Perugia omaggia due Campioni del ciclismo: Alfonsina Morini e Fausto Coppi

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Nella frazione di Ripa due vie sono state intitolate a due personaggi che del ciclismo hanno fatto la storia: Alfonsina Morini e Fausto Coppi.

Ad Alfonsina Morini, prima e unica donna a correre il Giro d’Italia nel 1924, che proprio nella tappa L’Aquila – Perugia rischiò di vedere svanire il suo sogno a causa di una caduta e della rottura del manubrio che la costrinsero a un arrivo fuori tempo massino in Corso Vannucci, è stata dedicata la strada da via Gualdese a strada Maiole-Baldelli, mentre al Campionissimo Coppi la via senza uscita da strada delle case vecchie.

Alla cerimonia, prevista per le ore 10, hanno partecipato il Sindaco Andrea Romizi, l’assessore  al Welfare e Pari Opportunità Edi Cicchi e l’assessore allo Sport Clara Pastorelli. Insieme a loro anche il presidente della giostra della Quintana Domenico Metelli, il Ct della nazionale paralimpica Mario Valentini, il campione Luca Panichi, il presidente della Pro Loco di Ripa Carlo Alberto Caporali, insieme a Carlo Roscini, il presidente Aci Perugia Ruggero Campi, promotore dell’intitolazione della via ad Alfonsina Morini, le nipoti di due campionissimi del ciclismo, Michela Moretti Girardendo e Gioia Bartali, rispettivamente presidente e vice presidente del Giro d’Italia d’epoca, e molti giornalisti sportivi, tra cui Manuel Codignoni.

L’intitolazione di oggi è il prosieguo di un percorso avviato anni fa, che sta facendo di Ripa un vero e proprio parco tematico della passione per il ciclismo e che, in questi anni, ha visto molti appuntamenti sportivi e non.

“Nel 2010 – ha ricordato Carlo Roscini – abbiamo ospitato Andrea Bartali, figlio di Gino e papà di Gioia e Faustino Coppi, figlio del grande Fausto, proprio in occasione dei cinquant’anni dalla sua scomparsa. Un’occasione che ha rinverdito la nostra passione, che oggi va avanti e che non si fermerà qui, visto che è nostra intenzione mettere in campo altre iniziative, in collaborazione con l’amministrazione”.

L’assessore Cicchi si è quindi, soffermata sulla figura di Alfonsina Morini, sottolineandone la determinazione.

“Come assessore alle Pari opportunità –ha detto- non posso ricordare questa donna, che in un tempo in cui le donne non avevano quasi nessun diritto, ha sfidato la società correndo in bicicletta in un mondo fatto di uomini, e lo ha fatto con tenacia e determinazione. Ricordare la sua storia significa ricordare che le donne possono farcela e questo messaggio è tanto più importante adesso, in questo momento di ripartenza”.

L’unica donna ad aver corso il Giro d’Italia è stata ricordata anche da Gioia Bartali e Michela Moretti Girardengo.

 “Costante Girardendo –ha detto Michela- fu molto legato ad Alfonsina, fu uno dei pochi ciclisti che ne apprezzò il valore, la tenacia e la passione.”

All’unione della comunità attraverso lo sport ha invitato anche l’assessore Pastorelli, che ha tenuto a ribadire come la condivisione e l’impegno comune siano stati per la presenza del Giro in Umbria, proprio grazie alla collaborazione tra i comuni di Foligno e Perugia.

“Dobbiamo rendere concreta questa collaborazione –ha concluso- anche per il futuro, e non solo per un giorno, ma per un tempo più lungo, per il bene delle nostre città e della nostra regione”.

Sia l’assessore Pastorelli che lo stesso Metelli hanno ricordato come già si stia lavorando per rinnovare l’appuntamento col Giro d’Italia in Umbria anche il prossimo anno.

A concludere l’incontro che ha preceduto le cerimonie di intitolazione è stato, quindi, il Sindaco Romizi, che si è detto felice di essere di nuovo insieme di persona, in un’occasione così significativa come il Giro.

“I campioni del ciclismo come Bartali e Coppi per l’Italia del passato hanno rappresentato un esempio di ripartenza. Lo stesso spirito che animava Alfonsina Morini e che noi dobbiamo, oggi, ritrovare anche grazie a loro. L’arrivo a Foligno di ieri e la partenza, domani, da Perugia del Giro d’Italia sono una bella opportunità per ricordare questi esempi del passato. Il Giro –ha concluso Romizi, ribadendo la collaborazione con Foligno per poter riavere il Giro in Umbria anche il prossimo anno- consente una grande visibilità per le nostre città e l’Umbria tutta, un’occasione per presentare la grande bellezza del nostro territorio”.

Alfonsina Morini nacque a Riolo di Castelfranco in Emilia, figlia di braccianti agricoli. Si appassionò alla bicicletta quando il padre ne portò a casa una vecchissima. Presto cominciò a gareggiare, unica donna in competizioni per uomini, e lo fece con successo, caparbietà e tenacia, malgrado tante difficoltà. Il marito, Luigi Strada, credeva talmente in lei che, per il loro matrimonio, le regalò una vera bicicletta da corsa. Nel 1911 Alfonsina stabilì addirittura il record mondiale di velocità femminile con 37 km orari. Nel 1924 arrivò la sua grande occasione di partecipare al Giro d’Italia. Quell’anno, infatti, le grandi squadre avevano boicottato la gara per ragioni economiche e, in mancanza dei campioni, l’organizzazione ebbe l’idea di consentire l’iscrizione di Alfonsina. Che, in effetti, attirò moltissimo l’interesse del pubblico. Malgrado la durezza della competizione, Alfonsina si comportò con onore. Fino alla tappa L’Aquila – Perugia, 296 km durissimi, durante i quali cadde, ruppe il manubrio, lo ripararòcon un manico di scopa, per arrivare comunque a Perugia nel cuore della notte, infreddolita e ferita. Sembrava che il suo sogno fosse finito lì, visto che era arrivata oltre il tempo massimo consentito. Ma il direttore della Gazzetta dello Sport, Emilio Colombo, decise di pagarle personalmente l’alloggio per consentirle di arrivare in fondo al Giro. Alla partenza del Giro i ciclisti in gara erano 90, arrivarono in 30, tra cui Alfonsina, che fu accolta a Milano con tutti gli onori.

Fausto Coppi (Castellania, 1919 – Tortona, 1960) è considerato uno dei più grandi atleti di tutti i tempi. Professionista dal 1939 al 1959, era un corridore completo, adatto a ogni competizione su strada, ma in grado di imporsi anche nel ciclismo su pista. Vinse il Giro d’Italia per ben cinque volte, nel 1940, 1947, 1949, 1952 e 1953 e due il Tour de France, nel 1949 e 1952.

Nel 1942 stabili anche il record dell’ora in pista con 45,871 km/h, battendo quello stabilito cinque anni prima dal francese Archambaud.

Si spense nel gennaio 1960, di rientro dal Burkina Faso dove aveva partecipato a una gara in occasione dei festeggiamenti per l’indipendenza del Paese, durante la quale contrasse la malaria.