Guarascio in fondo all’Inferno, Purgatorio affollato

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Sul banco degli imputati il presidente del Cosenza che sembra arrancare dopo una buona partenza. Ben dieci squadre “scelgono” il pari

 

Paradiso

10 – Luca D’Angelo

Il Pisa batte nettamente il Cosenza all’“Arena Garibaldi-Anconetani” e continua a risalire la classifica. Un tre a uno che sta addirittura stretto al Pisa, che domina la gara già nel primo tempo grazie alle reti di Morutan, che nella ripresa completerà la sua doppietta personale e Masucci, con la rete del Cosenza che arriva solo nel finale. Con il ritorno di mister Luca D’Angelo in panchina il Pisa sta letteralmente volando, ben dodici punti in sei gare, ad una media promozione diretta di due punti a partita, frutto di tre vittorie e altrettanti pareggi, con il tecnico di Pescara, ancora imbattuto, che ha portato il Pisa dall’ultima posizione, con due soli punti in carniere dopo sette giornate, all’attuale quattordicesimo posto a quota quattordici, ben tre lunghezze sopra la zona calda. Grande manico!

9 – Reggina

Gran bella vittoria della Reggina che, nel “Monday Night” del Granillo, supera due a uno il Genoa agganciandolo al secondo posto a quota ventidue. La bella rete di Canotto nel primo tempo e il rigore trasformato da Hernani nella ripresa, dopo che il Genoa aveva riequilibrato la gara nel primo tempo e, sempre nella prima frazione di gioco, Menez aveva tirato malissimo, in bocca al portiere genoano, un altro rigore, mandano in brodo di giuggiole i diecimila del “Granillo”.

8 – Frosinone e Palermo

Il Frosinone prova la fuga! La squadra ciociara, pur non entusiasmando, supera di misura il fanalino di coda Perugia allo “Stirpe” grazie alla rete di Rohden sul finire del primo tempo e consolida il suo primato solitario salendo a quota ventisette e portando il vantaggio sulle due seconde, quello che garantisce la promozione diretta, a ben cinque lunghezze.

Dopo oltre un mese dall’ultimo successo casalingo il Palermo torna a vincere tra le mura amiche. Lo fa battendo, dopo il Genoa, un’altra grande del torneo, il Parma, grazie alla rete di Marconi poco prima dello scoccare dell’ora di gioco. Con questo importante successo la squadra di Corini si tira fuori dalla zona bollente agganciando il Cittadella al dodicesimo posto a quota quindici.

7 – Como     

Importantissima vittoria casalinga del Como, che supera uno a zero il Venezia in un vero e proprio spareggio-salvezza anticipato. A decidere la gara, molto equilibrata è la splendida rete di Bellemo a metà ripresa. La squadra di mister Longo, grazie a questo successo, sale in quintultima posizione con i suoi dodici punti.

Purgatorio

6 – Sudtirol, Spal, Ascoli, Modena e Bari

Ancora una giornata all’insegna dei pareggi e, di conseguenza, troviamo ancora un Purgatorio affollatissimo. Merita la parte alta il Sudtirol, nonostante il pari interno col Cagliari per due a due, per la determinazione con la quale l’ha raggiunto all’ultimo tuffo grazie alla rete di Odogwu, autore di una doppietta. Sudtirol sesto, insieme ad Ascoli, Brescia e Parma nel gruppo a quota diciannove.

La Spal esce con un buon punto dal “Liberati” dopo lo zero a zero, che le sta addirittura un po’ stretto, imposto in trasferta alla forte Ternana. La cura De Rossi sta dando i suoi frutti e la Spal, sei punti nelle quattro gare con l’ex capitano della Roma in panchina, resta in una posizione tranquilla  a centroclassifica.

L’ormai consueto colpo di testa del centrale difensivo Botteghin, specialità della ditta, consente all’Ascoli di acciuffare all’ultimo istante un pareggio per uno a uno, ormai insperato, sul campo del Brescia. Il punto conquistato permette alla squadra di Bucchi di rimanere nel quartetto a cavallo tra il sesto e il nono posto.

Il portiere Gagno, non nuovo a questi exploit, para un rigore decisivo a sei minuti dalla fine e consente al Modena di portare a casa un prezioso pari a reti bianche dalla sfida del “Tombolato” col Cittadella. Grazie a questo punto, infatti, la squadra di Tesser sale due lunghezze sopra la zona playout con il suo sestultimo posto a quota tredici.

Con molta fortuna e grazie ad un calcio di rigore, trasformato da Cheddira a meno di un quarto d’ora dalla fine, un Bari tutt’altro che spumeggiante evita la sconfitta a Benevento. La squadra di mister Mignani nelle ultime quattro gare ha racimolato soltanto due pareggi e la classifica, con i pugliesi che scivolano al quinto posto a quota venti, vede adesso i galletti a ben sette lunghezze dalla vetta.

5 – Cagliari, Ternana, Brescia, Benevento e Cittadella

Il Cagliari perde due punti importanti negli ultimi secondi del recupero della gara del “Druso” contro il Sudtirol a causa della rete del definitivo due a due segnata dai bolzanini. La squadra di mister Liverani, dopo essere andata inizialmente sotto, ribalta il risultato con le reti di Lapadula nel primo tempo e di Viola su rigore nella ripresa, prima di essere definitivamente raggiunta nel finale. Sardi sempre fuori dalla zona nobile con il loro decimo posto, adesso a quota sedici.

