Missione compiuta. Il Perugia esce imbattuto dal “Liberati” impattando meritatamente zero a zero contro la Ternana, ben imbrigliata dalla perfetta tattica di quel grande stratega della panchina che risponde al nome di Vincenzo Cangelosi, che in un solo mese ha portato il Perugia dal quintultimo posto, in condominio con la Lucchese, all’undicesimo, in condominio con il Carpi, che già potrebbe valere i playoff e ad un solo punto da quel decimo posto, che regala la certezza della zona nobile.
Alzi la mano chi, dopo la sconfitta interna contro la Vis Pesaro, che determinò il tardivo esonero di Zauli e l’arrivo sulla panchina del Perugia dello storico vice di Zeman, avrebbe pronosticato un Grifo capace di conquistare undici punti in sei partite, tre delle quali contro le tre squadre più forti del girone, la capolista Entella e la damigella d’onore Ternana fuori casa e la Torres, terza in classifica, in casa, contro le quali Cangelosi ha conquistato ben quattro punti.
Nessuno, neanche il vostro cronista, che pure, da zemaniano incallito, aveva accolto con gioia l’arrivo del tecnico palermitano, dimostrandolo nelle parole spese nella sua conferenza di presentazione. Perchè da Cangelosi, che pur conoscevamo bene come ottimo collaboratore del boemo e anche per le due belle annate espresse con la Casertana, non ci aspettavamo una duttilità tattica che di zemaniano ha ben poco, una preparazione quasi perfetta delle gare e anche una lettura oculata e centrata delle stesse, con efficaci cambi di modulo in corsa.
Dove sarebbe adesso il Perugia se Cangelosi fosse arrivato prima sulla panchina biancorossa? Sicuramente dentro la griglia playoff in posizioni più consone ma è inutile piangere sul latte versato (i ripetuti errori fatti dalla società, in particolare quello della sciagurata chiamata di Zauli dopo l’esonero di Formisano). Adesso c’è solo da essere contenti del percorso fin qui fatto dai ragazzi con Cangelosi, augurandosi che possa proseguire in queste ultime cinque gare per poter centrare, anche se da posizioni molto basse, l’accesso agli spareggi finali.
La gara di Terni ha visto un Perugia perfetto in fase di contenimento nel primo tempo, con un cinque-tre-due capace di chiudere tutti i varchi alla formazione di mister Abate, autentica macchina da gol, pericolosa solo con un tiro da fuori di De Boer, che scheggiava la traversa, ma che proprio nei secondi finali ha rischiato addirittura di andare sotto con l’occasione clamorosa di Montevago che di testa, purtroppo, mandava sul palo esterno da buona posizione.
Nella ripresa il Perugia saliva di tono, con gli esterni che spingevano di più, con i centrocampisti che verticalizzavano di più, passando al 3-5-2, con la Ternana che nella prima mezzora della ripresa non si rendeva mai pericolosa. Nel finale, però, l’ingresso di Ferrante creava un po’ di scompiglio nella difesa biancorossa e nel recupero un grande Gemello riscattava l’errore col Legnago Salus alzando sulla traversa una conclusione a botta sicura del subentrato attaccante rossoverde, salvando lo zero a zero.
Monumentale la prova della difesa, pur orfana di Lewis, costretto ad uscire dopo meno di un quarto d’ora, speriamo non sia una ricaduta, con Dell’Orco, Amoran e il subentrato Riccardi sugli scudi, con un Giraudo eccezionale sulla fascia sinistra, in alcuni momenti alternatosi con Dell’Orco, altra mossa tattica di Cangelosi. Centrocampo all’altezza, soprattutto in fase di contenimento con Joselito regista a tutto campo, Giunti indomito lottatore e Broh, autore della splendida pennellata per Montevago, nella grande occasione del Perugia, che da sola vale un buon voto in pagella.
Meno bene l’attacco, con un Montevago che ha provato a lottare ma è stato sempre sovrastato dagli avversari e nell’unica grande occasione capitatagli ha incredibilmente colpito il palo esterno. Di Matos, oltre l’impegno, da menzionare solo il taglio per Broh che ha ispirato l’azione più pericolosa dei grifoni. Cisco e Marconi, subentrati ai due titolari nell’ultima mezzora, hanno combinato poco. Proprio la fase offensiva, perenne palla al piede del Perugia di quest’anno, dovrà assolutamente essere migliorata in queste ultime cinque gare per poter ambire ai playoff.
La prima di queste cinque, decisive gare si giocherà tra solo quattro giorni, venerdì sera al “Curi” contro il Pineto, l’autentica squadra rivelazione di questo campionato con il suo sesto posto, determinato dai migliori scontri diretti, vinti entrambi, con l’Arezzo, con cui condivide quota cinquantadue. Ma con mister Tisci in panchina, subentrato a Cudini, esonerato anche ad Ascoli in questa stessa stagione, il Pineto ha ottenuto ben quarantacinque punti in venticinque gare, ad una media di 1,8 punto a partita, quasi da terzo posto, visto che la Torres, terza, ha una media di 1,81.
Se a questi numeri ci aggiungiamo anche il tre a uno per gli abruzzesi nella gara di andata, ma non c’era Cangelosi, si intuisce come batterli venerdì sarà impresa tutt’altro che scontata e per farlo il mister dovrà certamente inventarsi qualcosa di nuovo in attacco. Con Carpi e Gubbio, diretti avversari del Perugia per il decimo e l’undicesimo posto, impegnati nello scontro diretto del “Cabassi”, l’occasione è ghiotta per piombare, con un successo, dentro la griglia playoff.
Mercoledì, intanto, si disputerà a Gorgonzola la finale di andata della Coppa Italia di C, ritorno al “Neri” l’8 Aprile, tra la Giana Erminio e il Rimini e potremo conoscere, quindi, quante probabilità potrà avere il Rimini di conquistare la Coppa Italia nella gara di ritorno del “Neri” dell’8 Aprile e, conseguentemente, anche se l’undicesima del nostro Girone potrà entrare nei playoff.
Danilo Tedeschini