato quello di creare risorse finanziare da convogliare sul Perugia. Soldi che potrebbero essere stati utilizzati per comprare nuovi calciatori. In effetti, dagli accertamenti svolti dalla Finanza, è risultato che, tra il 2012 e il 2014, dalla Akim spa (proprietaria di alcune quote del club calcistico) sono partiti bonifici per 4 milioni di euro verso A.C. Perugia Calcio srl. Poi la Akim ha ceduto le sue quote alla New Parker, attuale socio unico del club, società riconducibile sempre a Santopadre. Il patron della squadra perugina, i suoi due consulenti e le due «teste di legno» sono indagati, a seconda delle posizioni, per occultamento e distruzione di scritture contabili, emissione o utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, omessa presentazione delle dichiarazioni fiscali e indebite compensazioni. Tali reati sarebbero stati commessi dal 2011 al 2015”.
Andrea Profidia







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