Grifo: Cangelosi ha imboccato la strada giusta

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Con l'Ascoli una vittoria fondamentale in chiave salvezza. Tanti spunti positivi, ma ancora c'è da lavorare

Con l’Ascoli una vittoria fondamentale in chiave salvezza. Tanti spunti positivi, ma ancora c’è da lavorare

 

“La sera dei miracoli” è il titolo di uno dei brani più belli di Lucio Dalla, che proprio oggi avrebbe compiuto ottantadue anni. Mai come stavolta il titolo del brano si addice al Perugia, coi minuti di recupero che, finalmente, sorridono ai grifoni, che tornano alla vittoria dopo due mesi battendo due a uno al “Curi” l’Ascoli, con un gol segnato, appunto, nel recupero. Era ora, dopo tante beffe subite nel finale, come quella di nove giorni prima a Chiavari!

Prestazione buona nel primo tempo, decisamente insufficiente nella ripresa. Decidono gli episodi: nel primo tempo un Perugia finalmente godibile meritava il vantaggio ma la papera di Gemello rovinava tutto. Nella ripresa buio pesto, con il solito calo fisico dall’ora di gioco in avanti, complici ancora un paio di infortuni che toglievano di mezzo Matos e Giraudo. Ma, al 92°, il lampo di Kanoute e la perla di Cisco regalavano ai biancorossi tre punti di platino! Il sunto della vittoriosa gara con l’Ascoli è questo.

Mister Cangelosi varava il suo preferito 4-3-3 con Kanoute e Matos ai lati di Montevago in attacco, la conferma del trio di centrocampo Giunti-Joselito-Broh che aveva fatto discretamente bene a Chiavari, Mezzoni e Giraudo esterni bassi con Amoran e Dell’Orco coppa centrale difensiva davanti a Gemello. Il nuovo modulo ha portato subito netti miglioramenti, il Perugia, per dirla alla Cangelosi, è partito col piglio giusto, andando in vantaggio dopo nove minuti su un sacrosanto rigore, fischiato per un evidente sgambetto di Varone ai danni di Giunti e trasformato da Matos.

Quando nell’aria c’era la sensazione, corroborata da giocate in velocità, verticalizzazioni e tanta grinta, mai viste con la gestione Zauli, che il Perugia potesse arrivare al raddoppio, Gemello, purtroppo, metteva in padella una frittata gigante, segnando praticamente un clamoroso autogol, con la palla, tutt’altro che difficile, che rotolava in mezzo ai suoi piedi e finiva in rete. La botta era forte ma il Perugia cercava di reagire con orgoglio ma, purtroppo, davanti Montevago anche stasera, come ormai da molto tempo, latitava.

Le squadre di calcio, dicono i vecchi saggi del pallone, debbono avere la spina dorsale, portiere, centrale di difesa, centrale di centrocampo, e centravanti, forte. Se due di queste quattro vertebre importantissime, portiere e centravanti, collassano, è lapalissiano che vincere le partite diventa un’impresa. L’errore di Gemello, purtroppo, ha fatto tornare alla mente i fantasmi del primo terzo di campionato quando Gemello ne ha combinate delle belle, prima di riprendersi alla grande nel prosieguo del torneo. Ci auguriamo, quindi, che quello di ieri sera rimanga un episodio isolato.

Diverso il discorso su Montevago, che sta subendo un’involuzione inspiegabile in questo girone di ritorno dopo gli otto gol dell’andata. Una parabola discendente che ricorda quella di Iemmello, capocannoniere del Perugia e della B a Natale, sparito poi in quel drammatico girone di ritorno che condannò il Grifo alla retrocessione, dopo il playout perso ai rigori col Pescara. Iemmello ci mise molto del suo, tanto da rendersi inviso alla tifoseria biancorossa ben prima del rigore sbagliato col Pescara, Montevago, invece, è un bravissimo ragazzo ma si deve sicuramente dare una svegliata.

E la svegliata, che poi si è rivelata una grande mossa, gliel’ha data l’ottimo mister Vincenzo Cangelosi, che lo ha tolto dal campo nel finale, lui centravanti d’area, per inserire un esterno, Lisi, spostando Kanoute a fare la prima punta anomala, partendo dalla fascia alla ricerca di percussioni verso il centro. Qualche malpensante avrà storto la bocca ma per noi che conosciamo il mister perché zemaniani della prima ora, non è stata una sorpresa, (una delle mosse del Maestro alla Lazio, quando le partite ristagnavano, era quella di togliere Boksic e far convergere Beppe Signori al centro). E proprio Kanoute si è inventato il guizzo decisivo, che ha portato al bel gol di Cisco!

Non bisogna, comunque, esaltarsi più del dovuto, perché di cose cose da migliorare ce ne sono tante, in primis la condizione atletica, deficitaria ancora una volta nell’ultima mezzora, non deve ingannare la circostanza che che il gol della vittoria sia arrivato nel finale, ma la strada intrapresa da mister Cangelosi è quella giusta. Il Perugia, se il campionato fosse finito ieri sera, sarebbe salvo direttamente avendo scavalcato la Lucchese, per di più, senza dover contare sulle disgrazie altrui, penalizzazioni di Spal, già in essere e di Lucchese, in arrivo.

Attenzione, però, perché anche l’undicesimo posto potrebbe essere valido per l’accesso ai playoff perché il Rimini, salvo improbabili crolli, è abbondantemente dentro la griglia playoff e vincendo la doppia finale di Coppa Italia contro la Giana Erminio si qualificherebbe direttamente per il quarto turno, dando modo all’undicesima di giocare il playoff e l’undicesimo posto, da ieri sera, è soltanto due lunghezze sopra il dal Perugia.

Sabato si va a Solbiate Arno ad affrontare un Milan Futuro in crisi, cui neanche il cambio di panchina attuato sette giorni fa, via Bonera, dentro l’ex Massimo Oddo, sembra aver portato miglioramenti. L’importante sarà continuare sulla strada intrapresa, cogliendo un risultato positivo migliorando ancora sia il gioco che, soprattutto, la tenuta atletica.

Piedi per terra, l’importante è la salvezza diretta, ma, con mister Cangelosi in panchina, sognare non costa niente!

Danilo Tedeschini