Il Paradiso è di Guccione e Cheddira, Pillon stavolta “stecca”

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Il Paradiso è di Guccione e Cheddira, Pillon stavolta

Il Paradiso è di Guccione e Cheddira, Pillon stavolta “stecca”. I due attaccanti fanno le fortune del Mantova in quel di Pesaro, la Triestina del tecnico veneto si fa sorprendere dal modesto Fano

 

Paradiso

10 – Filippo Guccione e Walid Cheddira

Con una doppietta a testa la coppia di esterni d’attacco del Mantova regala un bellissimo successo alla propria squadra, che dilaga, quattro a uno, sul campo della Vis Pesaro, a conferma dell’ottima stagione in fase realizzativa di Guccione, vicecapocannoniere del Girone con nove reti insieme al compagno di squadra Ganz e a quella, discreta per un esterno, di Cheddira, quattro reti. Con questo successo il Mantova aggancia la Triestina al settimo posto, relegandola all’ottavo per la migliore differenza reti, in attesa di ospitarla al “Martelli” nel prossimo turno. Coppia bum-bum!

9 – Fano

Impresa del Fano, che in inferiorità numerica per tutta la ripresa, riesce addirittura a segnare il gol che gli permette di espugnare a sorpresa il “Nereo Rocco” di Trieste. Una vittoria assolutamente insperata alla vigilia quella della formazione di mister Destro, che scala la classifica salendo al terzultimo posto, determinato, tra l’altro, solo dallo scontro diretto di Ravenna perso contro i romagnoli, che condividono col Fano quota quattordici.

8 – Modena, Perugia e Sambenedettese

Il Modena vince uno a zero, come spesso le capita, a Legnago e rimane da solo in testa con trentasei punti, due lunghezze sopra il Sudtirol e tre sul Perugia e il Padova, che non ha, però, potuto giocare la gara casalinga col Carpi, rinviata per Covid. Il Modena ricorda molto il Milan di Capello che vinse lo scudetto a forza di uno a zero, subendo solo dodici gol e segnandone soltanto trentanove. Infatti, con le sole otto reti al passivo, quella modenese è nettamente la difesa meno battuta del torneo. Bel successo esterno dei grifoni sul campo di Macerata dove il Matelica gioca le sue gare casalinghe. Il netto tre a uno finale fa salire il Perugia al quarto posto, determinato dalla partita in meno del Padova che condivide quota trentatré con la formazione di mister Fabio Caserta. Colpaccio della Sambenedettese che espugna di misura il “Turina” di Salò. Con questo blitz esterno i marchigiani salgono al sesto posto con i loro trentatré punti, a sei lunghezze, un po’ troppe ma non si sa mai, dal Modena capolista.

7 – Gubbio

Vittoria casalinga di misura del Gubbio contro l’Imolese, meritata ma con qualche affanno di troppo nel finale. Con questi tre punti la squadra di mister Torrente si porta a centroclassifica con il suo dodicesimo posto a quota ventidue, anche se il Carpi, che segue gli umbri ad una lunghezza, deve recuperare ben tre partite.

Purgatorio

6 – Sudtirol, Fermana e Arezzo

Il Sudtirol non va oltre lo zero a zero nell’insidiosa trasferta di Cesena. Dopo aver rischiato di andare sotto (rigore parato da Poluzzi), la formazione bolzanina getta alle ortiche il match-point con Greco, che si fa parare il rigore all’ultimo minuto da Nardi. Altoatesini secondi con trentaquattro punti, anche grazie al rinvio di Padova-Carpi. La Fermana, grazie ad una rete nel finale, esce imbattuta dal terreno della Virtus Vecomp Verona e sale al quattordicesimo posto con diciannove punti. L’Arezzo torna con un punto dallo scontro diretto di Ravenna. Sotto di un gol nel primo tempo, pareggia nella ripresa e, pur rimanendo sempre fanalino di coda, ma ora con dieci punti, la squadra di mister Camplone continua ad inseguire il playout col vantaggio del doppio confronto,, il quartultimo posto, distante sempre quattro lunghezze.

