Il punto nel derby è buono in ottica salvezza, ma la situazione rimane difficile. E adesso lo ‘scontro diretto’ a Pineto. Le fughe di Ricci e Santopadre lasciano qualche dubbio sulla proprietà
Nella giornata dei tanti pareggi, ben sei in dieci gare, non fa eccezione un modestissimo Perugia, inconsistente in avanti, che nel derby casalingo pensa solo a difendersi strappando un punto d’oro in chiave salvezza grazie alle decisive parate del gemello di Gemello, oggi migliore in campo. E lasciamo perdere, per carità, altri obiettivi…
Questa la sintesi di un derby tra Perugia e Ternana, noiosissimo nel primo tempo, a senso unico nella ripresa, quando le fere hanno alzato i ritmi sfiorando almeno in tre occasioni il vantaggio, col Perugia, in versione squadra che si deve salvare, votata al solo contenimento di un avversario dominante, fortunatamente privo dei due goleador, Cianci, squalificato, e Cicerelli, reduce da un infortunio, entrato solo negli ultimi dieci minuti, sette gol a testa finora.
L’unico tiro dei grifoni lo ha scagliato nel primo tempo Bartolomei da fuori, con Vannucchi che non ha avuto difficoltà a disinnescarlo. Decisamente troppo poco per una formazione che, con quindici punti in quattordici gare, continua a viaggiare lontanissima dalle posizioni che contano, quelle dal primo al sesto posto, mentre i tanti pareggi delle pericolanti e la sconfitta del Sestri Levante a Pescara fanno fatto fortunatamente guadagnare al Perugia un punto sulla zona playout, adesso a quattro lunghezze.
Proprio l’“andamento lento” rispetto allo scorso anno delle squadre impelagate nella zona playout, la passata stagione la quintultima aveva quattordici punti e non undici, tiene ancora a distanza di sicurezza i grifoni, ma il livello del gioco espresso in queste quattordici gare, specialmente in fase offensiva, è veramente deficitario e neanche il cambio di allenatore, anche se è ancora troppo presto per giudicare Zauli (ha conquistato soltanto due punti), non ha determinato, finora, l’attesa svolta.
Se andiamo però ad osservare più attentamente la situazione, ci accorgiamo che il “rassicurante” vantaggio di quattro lunghezze sulle quintultime, che poi sono anche le quartultime, le terzultime e le penultime, visto che sono in quattro ad undici punti, Spal, Ascoli, Milan e Sestri Levante, è determinato soltanto dalla penalizzazioni di tre punti inflitti alla Spal. Sul campo infatti gli estensi hanno conquistato quattordici punti e sempre sul campo la quintultima, da sola, sarebbe il Pontedera, che di punti ne ha tredici, solo due meno dei grifoni.
Delle uniche tre vittorie del Perugia, due sono arrivate, per fortuna, proprio contro Ascoli e Spal, due delle quintultime, con l’altra, quella con la Lucchese, colta contro una squadra posizionata, comunque, sotto di noi in classifica. Nelle nove gare contro le prime undici che ci precedono, all’appello mancano solo Campobasso ed Arezzo, abbiamo totalizzato solo quattro pareggi e ben cinque sconfitte.
Un’analisi forse impietosa ma che fotografa perfettamente l’andamento balbettante di una squadra che, al di là degli enormi errori di Formisano prima ma anche di Zauli, che si ostina, ad esempio, a mandare in campo un Matos inguardabile da anni e che a Legnago ha anche colpevolmente tenuto in panchina Giunti, anche oggi il migliore dei grifoni insieme a Gemello, paga le grosse lacune della rosa, male assortita in estate da Santopadre e Giugliarelli.
Quanto a Faroni, al posto suo saremmo stati più interventisti, esonerando Formisano dopo il devastante quattro uno interno col Rimini, rafforzando a Settembre la squadra con qualche buon svincolato e ingaggiando un allenatore, non ce ne voglia Zauli, abituato a vincere, un Tesser, un Venturato, un Vivarini e, perché no, anche un Camplone, anche se da un po’ di tempo fermo ai box, che il campionato di C lo hanno vinto, anche più di una volta come Tesser.
E’ probabilmente questo mancato impegno immediato sul progetto sportivo che ha probabilmente determinato le dimissioni da dirigente di Mauro Ricci, lo ha eloquentemente detto nella lettera alla stampa, mentre non sappiamo la ragione dell’abbandono di Santopadre dalla carica, puramente onorifica, di presidente onorario, della qual cosa non ci rammarichiamo di certo, ma queste “fughe” improvvise ed inaspettate hanno, comunque, generato qualche dubbio di troppo sulla nuova società, del quale, sinceramente, avremmo fatto volentieri a meno.
Il calendario, intanto, ci spedisce sabato prossimo a Pineto, contro un avversario che ha un solo punto in classifica meno di noi, anch’esso, quindi, posizionato nel rischioso limbo della parte destra della classifica. Un successo proietterebbe il Perugia fuori dal limbo ma, considerato che il Pineto non è la squadretta imbottita di seconde linee incontrata nella vittoriosa gara di Coppa Italia ad Agosto, bissare quel successo non sarà semplice.
Anche perché, con Montevago, uscito per infortunio, che potrebbe non esserci, con Seghetti, ancora a zero gol, che appare in evidente involuzione, con Sylla che segna solo con le mani, ci domandiamo chi possa essere in grado di segnare un gol più del Pineto per riuscire a portare via il bottino pieno dal piccolo stadio abruzzese. Un altro pareggino, infatti, potrebbe anche non coincidere, stavolta, con le mancate vittorie delle quintultime!
Danilo Tedeschini