Se un allenatore è bravo o meno lo si vede da come gestisce la rosa che ha a disposizione, adattando il gioco agli uomini, anche forzando quelle che sono le sue convinzioni. Vincenzo Cangelosi, che conoscevamo e sul quale non abbiamo mai nutrito dubbi, lo sta dimostrando qui a Perugia, dove il materiale a disposizione non è eccelso, abbiamo sempre detto da sesto-settimo posto, al netto dei tanti infortuni e lui, una vita passata ad aiutare il Maestro Zeman, ha capito subito che questa rosa si sarebbe espressa meglio con un tre-cinque-due e ha rinunciato, per la causa, al suo quattro-tre-tre.
I sette punti in quattro partite, due delle quali giocate, contro la capolista Entella in trasferta la prima, persa sfortunatamente in pieno recupero e contro la Torres, terza forza del campionato e prima in classifica nelle gare esterne prima della partita del “Curi”di ieri sera, la seconda, vinta meritatamente dalla squadra di Cangelosi, anche aiutata da un pizzico di fortuna manifestatosi col clamoroso autogol di Dametto a metà primo tempo, sono lì a dimostrarlo.
Si è passati dalle deficitarie medie punti di Formisano, 1,18 a partita, ma soprattutto di Zauli, solo1 a partita, alla media, da quinto posto di 1,75 a partita, di Cangelosi, tanto che alla fine della vittoriosa gara con la Torres, non abbiamo potuto esimerci dall’esclamare: “Ah, se l’avessero preso prima!” Sgombriamo subito il campo da eventuali equivoci. Il Grifo non ha disputato una gara spumeggiante ma una gara accorta, ben conscia del valore dell’avversario che, al contrario del Perugia, possiede un attacco micidiale, ridotto ai minimi termini, dalla perfetta tattica di Cangelosi.
Il bravo tecnico siciliano, dovendo fare di necessità virtù non avendo ancora Montevago, ha schierato il giovane Marconi al fianco di Kanoute, rinunciando al 4-3-3. Scelta azzeccata, con Marconi che ha disputato una buona gara per un’ora, anche se macchiata dal clamoroso errore al secondo minuto di gioco quando ha mandato alto, da ottima posizione, il suggerimento di Mezzoni, al termine di una bella azione in stile zemaniano del Perugia.
Ma il capolavoro del tecnico è stata la perfetta chiusura degli spazi di manovra all’attacco sardo, con un squadra corta imperniata su un centrocampo a cinque che fungeva da prima cerniera, davanti ad una difesa a tre, con al centro un ottimo Amoran, che diventava a cinque in fase di non possesso. Se il Perugia ha tirato nello specchio della porta solo in occasione dell’autogol, il tanto decantato attacco della Torres non ha ha fatto meglio, con l’unica conclusione di testa, peraltro centrale, di Scotto, ben bloccata da Gemello, arrivata solo nel finale.
D’altro canto in queste quattro gare con Vincenzo Cangelosi in panchina il Perugia ha subito soltanto due gol, quello di testa, in mischia, nei minuti di recupero a Chiavari e l’autogol di Gemello del momentaneo pareggio dell’Ascoli, dimostrando una solidità difensiva sconosciuta prima dell’arrivo del tecnico siciliano. Si può e di deve fare meglio sicuramente, invece, in fase offensiva, in questo senso potrebbe aiutare il recupero di Montevago, anche se Marconi se l’è cavata, ma sono i centrocampisti che devono imparare ad avere più coraggio nel proporsi a sostegno dell’attacco.
La vittoria contro la Torres permette ai grifoni di continuare a risalire la classifica, il Perugia è infatti dodicesimo a quota trentasei, in compagnia di Pontedera e Campobasso, che al momento precede per la migliore differenza reti, in attesa che la classifica avulsa venga completata dalle due gare di ritorno con entrambe le avversarie. Ma quel che più conta permette al Perugia di avvicinarsi a solo due lunghezze da quell’undicesimo posto, attualmente del Gubbio, che varrà l’accesso ai playoff nel caso di vittoria del Rimini nella doppia finale di Coppa Italia con la Giana Erminio
Un sogno lontanissimo, fino a quattro giornate fa, al momento dell’arrivo dell’ex vice di Zeman, allorquando il Perugia era quintultimo a pari merito con la Lucchese e l’obiettivo era solo quello di evitare i playout, con l’undicesimo posto distante quattro lunghezze. In quattro giornate il Perugia ha guadagnato sul campo ben quattro punti rispetto alla Lucchese e tre sulla Spal, allontanandosi dal pericolo playout con le proprie forze, al di là dei sei punti di penalizzazione inflitti ai toscani e ai tre, che già sussistevano della Spal, che pongono adesso la Lucchese dieci punti sotto e la Spal otto. Al contempo, in chiave playoff, il Perugia in queste quattro giornate ha guadagnato ben cinque lunghezze sull’Ascoli, tre sul Gubbio, due sul Pontedera e una sul Campobasso, restando a tre punti di distacco da quel Carpi, che occupa adesso la decima posizione, rendendo tangibile a tutti la bella risalita in graduatoria che stanno effettuando mister Cangelosi e i suoi ragazzi.
Rimonta che può essere corroborata sabato da un altro successo casalingo contro il Legnago Salus. Avevamo scritto la settimana scorsa che per alimentare le speranze di undicesimo posto servivano almeno quattro punti da queste due gare interne, ma siccome tre, insperati, sono già arrivati con la Torres, perché non provare a farne sei, anche se il Legnago Salus, otto punti nelle ultime cinque gare, sarà un avversario molto più scorbutico di quello che l’ultimo posto potrebbe far pensare?
Danilo Tedeschini