Tesser emerge nel Paradiso, “scossoni” tra Genova e Terni

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Il Modena si prende il derby emiliano col Parma, Genoa e Ternana k.o. e verso il cambio di allenatore

 

Paradiso

10 – Attilio Tesser

Meritato colpaccio del Modena che torna al successo nel giorno più importante, andando a sbancare il “Tardini” di Parma. Le reti di Falcinelli e Bonfanti nel primo tempo mandano in orbita la squadra modenese e la rete su rigore del Parma a metà ripresa serve solo a fissare il risultato finale sul due a uno per la squadra di mister Tesser, che risponde alla grande alle critiche esagerate piovutegli addosso nell’ultimo periodo. Tesser indovina tutto e il suo Modena risale perentoriamente la classifica raggiungendo il dodicesimo posto a quota diciassette. Quando l’esperienza è un’arma in più!

9 – Venezia

Il Venezia risorge al “Barbera” dove coglie una fondamentale vittoria per uno a zero nello scontro diretto contro il Benevento. La rete di Pohianpalo a metà ripresa regala tre punti di platino alla squadra del nuovo mister Vanoli, sempre penultima, ma adesso con dodici punti, a tre lunghezze da zona playout e salvezza diretta.

8 – Pisa e Brescia

Un ispirato Matteo Tramoni trascina il Pisa al perentorio successo casalingo per tre a uno dei nerazzurri sulla malcapitata Ternana. Primo tempo da incorniciare per il trequartista corso, impreziosito dal gol che sblocca la gara e dal perfetto assist per il raddoppio di Beruatto, con Barba a completare il sontuoso primo tempo del Pisa, minimamente offuscato dal gol della Ternana nel recupero. Con mister D’Angelo in panchina il Pisa viaggia a ritmo promozione diretta e, con i tre punti conquistati, raggiunge il Cagliari al decimo posto a quota diciotto. “U Corsu bellu, bellu!”

Torna al successo il Brescia che, con le due reti segnate nel primo tempo da Ayé e Mangraviti, batte meritatamente la Spal al “Rigamonti”. La vittoria, mai in discussione, permette al Brescia di fare un bel salto in avanti in classifica, con la squadra di mister Clotet, per lui una bella rivincita su Joe Tacopina che l’anno scorso lo aveva esonerato, che raggiunge il Genoa al terzo posto a quota ventitré.

7 – Perugia

Il Perugia centra la vittoria casalinga, che mancava da due mesi e mezzo, superando uno a zero il Genoa grazie alla bella rete di Olivieri a metà ripresa. Un successo arrivato al termine di una gara tutto cuore della squadra di mister Castori che accorcia qualcosa su salvezza diretta e zona playout, adesso a meno quattro, ma rimane ultima in classifica, anche se adesso a quota undici.

Purgatorio

6 – Cagliari, Ascoli, Benevento, Cosenza, Bari

Altra giornata, la quarta consecutiva con cinque partite su dieci terminate in parità, con conseguente affollamento del Purgatorio.

Il Cagliari sfiora l’impresa in rimonta allo “Stirpe” bloccando la capolista Frosinone sul due a due, con il Var che annulla all’ultimo secondo il gol della vittoria dei rossoblù. Di Luvumbo e del solito Lapadula le reti dei sardi che, con il punto meritatamente conquistato, rimangono decimi, anche se adesso in coabitazione col Pisa a quota diciotto.

Due volte in vantaggio, con Ciciretti e Calligara, due volte raggiunto, con qualche rimpianto. Questo il film della gara dell’Ascoli a Bolzano contro il Sudtirol. La squadra di mister Bucchi perde l’occasione per sorpassare proprio i bolzanini ed entrare in zona preliminare e deve ancora accontentarsi del nono posto a quota venti.

Grande rimonta del Benevento nel secondo tempo della gara del “Granillo” contro la Reggina. Sotto due a zero all’intervallo, i sanniti segnano due gol nella ripresa con Improta e Acampora e portano via un pari prezioso che lascia la squadra di Mister Cannavaro nel quartetto, composto anche da Cosenza, Palermo e Spal a quota quindici, a cavallo tra il sestultimo e il quartultimo posto.

Un gol di Brignola a nove minuti dal termine permette al Cosenza di uscire imbattuto dallo scontro diretto del “Tombolato” contro il Cittadella. Con mister Viali in panchina il Cosenza appare più equilibrato e i quattro punti conquistati nelle tre gare, due in trasferta, con l’ex mister del Cesena alla guida, sono lì a dimostrarlo. Cosenza nel gruppone posizionato tra salvezza e playout.

Pareggio di rigore quello conquistato al novantesimo dal Bari a Como, proprio grazie al penalty trasformato da Botta, che pareggiava quello realizzato dal Como nel primo tempo dopo che i lariani ne avevano fallito un altro. La squadra di mister Mignani, grazie al punto conquistato, aggancia Ternana e Parma al quinto posto a quota ventidue.