5 – Cesena, Virtus Vecomp Verona e Ravenna

Il Cesena è bloccato sul risultato ad occhiali al “Manuzzi” dal forte Sudtirol. La squadra di Viali, dopo aver sbagliato un rigore nel primo tempo, deve ringraziare il suo portiere Nardi che le evita la sconfitta parando nel finale il rigore di Greco. Cesena quinto con i suoi trentadue punti. Ancora un pari per la squadra più “pareggiona” del torneo, La Virtus Vecomp Verona. La squadra di mister Fresco, ormai vicina al successo pieno, si fa colpevolmente pareggiare nel finale dalla Fermana, collezionando così l’undicesimo pareggio in diciotto gare che la mantiene fuori dalla zona playoff con l’undicesimo posto a quota ventitre. Il Ravenna non riesce a vincere lo scontro diretto del “Benelli” con l’Arezzo e rimane impelagato in piena zona playout con il suo quartultimo posto, determinato solo dallo scontro diretto vinto col Fano, a pari quota quattordici con i romagnoli.

Inferno

4 – Imolese

Neanche l’arrivo di qualche rinforzo dal mercato e del nuovo tecnico Pasquale Catalano in panchina interrompe l’incredibile serie di sconfitte consecutive dell’Imolese, arrivate a dieci con quella di misura rimediata a Gubbio. La squadra del Santerno, dopo questa ennesima battuta d’arresto, scivola al penultimo posto della classifica a quota dodici, con solo due lunghezze di vantaggio sull’ultimo posto dell’Arezzo, che significherebbe retrocessione diretta.

3 – Matelica e Legnago Salus

Ancora una sconfitta casalinga contro una squadra umbra, stavolta il Perugia, per il Matelica, con l’identico risultato di uno a tre subito dal Gubbio un mese fa nell’ultima apparizione casalinga. Preoccupa la fragilità difensiva dei marchigiani, quindici gol subiti nelle sette gare disputate all’ “Helvia Recina” e la classifica ne risente con i matelicesi scivolati al decimo posto, l’ultimo della griglia playoff, con i loro venticinque punti, anche se la squadra di mister Colavitto deve recuperare la gara casalinga contro il Carpi. Il Legnago Salus lotta, combatte, si difende ma deve cedere nel finale i tre punti, in casa, alla capolista Modena, complice l’espulsione di Gasperi ad una ventina di minuti dal termine. Legnago Salus che scivola al sestultimo posto, rimanendo fuori dalla zona playout solo grazie alla migliore differenza reti nei confronti della Vis Pesaro, che appariglia i veneti a quota diciotto.

2 – Feralpisalò

C’era una volta il fortino “Turina”. Dopo le ben cinque vittorie casalinghe nelle prime sei gare in casa, nelle quali aveva anche rifilato tre gol a squadroni del calibro di Padova e Triestina, perdendo soltanto di misura ed immeritatamente con il Sudtirol, la Feralpisalò, nelle restanti tre gare al “Turina”, ha racimolato solo un pari subendo altre due sconfitte, l’ultima quella di misura di sabato contro la Sambenedettese. E la classifica, visto l’opaco rendimento esterno dei gardesani, non è più bella, con la squadra di mister Pavanel scivolata al nono posto con ventisei punti, anche se deve recuperare una partita.

1 – Vis Pesaro

Rumoroso tonfo casalingo della Vis Pesaro, travolta quattro a uno dal Mantova. Marchigiani mai in partita che adesso, dopo questa pesante battuta d’arresto, scivolano nuovamente in zona playout, al quintultimo posto, a causa della peggiore differenza reti nei confronti del Legnago Salus, che condivide con la formazione di mister Di Donato quota diciotto.

0 – Bepi Pillon

Dalle stelle alle stalle. Dopo aver chiuso l’anno con tre grandi prestazioni contro formazioni importanti come Padova, pareggio fuori casa, Perugia, vittoria casalinga e Sudtirol, vittoria in trasferta, la Triestina scivola incredibilmente sulla buccia di banana Fano, formazione arrivata al “Rocco” da penultima in classifica. E la cosa più incredibile è che la Triestina ha subito il gol in superiorità numerica. Stavolta mister Bepi Pillon non ha saputo fiutare il pericolo e, dopo questa impensabile battuta d’arresto casalinga, le speranze alabardate di poter agganciare il primo posto, distante adesso otto punti, si sono quasi azzerate. Triestina ottava dietro al Mantova, che condivide con i giuliani quota ventotto, per la peggior differenza reti, ma se la Feralpisalò dovesse vincere il recupero col Carpi scenderebbe addirittura al nono.

Dan.Te.