Traballi carica la Bartoccini: “A Scandicci senza timori, cerchiamo risposte importanti”

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Le Black Angels affrontano il secondo allenamento congiunto in casa delle vice campionesse d'Italia. La schiacciatrice:

Le Black Angels affrontano il secondo allenamento congiunto in casa delle vice campionesse d’Italia. La schiacciatrice: “Noi votati all’attacco, ma dobbiamo migliorare su altro. La mia stagione? Non mi pongo limiti, ma nemmeno troppe aspettative”

 

La Bartoccini MC Restauri ha già avuto modo di analizzare le indicazioni arrivate dall’allenamento congiunto con Roma dello scorso mercoledì e ora si prepara a un secondo test, stavolta in trasferta.

E sarà un test di alto spessore in casa delle vice campionesse d’Italia della Savino Del Bene Scandicci di coach Antiga. L’appuntamento è per le ore 14.30 di sabato 7 settembre presso il Palazzetto di Scandicci con diretta video all’interno dell’app del club toscano.

L’avversario non ha certo bisogno di presentazioni, basta citare qualche nome del roster: dalle olimpioniche Ana Carolina Da Silva (meglio nota come Carol) e Ekaterina Antropova, rispettivamente medaglia di bronzo e d’oro agli ultimi Giochi di Parigi, alle schiacciatrici Britt Herbots e Kara Bajema, fino alla coppia di liberi formata da Brenda Castillo e Beatrice Parrocchiale.  Al palleggio Giulia Gennari, senza poi dimenticare il martello Giulia Mingardi e l’ex Linda Nwakalor.

Insomma, sarà una prova importante per le ragazze di coach Giovi che vogliono trovare altre risposte per indirizzare il lavoro delle prossime settimane. Intanto ci pensa l’inossidabile Gaia Traballi a fare il punto della situazione:

“Siamo una squadra particolarmente votata all’attacco, nel senso che abbiamo molte individualità che possono dare molto in questo fondamentale – afferma la schiacciatrice delle Black Angels –. Tuttavia con Roma non abbiamo brillato particolarmente in questo. Penso sia dovuto soprattutto a una fase in cui abbiamo lavorato e spinto veramente tanto dal punto di vista fisico e atletico. Ci può stare che ora non abbiamo quella forma che raggiungeremo alla fine della preparazione. Ora dobbiamo spingere in quelle cose che riteniamo possano non essere esattamente il nostro punto di forza, ma dove poi, di squadra, potremo fare lo stesso la differenza. A tal proposito mi viene in mente la fase di contrattacco e il muro-difesa. Abbiamo grandi margini di crescita in tutto ciò, magari mettendoci dentro anche qualche battuta più fastidiosa. Poi verrà fuori anche il cambio palla”.

Sull’avversario del prossimo allenamento congiunto Gaia ha le idee molto chiare:

“Scandicci non ha certo bisogno di tante presentazioni, hanno delle giocatrici di caratura olimpica. Per noi è molto interessante confrontarci con una realtà di altissimo livello e spero possano giocare con la loro formazione titolare. Questo ci darebbe tante risposte rispetto il nostro livello attuale e ci farebbe anche tirare fuori qualcosa in più. Noi comunque non dobbiamo perdere di vista il nostro obiettivo, cioè quello di limare l’intesa di squadra e il nostro sistema di gioco. Mettiamo da parte eventuali timori, è solo un test e come tale va affrontato. Speriamo di figurare bene contro giocatrici di livello mondiale”.

La carriera nella pallavolo indoor di Traballi racconta di un’ascesa graduale ma progredita in tempi tutto sommato veloci. La grande capacità di Gaia è sempre stata quella di sapersi ben adattare nella categoria superiore. E dopo due stagioni in A2, per lei si aprono le porte del massimo campionato italiano:

“Sto affrontando questa stagione come tutte quelle passate, senza pormi limiti ma anche senza particolari aspettative. Ancora devo capire a che punto mi trovo rispetto questo livello. Mi sono accorta in queste stagioni di quanto non si possa sapere se un giocatore può stare a un determinato livello finché non ci si trova. Tante cose del mio modo di giocare le dovrò aggiustare e adattare rispetto alla fisicità degli avversari che possiamo trovarci davanti. Fino ad ora sono piuttosto contenta di come sto lavorando e in particolar modo di quello che sto facendo in seconda linea. Qui posso dare tanto, molto più di quello che ho fatto fin ora. Il salto di qualità posso farlo in questo modo perché c’è sempre qualcosa da imparare e migliorare”.