Il Grifo vince una gara ‘sui generis’ grazie alla “garra charrua”

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Il Perugia piega il Brescia con sacrificio e grinta in un match dominato dalle difese. Bravo Alvini contro squadre più forti, ma c'è da lavorare su costruzione e finalizzazione

Il Perugia piega il Brescia con sacrificio e grinta in un match dominato dalle difese. Bravo Alvini contro squadre più forti, ma c’è da lavorare su costruzione e finalizzazione

 

Non è facile vincere una partita casalinga tirando una sola volta, per di più su rigore, nello specchio della porta avversaria, e quando ci riesci, come accaduto al Perugia nell’uno a zero del “Curi” contro il Brescia, il successo acquista il dolce sapore di un’impresa.

Una gara un po’ “sui generis” quella disputata dai grifoni e dalle rondinelle, che ha visto la netta supremazia delle difese sugli attacchi, visto che anche il Brescia è riuscito a tirare una sola volta nello specchio della porta, con il subentrato Tramoni, giovane molto interessante, a dieci minuti dal termine.

Una gara equilibratissima e combattutissima a centrocampo, nella quale il Grifo ha saputo mettere la concentrazione, l’abnegazione, l’abilità necessaria per annullare le velleità di una formazione che vanta l’attacco più prolifico del torneo con diciannove gol segnati e che, nelle sette gare di campionato precedenti e in quella di Coppa a Crotone, era sempre andata in gol, ad una media che sfiorava i tre gol a partita.

Al contempo, però, il Brescia si presentava a Perugia con una grande perforabilità difensiva, alla luce dei quasi due gol subiti a partita di media.

Ecco perchè l’uno a zero finale, determinato dal rigore fischiato a metà primo tempo da Guida per un evidente fallo di mano di Bisoli appena all’interno dell’area e trasformato da De Luca, rappresenta il risultato di una gara un po’ “sui generis”, vinta dalla squadra che ha messo in campo più “garra”, anche se sul piano del gioco la manovra dei grifoni è apparsa, come sempre in casa, poco fluida.

E’ ormai accertato, Frosinone, Cremonese, Benevento, Brescia ne sono una grande testimonianza, che mister Alvini è molto bravo nel riuscire a non far esprimere le squadre avversarie forti sui loro livelli, in pratica ad annullare i punti di forza degli avversari, una prerogativa che tornerà certamente utile anche nel prosieguo del campionato.

Dove, invece, il Perugia deve migliorare è nella costruzione e nella realizzazione delle palle gol, visto che, delle prime quattordici squadre in classifica, solo il Cosenza ha un gol in meno all’attivo dei nove segnati dai grifoni.

Al contempo, però, il Grifo vanta la difesa meno battuta della Serie B, solo cinque le reti subite, con Angella e Dell’Orco, ma anche Sgarbi ieri non ha demeritato, che contro il Brescia hanno disputato l’ennesima gara superlativa, annullando i vari Moreo e Palacio, oltre al subentrato Batic.

E la bella posizione raggiunta in classifica, in coabitazione con la Reggina, tra il sesto e l’ottavo posto, lo sapremo di preciso stasera dopo le gare del Benevento e del Cittadella, è stata determinata finora proprio dalla granitica difesa biancorossa.

Una posizione che dimostra come continuare a parlare di salvezza sia solo un’operazione scaramantica, oltre che un mettere ipocritamente le mani avanti, perchè questa rosa, lo abbiamo scritto e detto in numerose circostanze, vale certamente il decimo posto.

Poi tutto quello che verrà in più, se verrà, sarà tanto di guadagnato anche se per fare il salto di qualità occorrerà fare molto di più nella fase offensiva, ricordando che né De Luca, né tantomeno Matos, entrambi ammirevoli per l’impegno profuso, non siano mai stati dei grandi realizzatori.

Detto della difesa e dell’attacco, sulla fascia sinistra non ci è piaciuta per niente la gara di Lisi, confusionario e nervoso e che, rimediando l’ammonizione nella ripresa, salterà, in quanto diffidato, la trasferta di Lecce.

Buona invece la prestazione sull’altra fascia di Falzerano mentre Ghion, Segre e Kouan hanno corso tantissimo e sono state pedine preziosissime nell’annullare la forza del centrocampo bresciano, anche se privo del suo elemento più forte, quel Leris cercato invano in estate anche dal Perugia.

Per assistere meglio l’attacco, già per sue caratteristiche poco avvezzo alle segnature, il centrocampo avrebbe bisogno di un trequartista vero, di ruolo, visto che Kouan, ieri impiegato più da centrocampista che da trequartista, non lo è e Murgia, che comunque nasce mezzala, sta diventando l’oggetto misterioso di questa rosa visto che Alvini, in sei gare (Murgia è arrivato dopo la seconda di campionato) lo ha impiegato soltanto per cinque minuti contro il Cosenza.

E, intanto, arriva subito un’altra partita molto difficile contro una grande del torneo, il Lecce, terzo in classifica, che i grifoni affronteranno sabato al “Via del Mare”.

Squadra imbattuta, quella di mister Baroni, tra le mura amiche, dove nelle tre gare precedenti ha colto due vittorie ed un pari, ma i ragazzi di Alvini lo abbiamo detto, finora, sono sempre riusciti, a non far giocare bene le “grandi”, per cui ci auguriamo che anche a Lecce riescano a cogliere un risultato positivo.

Danilo Tedeschini