Lavagna tattica: Burrai e Segre troppo “gemelli”, Dell’Orco manca…

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I due centrocampisti hanno caratteristiche troppo simili, mentre Sgarbi in impostazione fa rimpiangere il collega. E gli attaccanti devono fare di più 

I due centrocampisti hanno caratteristiche simili, mentre Sgarbi in impostazione fa rimpiangere il collega. E gli attaccanti devono fare di più

 

Nella consueta conferenza stampa pre gara, mister Alvini (mai banali le sue dichiarazioni) aveva sottolineato come un buon allenatore è colui che sa gestire il gruppo e sa trasmettere in modo chiaro le proprie idee ai giocatori.

La gara con il Cosenza non ha però dimostrato la lucidità e la chiarezza di idee paventata, anzi è stata piuttosto deludente, con un Grifo pasticcione e compassato.

A parte i primi 10 minuti, dove il Perugia ha menato le danze molto bene, creando due nitide occasioni sprecate dai due attaccanti, il resto della gara ha visto uno sterile possesso palla, lento e farraginoso, con poche occasioni e poca velocità.

La ripresa si è aperta con la rete di Rosi, e quando sembrava che il più fosse fatto, il Cosenza ha reagito, ha creato qualche occasione e poi è pervenuto ad un meritato pareggio.

Diversi gli spunti della gara che vanno analizzati.

Innanzitutto una riflessione sull’assenza di Dell’Orco: nella difesa a tre, la costruzione del centrale di parte è fondamentale. Se Rosi nel primo tempo giocava spesso dentro il campo, assomigliando molto per movimenti al difensore dell’Atalanta Toloi, dall’altra parte Sgarbi, giocando anche contromano, faticava molto a salire e a dare una mano a Lisi sulla fascia sinistra.

E’ evidente che la mancanza di Dell’Orco rappresenta un problema anche in fase di costruzione della manovra.

Altro aspetto: il centrocampo è stato complessivamente deludente in tutti gli interpreti. L’impressione, ripeto l’impressione, è che Segre abbia caratteristiche troppo simili a Burrai, troppo sovente in due a costruire e nessuno a supportare il reparto avanzato.

Sugli esterni si sono visti poco sia Lisi che Falzerano, mentre Kouan ha disputato una brutta gara ed è stato sostituito troppo tardi da mister Alvini. Rimangono tutte le perplessità sul ruolo di Kouan che a mio avviso in quel ruolo non è né carne né pesce.

Infine l’attacco: se è vero che i due attaccanti hanno avuto pochissimi palloni giocabili, è altrettanto vero che poco o nulla hanno messo del loro per cercare di trovare una giocata individuale, uno spunto vincente.

Non sembrano due attaccanti che possano garantire al Grifo un grosso bottino di reti: la speranza è che De Luca possa dare una concreta mano in tal senso.

Pensando agli attaccanti mi è venuta in mente la famosa frase di Goretti che asseriva che non ci fosse bisogno del “centravantone”: ieri il Cosenza aveva un centravanti, Gori, che tra tutti quelli in campo è stato decisamente il migliore. Sarà un centravanti… non un “centravantone”…

Fabio Orlandi