Grifo, un futuro da costruire: la riflessione finale sulla stagione

383
Perugia, una vittoria senza valore e un futuro da costruire: la riflessione finale sulla stagione

Il Perugia chiude al dodicesimo posto, ora serve un rinnovamento per tornare a lottare ai vertici della Serie C

 

Una rotonda, vittoria di Pirro. Questo il sunto del 3-0 sul Pontedera con il quale il Perugia ha chiuso il suo campionato. Una gara praticamente amichevole visto che tutte e due le squadre non avevano stimoli di classifica Una vittoria che serve comunque al Grifo per chiudere al dodicesimo posto a quota quarantasette, la posizione peggiore in assoluto, come detto anche la settimana scorsa, nei campionati di C e C2 degli ultimi sessant’anni.

Con questo successo mister Cangelosi, meritatamente riconfermato per altre due stagioni, ribadisce l’ottimo trend casalingo sotto la sua gestione, cinque vittorie e un pari nelle sei gare disputate al “Curi”, con lui tornato ad essere un fortino, mentre fuori casa, purtroppo, non è riuscito ad invertire il trend negativo dei due tecnici precedenti, chiudendo con due pareggi e tre sconfitte. La sua media punti, di 1,62, è nettamente la migliore tra le tre dei tecnici succedutisi quest’anno sulla panchina del Grifo, con Formisano fermo a 1,18 punto a partita in undici gare e con Zauli, la cui gestione è stato il vero tallone d’Achille di questo campionato, con un misero punto a partita in sedici gare.

Se dopo l’esonero di Formisano fosse arrivato subito Cangelosi, con la sua media da quinto posto nelle undici gare disputate con diciotto punti conquistati, il Perugia sarebbe certamente andato ai playoff, probabilmente da settimo. La stagione si chiude con la doppietta di Montevago che sale a tredici gol totali, non pochi per il centravanti biancorosso che ha già espresso la volontà, ad un giornale di Genova di voler rimanere a Perugia (è di proprietà della Sampdoria).

Insieme a lui crediamo e ci auguriamo che non saranno in molti a rimanere visto il deludente campionato disputato dalla gran parte dei giocatori. Una squadra lenta, sempre in ritardo sulle seconde palle, mai incisiva nelle palle inattive, dai tempi di Burrai non abbiamo uno specialista dei calci da fermo, con difensori che di testa non hanno mai bucato le difese avversarie su azione d’angolo o su cross, tutte prerogative, insieme alla grinta, assolutamente mancata, che in Serie C, dove difficilmente si vede il bel gioco, fanno la differenza.

Per programmare bene la prossima stagione che, al di là delle parole di Meluso che l’ha definita prudentemente anno zero, dovrà vedere il Perugia quantomeno in lotta per le prime tre posizioni, c’è fortunatamente molto tempo e questo è un grosso vantaggio che non dovrà essere assolutamente sprecato. Al ritiro di metà Luglio, che si svolgerà in Argentina, nella prestigiosa location di casa Messi, sede dei ritiri della Nazionale campione del mondo, dovrà arrivare un Perugia completo perlomeno all’80%, con giocatori, nuovi e vecchi, concordati col tecnico e adatti alle caratteristiche dei moduli che Cangelosi ha in mente.

Se non sarà un repulisti generale crediamo che poco ci mancherà, troppi i giocatori, logori e in là con gli anni, che hanno fatto il loro tempo, molti anche quelli tecnicamente e morfologicamente inadatti (troppo lenti). Per tornare ad alti livelli ci vogliono giocatori che corrono, che hanno fame e altri con esperienza ma integri, troppi gli infortuni che hanno falcidiato negli ultimi anni i vari Angella e Dell’Orco e non solo. Con il campionato andato mestamente in archivio senza i playoff, la palla passa a Faroni, Meluso e Cangelosi, i nostri editoriali torneranno ad Agosto ma ogni tanto dovrete ancora sopportare  i  pensieri in libertà del vostro cronista. Buona primavera ed estate a tutti!

Danilo Tedeschini