La prestazione conforta il Grifo

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Contro il Sestri primo tempo scriteriato, meno male che Montevago c'è. Cangelosi si ravvede dei propri errori, ma il punto è troppo poco per le ambizioni play-off

A Chiavari una sconfitta mitigata da tante buone cose sul piano del gioco. Ok le scelte di mister Cangelosi, per il futuro si può ben sperare

 

Un vero peccato! Il Perugia capitola al novantaduesimo sul campo della capolista Entella dopo aver giocato bene per un’ora, sfiorando anche il vantaggio con Montevago, che si è divorato un’occasione sanguinosa nel primo tempo, calando fisicamente nell’ultima mezzora alla luce della condizione approssimativa di alcuni giocatori in campo dopo lungo tempo e per le prove negative di due dei subentrati, Cisco e Seghetti. Ma la prestazione, la migliore di questo girone di ritorno e non solo, lascia ben sperare per il futuro, nonostante i grifoni siano scivolati al quintultimo posto.

Merito del nuovo mister Cangelosi che, anche facendo di necessità virtù, ha rivoltato la squadra come un calzino, passando a sorpresa al 3-5-2, lui abituato al 4-3-3, lasciando in panchina titolari inamovibili come Torrasi, poi subentrato, Matos e Dell’Orco, febbricitante, ma, soprattutto, schierando al centro della difesa un centrocampista come Bartolomei, in grado, proprio perché centrocampista, di far ripartire velocemente e con profitto la manovra, come fece a suo tempo Camplone, al primo anno di Serie B, quando in quel ruolo spostò Giacomazzi.

Nel primo tempo la squadra ha giocato veramente bene, con un difesa attentissima, un centrocampo, agguerrito, ben orchestrato da Joselito, buona la sua prestazione fino a quando la condizione è calata ed è stato sostituito da Torrasi, con un Broh, a suo agio nel centrocampo a tre ed il solito, positivo Giunti. Fino all’ora di gioco il Perugia non ha concesso occasioni alla capolista, giocando alla pari, sciupando l’occasione già accennata e segnando ad inizio ripresa con Kanoute, rete annullata, però, per un evidente fuorigioco.

Molto buona, comunque, la  prestazione di Kanoute, anche se anche lui è stato costretto ad uscire a metà ripresa, quando non aveva più birra in corpo, sostituito da un Seghetti impalpabile. Entrambe le occasioni da gol sono scaturite dai famosi tagli “zemaniani”, tutte e due le volte ispirati da Broh (con Zauli certi meccanismi non si erano mai visti) e questo lascia ben sperare per il futuro visto che mister Cangelosi ha avuto solo tre giorni per preparare la gara e avendo più tempo a disposizione, con il salire della condizione dei giocatori appena rientrati, non si può che essere fiduciosi per il futuro.

Oltre a Seghetti ha molto deluso anche Cisco, anche lui subentrato in luogo di Mezzoni. Il giocatore è bravo ma non deve esagerare in atteggiamenti dannosi per la squadra come ad esempio quello di fare il doppio passo a ridosso della propria area con conseguente palla persa, come accaduto oggi, che poteva costare caro (è stato subito rimbrottato in diretta dallo stesso Cangelosi), ma mettere le sue indubbie qualità al servizio del gruppo.

La classifica è leggermente peggiorata, adesso il Perugia è quintultimo da solo ma, al netto della penalizzazione della Spal, già in essere e a quella imminente, presumibilmente di quattro punti, della Lucchese, il Perugia al momento sarebbe salvo in quanto, vantando nove punti di vantaggio sul Sestri Levante, penultimo, uno in più del limite massimo di otto punti per potere disputare il playout, quest’ultimo verrebbe annullato, con la conseguente salvezza diretta anche della quintultima, appunto il Perugia.

Mancano dieci giornate, con sei gare in casa e quattro fuori e, come abbiamo scritto nell’articolo di due giorni fa, ci sono due strade per poter salvare la stagione, la prima è salvarsi direttamente, obiettivo alla portata toccando quota quarantadue ovvero facendo tredici punti, la seconda è la   qualificazione i playoff attraverso il decimo o, a questo punto, anche l’undicesimo posto, se il Rimini vincerà la Coppa Italia.

Obiettivo difficile ma non impossibile. I punti di distacco dal decimo posto del Gubbio sono cinque e dall’undicesimo, occupato da Pontedera, Ascoli e Campobasso, quattro, ma con mister Cangelosi ci si può provare. I risultati di ieri sono stati favorevoli, ha fatto solo un punto la Lucchese in zona playout e tre il Il Campobasso in quella playoff, le altre hanno tutte perso, ma occorrerà assolutamente migliorare l’intensità offensiva e la prolificità sotto porta perché con i soli quattro gol segnati nelle ultime otto partire, tra i quali un rigore e una deviazione, mezzo gol di media a gara, non si va da nessuna parte.

Nel prossimo turno, nel posticipo del lunedì sera, arriverà al “Curi” proprio una delle tre undicesime, l’Ascoli, asfaltato in casa, ieri, dalla Ternana. Tornare alla vittoria sarebbe fondamentale, sia per mettere un tassello importante verso quella salvezza che, se ritenevamo certa già prima del cambio di allenatore, a maggior ragione ne siamo sicuri adesso, dopo l’arrivo di Cangelosi, sia per provare ad accorciare sul decimo e l’undicesimo posto. In questo caso di punti da fare ne servono diciannove per il decimo posto e diciassette per l’undicesimo, visto che con i risultati di ieri la media è calata. E’ molto difficile ma provarci non costa niente!

Danilo Tedeschini