Rosa limitata e gioco difensivista: Grifo così è dura

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Sono stati sufficienti solo quattro giorni per conoscere la risposta al nostro quesito lanciato nello scorso editoriale, ovvero se il pareggio casalingo nello scontro diretto col Como potesse ritenersi più che accettabile oppure insoddisfacente. Purtroppo è stata la sconfitta (meritatissima, signor Castori, al di là della sua piccata non risposta alla giusta critica di un collega in diretta tv) subita a Bolzano col Sudtirol, a confermare che il pari col Como era stato insoddisfacente, perché per risultare accettabile il Perugia avrebbe dovuto uscire dal “Druso” con un risultato positivo.

Ed invece la quattordicesima sconfitta sulle ventotto partite giocate finora, un’esagerazione per una squadra che puntava ad un campionato tranquillo e troppe anche per una squadra costretta a ridimensionare il suo obiettivo in corsa, puntando alla salvezza, ha riproposto tutti i limiti di questa rosa acuiti anche dal giochino difensivista di Castori, con il Perugia per la terza volta di seguito senza gol su azione all’attivo, con le due episodiche reti di Pisa e di Bolzano arrivate solo su rigore.

E’ inconcepibile come la sconfitta del “Druso” sia potuta arrivare dopo un primo tempo in cui una squadra, quella di mister Bisoli, che per sua stessa ammissione dichiara spavaldo di essere al quarto posto grazie al suo gioco, fatto di baricentro basso e ficcanti ripartenze, abbia asfaltato il Perugia, al di là dell’episodico rigore del momentaneo uno a uno in chiusura di prima frazione, comandando a suo piacimento il gioco, segnando un gol, sfiorandone un altro dopo aver inizialmente colpito un palo clamoroso e costringendo il Perugia nella sua metà campo senza essere mai stato in grado di poter impensierire Poluzzi.

E se il primo quarto d’ora della ripresa registrava un miglioramento nel gioco dei grifoni, che continuavano, però, a non tirare in porta, erano le incredibili sostituzioni di Castori a far pendere di nuovo la bilancia dalla parte bolzanina, con il Sudtirol che raddoppiava su un mezzo pasticcio della difesa su azione d’angolo e triplicava poco più tardi, sempre su azione da calcio d’angolo e sempre su un pasticcio difensivo ma, per fortuna, il Var annullava la rete riscontrando un fallo su Gori in uscita.

Con in attacco il solo, inconcludente Di Carmine di quest’anno, per l’assurda sostituzione di Olivieri, un attaccante, che non aveva demeritato, con Capezzi, un centrocampista centrale, il Perugia si spegneva, anche perché Rosi, subentrato al miglior difensore dei grifoni, Struna, pensava bene di farsi espellere pochi attimi prima del lungo recupero, rimediando due evidentissimi “gialli” evitabili, soprattutto il secondo, nella mezzora scarsa giocata.

Anche in questo turno, come dopo il Como, il Grifo deve ringraziare l’auspicato crollo del Venezia a Frosinone contro la capolista se riesce a salvare il suo sestultimo posto, un punto sopra i lagunari, con la differenza, però, che il pari del Benevento a Terni, quello del Brescia in casa col Cagliari e, soprattutto, il successo casalingo della della Spal sul Cittadella, hanno accorciato di nuovo la classifica, con la zona retrocessione diretta sotto di solo due lunghezze dai trenta punti del Grifo, a meno di un malaugurato, quanto clamoroso successo del Cosenza nel posticipo di Genova di stasera, che l’accorcerebbe, addirittura, ad una soltanto.

Invece il solco di quattro punti creatosi tra il Cittadella, l’ultima squadra che precede il Perugia e i grifoni a causa dalla vittoria del Como sul Modena, sembrerebbe a questo punto limitare al solo gruppo di sei squadre, comandato dal Perugia, la lotta per l’unica salvezza diretta a disposizione, con il playout tra quintultima e quartultima, a salvarne un’altra, la vincitrice.

Una situazione molto delicata quella venutasi a creare per il Perugia che, in questa stagione, non può neanche lamentarsi troppo degli arbitraggi visti i ben nove rigori a favore fischiati, secondo solo al Bari, con dieci, in questa particolare classifica. Il dato clamoroso è che questi nove rigori, tre dei quali sbagliati, hanno fruttato soltanto sette punti sui ventisette in palio nelle nove gare nelle quali il Perugia ne ha usufruito, tre a Reggio Calabria, uno col Palermo e ancora tre col Brescia.

L’altro dato inquietante è che per la tredicesima volta il Perugia esce dal campo senza punti dopo essere andato sotto e questo, oltre al dato negativo dei rigori, la dice lunga sulla scarsa prolificità dell’attacco, oltre alla mancanza di un gioco offensivo valido, accentuatasi in queste ultime cinque gare nelle quali la squadra di Castori ha raccolto soltanto quattro punti, tre dei quali nel derby, alla media di 0,80 a partita, statistica che consiglierei di aggiungere a quelle lette o viste in Tv che, pur di difendere l’operato del tecnico, sezionano l’andamento di Castori peggio di un autopsia.

Tra l’altro il tecnico di San Severino Marche, che aveva fin qui sottolineato giustamente che i dati comprendenti anche le famose tre gare di Baldini, nelle quali il Perugia aveva totalizzato zero punti, non gli appartenevano, con le stesse tre squadre affrontate da lui al ritorno, Pisa, Como e Sudtirol, ha colto solo un punto, quello del noioso zero a zero casalingo contro un Como a cui il pari stava benissimo e che con il successo sul Modena si è adesso portato fuori tiro.

Sabato c’è un’altra gara difficile, quella contro la Reggina al “Curi”. Reggina, a lungo capolista o seconda, precipitata al quinto posto in condominio col Pisa a causa di una serie negativa impressionante di ben sei sconfitte nelle ultime sette gare e proprio per questo pericolosa perchè vogliosa di riscatto visto il buon organico che ha, ma che al “Curi” sarà privo di due titolari, l’esperto centrale difensivo Cionek e il giovane più interessante in assoluto della B, quel Fabbian che da centrocampista ha già segnato otto gol, entrambi squalificati.

Il Perugia che recupererà Paz ma perderà per squalifica Rosi e Curado, sperando che dall’infermeria possa arrivare almeno Di Serio, non può accontentarsi, almeno in partenza, del pareggio perché da Cosenza-Spal e da Venezia-Brescia, due scontri diretti, scaturiranno matematicamente punti per almeno due squadre, col Benevento impegnato in casa contro un Como ormai tranquillo. Tre punti e basta!

Danilo Tedeschini