5 – Frosinone, Sudtirol, Reggina, Cittadella, Como

Si ferma a sei la bella striscia di successi casalinghi del Frosinone che pareggia due a due allo “Stirpe” contro il Cagliari. Sotto di un gol, la squadra di Grosso ribalta con le reti di Rohden nel primo tempo e di Insigne, da cineteca, nella ripresa. Quando sembra fatta arriva il pari nel recupero dei sardi, con il Var che, addirittura, all’ultimo secondo, annulla il tre a due dei rossoblù e salva il Frosinone. Pari indolore grazie ai risultati delle concorrenti, con i ciociari sempre saldamente primi, adesso a quota trentuno, con cinque lunghezze sulla seconda e, addirittura, ben otto sulla terza.

Il carattere del Sudtirol! Due volte sotto al “Druso” contro l’Ascoli e due volte riesce a rimontare nella ripresa, la prima con un rigore di Casiraghi e la seconda, quella definitiva, nel finale, con Rover. Il pari consente alla formazione di mister Bisoli di restare dentro la zona preliminare con il suo ottavo posto a quota ventuno.

La Reggina, avanti due a zero al termine della prima frazione, si fa colpevolmente rimontare al “Granillo” dal Benevento, anche se, obiettivamente, il gol de due a due sannita sembra irregolare. Pareggio che non crea danni alla squadra di mister Inzaghi, sempre seconda a cinque punti dalla vetta e con un vantaggio aumentato a tre lunghezze sulla terza.

Mezzo passo falso del Cittadella che, al “Tombolato” non riesce a superare il Cosenza in una sorta di scontro-salvezza. Chiuso il primo tempo avanti grazie alla rete di Antonucci, la squadra di mister Gorini si fa raggiungere dai silani a nove dal termine. Cittadella tredicesimo a quota sedici, con un solo punto di vantaggio sulla zona bollente.

Quando sembra concretizzarsi per il Como la quarta vittoria casalinga consecutiva, arriva al novantesimo il rigore del pari barese che tarpa le ali alla rimonta in classifica della squadra di mister Longo, adesso rimasta terzultima da sola con quattordici punti.

Inferno

4 – Genoa

Il Genoa perde uno a zero al “Curi” contro il Perugia, allontanandosi ancor più dalla zona promozione diretta. Ancora una partita scialba, stavolta in trasferta, per la squadra rossoblù. La sconfitta di Perugia potrebbe anche costare la panchina al tecnico tedesco Blessin, molto criticato, per il suo gioco, all’ombra della Lanterna.

3 – Ternana

La Ternana crolla nel primo tempo dell’“Arena Garibaldi-Anconetani” sotto i colpi di uno scatenato Pisa. La rete di Partipilo nel recupero, con le fere sotto 3-0, porta ad una reazione d’orgoglio nella ripresa che, però, non modifica il pesante passivo finale. Nel dopo gara, poi, arriva la clamorosa decisone di Bandecchi di esonerare mister Lucarelli. Per la sua sostituzione si fa il nome di D’Aversa. Ternana sempre quinta ma adesso insieme ad altre due squadre.

2 – Spal

Brutta sconfitta della Spal, la seconda consecutiva, che perde due a zero a Brescia e ripiomba in zona playout. La squadra di mister De Rossi ha subito presto il primo gol e non ha avuto più la forza di pareggiare, subendo il secondo già prima dell’intervallo, uscendo così dalla partita.

1 – Palermo

Sanguinosa sconfitta casalinga del Palermo, che perde uno a zero l’importantissimo scontro diretto contro la penultima, il Venezia. Un rigore annullato dal Var sullo zero a zero e il gol del pari, anche questo annullato dal Var, i deboli alibi ad una prestazione incolore dei ragazzi di mister Corini, nuovamente precipitati nel gruppone a cavallo tra il quattordicesimo e il quartultimo posto.

0 – Fabio Pecchia

Il Parma perde incredibilmente e clamorosamente il derby casalingo contro il Modena. Squadra lenta e prevedibile nei primi quarantacinque minuti, conclusi sotto due a zero. La tardiva reazione nella ripresa porta solo al due a uno su rigore di Vazquez, col pareggio negato a Camara da un grande intervento di Cragno nel finale. Quattro sconfitte, equamente divise tra casa e trasferta, cominciano ad essere eccessive per una squadra dalle grandi ambizioni come quella di mister Pecchia, che ha sicuramente delle responsabilità sull’altalenante rendimento della sua squadra che, comunque, grazie ai tanti pareggi delle concorrenti e alla sconfitte della Ternana, rimane nel terzetto delle quinte. Caro Pecchia, per coltivare grandi ambizioni serve un deciso cambio di passo!

Dan.Te.