E’ un Grifo formato trasferta: a Verona un punto pesantissimo

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Un altro pareggio, il quarto di fila in campionato, il quinto se ci infiliamo anche quello dei regolamentari di Genova in Coppa Italia, ma quello conquistato sul terreno della capolista, grande favorito per la vittoria finale, è un punto pesantissimo che, oltre a proiettare il Perugia in testa alla particolare classifica delle gare esterne con quattordici punti, in compagnia del Carpi e dello stesso Verona, conferma l’ottima organizzazione di gioco che mister Bucchi ha conferito alla sua squadra. Rimontare due gol al “Bentegodi” non è roba da poco e se ci si riesce dominando la gara per tutto il secondo tempo è un’ulteriore nota di merito. A contribuire a questo è servito anche il doppio ingresso in campo di Drolè e Acampora e nel finale di Bianchi, di forze fresche necessarie per “bucare” le difese avversarie, anche la corazzata Verona di Pecchia nella ripresa, con l’ingresso di un centrocampista Zaccagni, al posto di una punta, Luppi, ha cercato di comportarsi come le squadre che abitualmente vengono al “Curi” solo per pareggiare, fidando sulle difficoltà del Perugia contro difese schierate. La bella gara di Genova di giovedì aveva evidenziato come il Perugia avesse bisogno dell’innesto di gente fresca, come Drole, Acampora, Bianchi, Mancini, Ricci per uscire da quella mancanza di brillantezza, di esplosività, palesata nelle ultime partite e se pur parzialmente, questo si è verificato anche nel secondo tempo di Verona. A nostro parere, oltre a Nicastro, che gol a parte e non è poco, anche oggi non si è visto e Guberti, anche Brighi avrebbe probabilmente bisogno di rifiatare, perché pur non demeritando rallenta la manovra di raccordo tra centrocampo e attacco. La controprova non c’è ma chissà come sarebbe andato a finire il primo tempo con Acampora e Drole in campo sullo zero a zero con il Verona scatenato in avanti, costretto a lasciare spazi alla velocità dell’ivoriano e all’esplosività del napoletano. Il Perugia è stato poi bravo a sfruttare il grosso punto debole del Verona, quello delle palle inattive, a conferma che Bucchi non dorme, tutt’altro, segnando entrambe le reti proprio su queste situazioni, la seconda con il suo uomo migliore Belmonte, autentico gladiatore sulla sua fascia.  Il Perugia torna da questa doppia trasferta in tre giorni nel Nord Italia con un’autostima sicuramente lievitata, utilissima per affrontare gli ultimi quattro impegni di questo girone d’andata che vedranno i grifoni impegnati con la Pro Vercelli al “Curi”, a La Spezia, col Latina nuovamente in casa e a Salerno. E sapete qual è la caratteristica che lega queste quattro formazioni? Sono quelle che hanno pareggiato di più, otto, come il Perugia, lo Spezia e nove la Salernitana, che comunque affronteremo in trasferta, sempre nove la Pro Vercelli e addirittura dieci il Latina, prossime avversarie, invece, a Pian di Massiano. Facile immaginare quale sarà il “clichet” di queste gare interne e allora Bucchi, per ritrovare quei tre punti che mancano da quasi quaranta giorni, dovrà a nostro avviso insistere sulle forze fresche, magari incrementandole, visto che volendo spezzare il capello, anche oggi, alla gran mole di lavoro sviluppata nel secondo tempo è corrisposto solo il gran legno di Drolè, oltre alla “testata” all’ultimo tuffo di Belmonte, ma su palla inattiva. E la Pro Vercelli va battuta, senza se e senza ma!

Danilo Tedeschini