Moncini e Farias a braccetto in Paradiso, Balzaretti pentito di aver lasciato Dazn?

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I due attaccanti trascinano il Benevento nella vittoria di Pordenone con una doppietta a testa. Vicenza k.o. col Grifo e salvezza lontana: il d.s. sul banco degli “imputati”

 

Paradiso

10 – Gabriele Moncini e Diego Farias  

Con una doppietta a testa i gemelli del gol di scorta del Benevento consentono alla squadra di mister Caserta di espugnare facilmente il “Teghil”. Il quattro a uno finale la dice lunga sulla differenza qualitativa e di motivazioni tra il Benevento, che riscatta alla grande l’imprevista battuta d’arresto subita nel recupero della gara di Cosenza e il fanalino di coda Pordenone. Con questo successo i sanniti salgono al quarto posto, anche grazie alla migliore differenza reti negli scontri diretti col Pisa, che condivide quota sessantatré col Benevento. Panchinari di superlusso!

9 – Ascoli, Perugia e Alessandria

Ascoli e Perugia, autentici bulldozer in trasferta, trentadue punti conquistati nelle diciotto gare fuori casa per entrambe, seconde dietro solo al Brescia nella particolare classifica delle gare esterne, espugnano di misura, il terreno del Parma per uno a zero  gli ascolani e quello di Vicenza per due a uno i grifoni. L’Ascoli, grazie al gol di Bidaoui, fa probabilmnte un passo decisivo per la conquista del preliminare consolidando il suo settimo posto con i suoi cinquantotto punti, ben sei lunghezze avanti alla nona, proprio il Perugia, adesso a quota cinquantadue, a sua volta a tre lunghezze dall’ottavo posto e, quindi, dal  preliminare

Importantissimo successo, in chiave salvezza, per due a uno dell’Alessandria sul terreno del Cittadella. I grigi, non solo riportano a quattro le lunghezze di vantaggio sulla quartultima con i loro trentadue punti, avvalorando l’ipotesi di vanificare la disputa del playout (basta un altro punto di vantaggio), ma accorciano a tre lunghezze anche la distanza dalla sestultima.

8 – Cremonese e Pisa

La Cremonese riscatta alla grande la battuta d’arresto di Frosinone battendo il Cosenza tre a uno allo “Zini”. Il successo in rimonta, propiziato da un Gaetano sempre più ispirato, autore della doppietta che ha ribaltato il vantaggio di Larrivey già nel primo tempo, permette ai grigiorossi di ritornare prepotentemente in vetta da soli con i loro sessantasei punti.

Il Pisa batte tre a uno il Como all’“Arena-Garibaldi-Anconetani” e, complice la sconfitta del Lecce a Cosenza, con i salentini ancora secondi ma ora solo due lunghezze sopra i nerazzurri, torna a sperare anche nella promozione diretta. Una doppietta di Puscas e la rete su rigore di Torregrossa spianano la strada alla formazione di mister D’Angelo.

7 – Reggina

Sorpresissima al “Granillo” dove la Reggina supera uno a zero il lanciatissimo Lecce che, proprio in Calabria, perde il primato in classifica. A decidere la gara la rete in chiusura di primo tempo di Folorunsho, cui, evidentemente, si addice l’aria dello “Stretto”, alla luce del girone d’andata decisamente sottotono disputato con la maglia del Pordenone. Reggina dodicesima con quarantasette punti.

Purgatorio        

6 – Brescia, Frosinone e Crotone

Un coriaceo Brescia riesce a portare via un meritato punto dal big-match dell’“U-Power Stadium” contro il Monza. Alla rete di Machin risponde capitan Bisoli. Rondinelle seste con sessantadue punti, sempre in lotta per evitare il preliminare mentre restano limitate le possibilità di promozione diretta.

Rocambolesco pareggio per quattro a quattro del Frosinone sul campo della Ternana. Frosinone, inizialmente avanti e poi sotto per ben tre volte, che ha la forza di pareggiare altrettante volte, l’ultima con un rigore contestatissimo all’ultimo secondo. Ciociari ottavi, ultima posizione utile per il preliminare, con ancora tre lunghezze di vantaggio sulla nona.

Il Crotone sfiora l’impresa, che poteva riaccendere qualche piccola fiammella di speranza di playout, andando in vantaggio a Ferrara con il gol di Schnegg dopo soli sette minuti. Il pari della Spal con Rossi a quattro minuti dalla fine, spegne le residue speranze dei rossoblù, con il pareggio finale che sa di amaro per una squadra penultima con soli ventidue punti e ormai praticamente retrocessa perchè, anche vincendo tutte e tre le gare rimanenti, chiudendo a quota trentuno, il playout non si disputerebbe se l’Alessandria facesse solo quattro punti o la Spal uno solo.

