Il Grifo chiude l’andata nel peggiore dei modi

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Troppe pecche per il 4-2-3-1 di Zauli: Dell'Orco e Riccardi meglio nella difesa a tre, Lisi fuori ruolo e Montevago troppo solo

A Pontedera ennesima prestazione incolore: Zauli non ha inciso

 

Peggior chiusura di un Girone di andata, assolutamente da cancellare, per il Perugia non ci poteva essere, con i grifoni che, dopo aver perso in casa con la terzultima in classifica, il Milan Futuro, sconfitta che chiuse la deludente gestione Formisano, con il suo successore Zauli, dopo aver raccolto due sudatissimi pareggi in casa dell’ultima in classifica, il Legnago Salus e in casa della penultima in classifica, il Sestri Levante, questo anche immeritato, sono andati meritatamente a perdere due a uno in casa della ex quartultima, il Pontedera, “giocando” la solita, bruttissima gara.

La conferma a quanto scriviamo dall’inizio del torneo, ovvero che se il Perugia viene attaccato subito in velocità va in barca, è puntualmente arrivata per l’ennesima volta nella gara del  “Mannucci”, nella quale solo due interventi di Gemello hanno evitato al Perugia di andare sotto prima del rigore trasformato da Italeng al diciassettesimo. La blanda reazione del Perugia era tutta in un rigore reclamato per un atterramento di Bacchin ma il primo vero tiro in porta arrivava solo ad inizio ripresa, sempre con Bacchin, la cui conclusione ravvicinata veniva respinta da Tantalocchi.

Passava un minuto ed un’altra colossale dormita difensiva permetteva al solito Italeng di battere indisturbato Gemello sotto misura. La partita finiva lì, anche se il soluto Montevago accorciava le distanze a venti minuti dal termine ma il Perugia, nonostante il fisiologico calo dei toscani, non riusciva più a segnare e, anzi, nel recupero rimaneva giustamente in dieci per una spallata volontaria di Gemello slla testa di Italeng a palla lontana, con il subentrato Palsson a subentrargli tra i pali per l’ultimo minuto.

Oltre alla lentezza di centrocampisti e difensori, il Perugia, orfano tra infortuni e squalifiche di Mezzoni, Angella, Di Maggio e Seghetti, quest’ultimo entrato a metà ripresa, oltre ai lungodegenti Lewis. Cisco e Dell’Orco, ha denotato le solite difficoltà di manovra e di contenimento quando si schiera con un centrocampo a due, stavolta composto da Torrasi, tra i peggiori in campo e Giunti, anche lui al di sotto del suo solito rendimento. Un po’ meglio è andata con l’ingresso di Bartolomei.

Questo di voler insistere sul 4-2-3-1 è una grossa pecca di mister Zauli, salito giustamente sul banco degli imputati, oltre che per gli errori sul modulo adottato e la conseguente povertà di gioco, soprattutto per la sua modestissima media punti di 1,12, frutto di due sole vittorie, tre pareggi e ben tre sconfitte, in otto gare, peggiore addirittura di quella del suo predecessore Formisano, da noi continuamente evidenziata in negativo, di 1,18, frutto di tre vittorie, quattro pareggi e quattro sconfitte in undici gare.

Formisano, che ha esordito nel peggiore dei modi sulla panchina della Pianese, ereditata dal dimissionario Fabio Prosperi, perdendo quattro a due ad Arezzo, domenica prossima tornerà da avversario al “Curi” con la sua Pianese, a meno di due mesi di distanza dal suo esonero. Aver scelto un allenatore, Zauli, che al netto delle assenze, comuni anche a Formisano, sta facendo addirittura peggio del suo predecessore, è stato sicuramente un grande errore da parte di Faroni e Giugliarelli.

Un allenatore subentrato deve assolutamente incidere sul rendimento della squadra, vediamo quello che sta facendo Tesser, da noi sponsorizzato invano per due mesi nei nostri articoli, con la Triestina o il quasi omonimo del nostro, Zauri, subentrato a Foggia dopo ben quattro allenatori che avevano fallito, Brambilla, Capuano, Zangla e Lucchini e che in sette giornate ha conquistato ben quattordici punti portando il Foggia dal terzultimo al dodicesimo posto, quello che, non ce ne voglia Lamberto Zauli, con lui a Perugia non è assolutamente avvenuto.

La nostra onestà intellettuale di giornalista e il nostro essere tifoso del Perugia da sessant’anni ci impone, purtroppo, di criticare Zauli, come abbiamo fatto per otto mesi con Formisano e il presidente Faroni, a nostro parere, deve correre ai ripari perché se è vero che la rosa è figlia di Santopadre e Giugliarelli, l’ingaggio di Zauli invece di un Tesser, un Venturato o un Camplone è da addebitarsi a lui, al pari del mancato intervento, alla luce dei pesanti infortuni che stanno privando la squadra di giocatori importanti per molto tempo, nel mercato degli svincolati.

Se Faroni, Meluso e Giugliarelli dovessero decidere per una seconda svolta tecnica immediata, permettendo magari a Zauli di potersi riaccasare in qualche altra squadra, il termine ultimo è venerdì 20 Dicembre, oltre che su Camplone o Venturato, ci piacerebbe molto che si puntasse proprio su Fabio Prosperi, tecnico che in un anno e mezzo ha lavorato benissimo a Piancastagnaio, prima vincendo alla grande la D e poi portando da subito e stabilmente la sua Pianese in zona playoff giocando un calcio bello, aggressivo e spumeggiante, pur non avendo a disposizione nomi altisonanti.

Intanto domenica prossima, passato il giro di boa in una tutt’altro che dignitosa tredicesima posizione, peraltro anche a braccetto col Gubbio, inizierà il girone di ritorno con la gara casalinga contro la Pianese di Formisano. Con mister Prosperi la squadra amiatina correva a mille, prerogativa che mette sempre in difficoltà il Perugia e anche ad Arezzo, nonostante la sconfitta, con il nuovo tecnico la Pianese ha continuato a correre velocemente anche se ha commesso alcune ingenuità che hanno condizionato negativamente il risultato.

Inutile dire che è una gara assolutamente da vincere, per tanti motivi, soprattutto per non trasformare la successiva gara di Ferrara, dopo la sosta, alla vigilia dell’Epifania, in un delicatissimo scontro diretto per la salvezza! Perugia e i suoi tifosi non lo meritano, presidente Faroni!

Danilo Tedeschini