Perugia, ricco nel gioco ma manca il definitivo “salto”

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In 17 gare disputate (6 v., 8 p., 3 s.) il Perugia di Cristian Bucchi ha raccolto fin qui 26 punti per il 7° piazzamento in classifica a -8 dalla capolista Hellas Verona. Analizziamo il cammino del Grifo in questa prima parte di campionato, quando stiamo per avvicinarci alla sosta per le vacanze di Natale.

Dopo l’esordio in campionato al “Manuzzi” contro il Cesena (1-1) il 29 agosto, dove i ragazzi di Bucchi hanno ben figurato per la qualità di gioco espressa, nelle successive quattro gare sono arrivati soltanto 2 punti maturati dalle sconfitte contro il Bari (0-1) e la Virtus Entella (2-1), e i pareggi con Brescia (1-1) e nel derby contro la Ternana (1-1). Dopo la “debacle” in terra ligure, il Perugia ha trovato i primi 3 punti della stagione nell’1-0 contro la SPAL ai quali sono poi seguiti ben 9 punti per mettere in fila quattro vittorie consecutive contro Frosinone (1-2), Avellino (3-0) e Cittadella (2-0). Il 25 ottobre, a seguito dello 0-0 contro il Benevento della settimana precedente, un incidente di percorso per opera del Carpi tra le mura amiche del “Curi” (0-2). Dopo 1 punti guadagnato in due partite, il Grifo ha ripreso a volare grazie alla larga vittoria sia nella prestazione che nel risultato contro il Vicenza dell’ex Bisoli (1-4) e alla vittoria di misura dell’”Arena Garibaldi” di Pisa (0-1). Dopo la luce, ecco di nuove le tenebre ad oscurare il gioco e la prestazione del Perugia, condizionato dai risultati. Infatti dopo il 5 novembre, giorno della vittoria contro il Pisa, Bucchi ha dovuto vedersela contro Trapani (1-1), Ascoli (2-2), Novara (0-0) ed Hellas Verona (2-2). A parte la gara del “Bentegodi” contro la capolista del campionato di Serie B dove si guarda al risultato pensando al bicchiere mezzo pieno, i precedenti tre match risultano essere bugiardi nel punteggio. Infatti contro Trapani e Novara, affrontate entrambe al “Curi”, il Perugia ha espresso una mole di gioco impressionante che però non gli ha permesso di portare mai a casa l’intera posta, a volte per errori “di gioventù” (vedi il gol di Coronado dopo appena 2’ dal vantaggio di Nicastro) altre per un mascherato 3-5-2 dell’avversario (vedi la partita contro il Novara) che ha pensato solo ed esclusivamente a non perdere. Caso differente la partita del “Del Duca” di Ascoli, gara disputata a porte chiuse per l’emergenza terremoto che ha suscitato non poche polemiche da entrambe le compagini. Volendo essere pignoli, una prima “causa” di questo su e giù in termini di risultati si potrebbe riscontrare nella mancanza di una prima vera punta, utile in quelle partite spigolose in cui la tecnica e la velocità passano in secondo piano e in cui si predilige la forza fisica e l’ignoranza per buttare giù il muro difensivo avversario. Ad oggi il Perugia è andato a rete 22 volte con nove giocatori differenti, dalla difesa (Di Chiara, Monaco e Belmonte), passando per il centrocampo (Brighi, Dezi e Guberti) all’attacco (Bianchi, Nicastro e Di Carmine). Il tecnico Bucchi ha cercato di sopperire a tale assenza spostando Samuel Di Carmine come riferimento offensivo nel suo 4-3-3, ma dopo l’1-4 di Vicenza (era il 30 ottobre) il “bomber” biancorosso si è fermato a quota 6 marcature in campionato ed è da cinque partite che non riesce più a spedire la sfera oltre l’estremo difensore avversario. Che la finestra invernale del mercato di gennaio possa portare in dote al Perugia l’attaccante che tanto serve?

Andrea Profidia