Secondo zero a zero consecutivo per la Ternana, dopo quello di Bari, stavolta in casa contro la coriacea Spal. Risultato sostanzialmente giusto con la Ternana migliore nel primo tempo ma che rischia molto nella ripresa. Rossoverdi che scivolano al quarto posto a quota ventuno.

Il Brescia non sa più vincere. Quando sembrava che, con il gol di Aye realizzato nel primo tempo,  le rondinelle potessero finalmente tornare ad incamerare i tre punti dopo quasi due mesi, arriva il pari ascolano in pieno recupero a guastar loro la festa, lasciando la squadra di mister Clotet nel folto gruppo a cavallo tra playoff, preliminare e nono posto.

Sembra una sorte di maledizione quella che nega, per la quinta volta su cinque, a mister Cannavaro il sapore dolce della vittoria. Non basta, infatti, al Benevento la buona prestazione contro il Bari, impreziosita dalla rete dell’ex Improta nel finale del primo tempo, per portare a casa quel successo pieno che manca ormai dai primi di Settembre, quando la squadra giallorossa, guidata allora da mister Caserta, vinse a Venezia per due a zero. Il rigore subito nella ripresa spegne i sogni dei sanniti, che, con il pari, agganciano il Cosenza al terzultimo posto, con soli undici punti.

Il Cittadella non va oltre un deludente zero a zero col Modena nella gara del “Tombolato” che doveva rilanciare la squadra veneta a ridosso della zona preliminare dopo il bel successo colto a Perugia A buttare alle ortiche l’occasione più ghiotta per conquistare i tre punti è Magrassi che, a sei minuti dal termine, si fa parare un rigore, con la squadra di mister Gorini costretta, dopo questo pari, a rimanere nell’anonimato del centroclassifica.

Inferno

4 – Genoa

Dopo tante belle prestazioni lontano da Marassi arriva una meritata battuta d’arresto per l’implacabile Genoa formato trasferta, che perde di misura per due a uno contro la Reggina al “Granillo”. Genoa superato dai padroni di casa sul piano della corsa e della grinta. Il momentaneo pari di Aramu e il rigore parato da Martinez, entrambi nel primo tempo, purtroppo per i rossoblù, servono solo per gli almanacchi. Genoa raggiunto al secondo posto proprio dagli avversari.

3 – Perugia

Sprofondo biancorosso per il Perugia, che perde anche a Frosinone, se pur di misura, dopo aver disputato una buona prima mezzora di gioco. La squadra di mister Castori, una volta subito il gol, non riesce più ad  inquadrare la porta avversaria, antica lacuna ormai consolidata, rimanendo all’ultimo posto con solo sette punti, a ben sette lunghezze dalla salvezza diretta, a causa della peggiore differenza reti col Modena, in attesa del fondamentale scontro diretto del “Braglia” di sabato. Nove sconfitte in dodici giornate certificano in pieno il disastroso campionato dei grifoni.

2 – Venezia

Se il Venezia comincia a perdere anche in trasferta, come successo al “Sinigaglia”, dove i lagunari vengono battuti  uno a zero dal Como, per Modolo e compagni, finora inesistenti o quasi in casa, si mette veramente male e il penultimo posto, con solo nove punti, della squadra arancioneroverdi, temporaneamente affidata a mister Soncin dopo l’esonero di Javorcic, è lì, impietoso, a dimostrarlo.

1 – Parma

Altra tappa negativa del troppo altalenante percorso  in questa prima parte del torneo per il Parma, che perde uno a zero al “Barbera” contro il Palermo, rimanendo intruppato nel gruppo tra la zona playoff e il nono posto. E’ proprio la mancanza di continuità di risultati il tallone d’Achille della squadra di mister Pecchia, con un rendimento esterno insufficiente, sei punti in altrettante trasferte, per una formazione che ambisce a grandi traguardi.

0 – Eugenio Guarascio

Il Cosenza esce con le ossa rotte da Pisa, sconfitto ben oltre il tre a uno finale, con la rete di D’Urso a sei minuti dal termine utile solo a limitare il meritato passivo subito. Neanche il cambio di panchina avvenuto in settimana, con mister Viali subentrato a Dionigi, evita, quindi, al Cosenza, la quinta sconfitta consecutiva di questo campionato, iniziato in modo molto positivo, con i lupi della Sila in zona playoff dopo sette gare con gli attuali undici punti, ma che si sta letteralmente trasformando in un incubo per il Cosenza, adesso terzultimo con il Benevento, a cavallo tra il playout con lo svantaggio e la retrocessione diretta. Tante le colpe di questa situazione ma la sensazione è che, dopo il buon inizio, probabilmente dovuto ad una preparazione sprint, stiano emergendo le grosse lacune tecniche e di organico della squadra e, inevitabilmente come ogni anno, a salire sul banco degli imputati è il contestatissimo presidente rossoblù Guarascio. colpevole, per i tifosi, di non investire a sufficienza sulla squadra. Un film in visione anche da altre parti!

Dan.Te.