I biancorossi steccano contro un Sestri Levante particolarmente modesto. La media punti di Zauli peggiore di quella di Formisano
Terzultimo in classifica con solo dodici punti, ultimo in classifica nelle gare interne con solo tre punti, conquistati con altrettanti pareggi, insieme a cinque sconfitte, nelle otto gare precedenti. Parliamo del Sestri Levante, il miglior avversario che poteva capitare al Perugia per cogliere finalmente, per la prima volta quest’anno, la seconda vittoria consecutiva, utile ad allontanarsi definitivamente dalla zona playout e ad avvicinarsi, finalmente, a quella playoff.
Niente di tutto questo. Il Perugia esce dal “Sivori” di Sestri Levante con un sofferto pareggio, subendo ben due gol da un avversario che, in otto gare casalinghe, ne aveva segnati appena tre in tutto, nonostante la fortuna di essere andato in vantaggio dopo appena quaranta secondi con Montevago, bravo a sfruttare un colossale svarione di una delle peggiori difese del campionato.
Subìto il primo pari dei liguri, anche questo regalato, stavolta dalla svagata difesa perugina, il Grifo tornava in vantaggio con Torrasi prima dell’intervallo, ma uno scellerato fallo di Lisi provocava il rigore del due a due a metà ripresa, con il Perugia che poi rischiava la sconfitta almeno in due occasioni, prima su una percussione di Parravicini, con Gemello bravo a chiuderlo tuffandosi sui suoi piedi e poi, nel recupero, con il colpo di testa dello stesso centravanti dei liguri, con la difesa del Perugia immobile, Gemello compreso, che veniva fortunatamente respinto dal palo.
Ma il pareggio per due a due equivale, comunque, ad una sconfitta, sia perché ottenuto contro una squadra modestissima, sia perché la squadra di Zauli anche oggi ha deluso sul piano del gioco, una costante, ribadita anche mercoledì scorso nella gara di Coppa Italia persa con l’Arezzo, costata l’eliminazione dal torneo, dopo che quattro giorni prima il due a zero ottenuto contro gli amaranto, prima ed unica vittoria in sei gare sotto la gestione Zauli, aveva probabilmente illuso troppo.
I numeri, purtroppo, non sono dalla parte dell’ex tecnico del Crotone che, finora, con sei punti in sei gare, viaggia ad una media di un punto a partita, addirittura peggiore a quella già molto modesta, di 1.18 punti a partita, ottenuta da Formisano. Gli alibi degli infortuni, come per mister Formisano, ci sono ma non possono assolutamente giustificare un andamento così deludente della squadra, ritornata ancora a due sole lunghezze dal baratro della zona playout quando mancano soltanto due giornate al giro di boa.
Una situazione che giustamente comincia a preoccupare anche perché, se il Sestri Levante è terzultimo, il Milan Futuro penultimo e il Legnago Salus ultimo, contro queste tre squadre, al momento le più scarse del torneo, il Perugia ha conquistato la miseria di due soli punti, perdendo con i rossoneri in casa e pareggiando a stento con le altre due squadre in trasferta, subendo ben sei gol dalle tre cenerentole del campionato.
La verità, a nostro parere, lo ribadiamo, è che il Perugia soffre i ritmi alti delle altre squadre, vedi Milan Futuro, Sestri Levante, Pianese, Pineto, Entella e Legnago Salus, anche per colpa di una preparazione atletica non adeguata, mentre quando incontra squadre, anche più forti, ma che con presunzione, come accaduto con la Ternana, a Pescara o con l’Arezzo in campionato, ti affrontano a ritmi lenti pensando, dall’alto della loro forza, che prima o poi il golletto lo fanno, riesci a sfangarla.
L’esempio più calzante di questa nostra tesi, sono le due gare ravvicinate con l’Arezzo. Dopo aver perso meritatamente in campionato gli amaranto hanno capito l’errore di aver impostato la gara su ritmi blandi, con presunzione, quattro giorni dopo, in quella di Coppa Italia, hanno premuto subito sull’acceleratore alzando i ritmi, segnando due gol in diciannove minuti, ipotecando subito la qualificazione, con il Perugia che soffre i ritmi alti, la corsa degli avversari e anche ieri al “Sivori” se n’è avuta dimostrazione.
Il nuovo direttore generale del settore tecnico Mauro Meluso, nome prestigioso ma che non ha certamente la bacchetta magica, arrivato in settimana, dovrà considerare anche questo aspetto in sede di rifondazione, termine da lui usato nella conferenza stampa di presentazione, oltre ad agire sull’imminente mercato di Gennaio.
Ma intanto occorrono le vittorie per uscire da questa delicata situazione, a cominciare dalla gara interna col Campobasso nel posticipo del prossimo lunedì. Gara da prendere con le molle perché il Campobasso è una buona squadra, anche se viene da due sconfitte consecutive ed è guidata da quel “vecchio volpone” di Piero Braglia. Contro i molisani mancherà Montevago, squalificato e quest’assenza, il centravanti è al momento l’uomo più forte in rosa, potrebbe pesare parecchio. A Zauli il compito, tutt’altro che semplice, di trovare soluzioni alternative valide.
Chiudiamo ricordando come da tempo avessimo auspicato l’ingaggio di mister Tesser al posto di Formisano. Purtroppo ciò non è avvenuto, l’esonero di Formisano è stato tardivo e il sostituto, Zauli, finora, sta faticando moltissimo.
Tesser lunedì ha firmato con la Triestina, ultima nel Girone A con soli sei punti, con il calendario che gli aveva riservato il peggiore dei debutti, a Padova, in casa della capolista, autentica macchina da gol. E’ finita uno a uno, con il Padova, in gol solo su rigore, ben imbrigliato dalla squadra giuliana che, con Tesser in panchina, oltre a non perdere, ha finalmente offerto una prestazione volitiva e convincente. Il manico bravo conta, come se conta!
Danilo Tedeschini