5 – Spal, Monza e Ternana 

Ancora un deludente pareggio interno per la Spal, stavolta contro la penultima, il Crotone, con gli ospiti addirittura in vantaggio per quasi tutta la gara e la squadra di Venturato che evita la sconfitta solo a quattro minuti dalla fine con la rete di “Pepito” Rossi. Spal sempre sestultima, adesso a quota  trentacinque, ma con solo tre lunghezze di margine sulla quintultima e con un calendario da brividi nelle ultime tre gare.

Il Monza non va oltre l’uno a uno nel derby casalingo d’alta quota col Brescia. Una prodezza di Machin manda in orbita i brianzoli nella ripresa, gelati a dieci minuti dalla fine dal meritato pareggio di Bisoli che impedisce alla squadra di Stroppa di issarsi al secondo posto assoluto.

Una furente Ternana recrimina per il gol del definitivo quattro a quattro, realizzato dal ciociaro Novakovich trasformando all’ultimo secondo un “rigorino” concesso da Robilotta, forse per compensare la rete del quattro a tre delle fere, viziata da un evidente fallo di Pettinari non fischiato. Con questo pareggio la Ternana rimane a sette punti dal Frosinone, ottavo e rinuncia definitivamente alla speranza di poter agganciare il preliminare, salendo, comunque, al decimo posto grazie ai migliori scontri diretti sul Cittadella, che condivide quota quarantotto con le fere.

Inferno 

4 –  Lecce 

Il Lecce cade a sorpresa a Reggio Calabria e, oltre alla gara, perde anche il primato in classifica. Fortunatamente per i salentini, il pareggio tra Monza e Brescia consente loro di rimanere al secondo posto solitario con sessantacinque punti, in vista di un finale di campionato che li vede ancora favoriti, grazie al calendario, per la corsa alla Serie A diretta.

3 – Como

Il Como resiste un tempo e mezzo al Pisa ma poi deve cedere alla ferrea volontà di vittoria dei nerazzurri. Vantaggio pisano con Puscas nel primo tempo, pareggio comasco con Gliozzi nella ripresa, poi un rigore di Torregrossa e ancora Puscas piegano la resistenza lariana. Como che scivola al quattordicesimo posto con i suoi quarantaquattro punti.

2 – Cosenza

Il gol di Larrivey dopo solo due minuti illude il Cosenza a Cremona, con i padroni di casa, però,  bravi a rimontare già nel primo tempo lo svantaggio e a rimpinguarlo nella ripresa per il tre a uno finale. La squadra di mister Bisoli rimane quartultima con i suoi ventotto punti, con ben quattro lunghezze di ritardo dall’Alessandria, con la disputa dell’eventuale playout tornata ad alto rischio.

1 – Pordenone, Cittadella e Parma

Pesantissima sconfitta interna del Pordenone, quattro a uno col Benevento. Adesso anche la matematica sancisce ufficialmente, con tre turni d’anticipo,  la retrocessione in Serie C della squadra di mister Tedino che, dall’inizio del campionato, ha sempre navigato in fondo alla classifica, dove staziona tuttora con i suoi diciotto punti, tranne per qualche sporadico turno passato al penultimo posto.

Brutte sconfitte interne anche per il Cittadella, due a uno con l’Alessandria e per il Parma, uno a zero con l’Ascoli. Se per il Cittadella la battuta d’arresto significa l’abbandono di ogni speranza di preliminare, per il Parma, tredicesimo a quota quarantacinque, l’insignificante piazzamento certifica   in pieno il deludente campionato disputato dalla squadra, sia con Maresca che con Iachini, data come una delle favorite alla vigilia del torneo.

0 – Federico Balzaretti 

Chissà se si sarà pentito di aver abbandonato il ruolo di opinionista principe di “Dazn” prima e “Amazon Prime” poi,  per assumere in corsa la carica di Direttore Sportivo del Vicenza. Parliamo di Federico Balzaretti che, proprio all’ombra dei monti Berici, ha intrapreso nel Gennaio scorso questa nuova professione. Dopo un mercato di riparazione che sembrava buono, ma solo sulla carta e che invece non ha fatto decollare la compagine biancorossa, la ciliegina sulla torta in negativo per Balzaretti e il Vicenza è stato l’esonero di Brocchi di lunedì scorso dopo la sconfitta di misura subita dal “Lane” a Benevento, con la chiamata in panchina di Francesco Baldini, fresco reduce dal fallimento del Catania Calcio. La sconfitta interna col Perugia di ieri non è che l’ovvia risultante di queste componenti e adesso la botola della Serie C si è quasi completamente spalancata sotto i piedi dei vicentini, terzultimi a quota venticinque e che, per richiuderla, dovranno rimontare, in sole tre gare, quattro punti al Cosenza per arrivare quartultimi e tre all’Alessandria per far sì che il playout venga disputato, per poi vincerlo nonostante lo svantaggio nei confronti dei grigi. Inesperto!

 Dan.Te.