Vanoli scaraventa Lucarelli all’Inferno, Grifo appena in Purgatorio

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Venezia

Venezia “esplosivo” al Liberati, il Perugia vede il Paradiso da lontano con lo 0-0 nello scontro diretto col Cosenza

 

Paradiso

10 – Paolo Vanoli

Venezia esplosivo al “Liberati”! La squadra di mister Paolo Vanoli asfalta la Ternana a domicilio con un quattro a uno che evidenzia in pieno come i lagunari abbiano dominato in lungo e in largo la gara, chiudendo in vantaggio di tre gol il primo tempo grazie alle segnature di Carboni, del solito Pohjanpalo e di Ellertsson, per poi andare sul quattro a zero con Cheryshev, appena subentrato, dopo essersi concessi il lusso di sbagliare un rigore con Pohjanpalo e di subire nel finale l’inutile gol della Ternana. Una prestazione super, a coronamento dell’ottimo lavoro fatto dal tecnico Vanoli dal suo subentro sulla panchina veneziana che, non solo allontana quasi definitivamente i lagunari dalla zona playout, mancano solo due punti per la salvezza, ma, addirittura, permettono loro di coltivare il sogno preliminare, attualmente a quattro punti dalla loro quattordicesima posizione, determinata dalla peggiore differenza reti col Como, che condivide col Venezia quota quarantadue. Ottimo “manico”!

9 – Brescia e Bari

Sette punti nelle ultime tre gare e il Brescia torna a sperare nella salvezza. La meritata vittoria per due a uno al “Granillo” contro la Reggina, griffata dalle reti, una per tempo, di Mangraviti e Rodríguez, consente, infatti, alle rondinelle di scavalcare la Spal e agganciare il Perugia a quota trentacinque, anche se il Brescia resta terzultimo per la peggiore differenza reti negli scontri diretti con gli umbri.

Il Bari espugna in rimonta l’“Arena Garibaldi-Anconetani” superando, grazie ad un rigore trasformato da Antenucci nel finale, il Pisa, passato inizialmente in vantaggio grazie ad un altro calcio di rigore. Galletti, senza dubbio agevolati dal “rosso” diretto comminato a Nagy dopo soli tredici minuti, che si erano portati sull’uno a uno già nel primo tempo con la rete di Esposito. La squadra di mister Mignani consolida il suo terzo posto toccando quota sessanta punti, ben sette in più della quarta. A meno di crolli nelle ultime giornate la favorita del tabellone dei playoff promozione, dovrebbe essere proprio il Bari.

8 – Genoa

La classe non è acqua e il Genoa passa, anche se a fatica, uno a zero il finale, a Cittadella, potendo  sfruttare la superiorità numerica per oltre un tempo. A decidere il match la rete di Gudmundsson  dopo un’ora di gioco. Promozione in Serie A ormai ad un passo per i rossoblù, sempre secondi, ma adesso a quota  sessantasei, a solo due lunghezze dal Frosinone capolista e, quel che più conta, sempre con sei punti di vantaggio sulla terza e con una giornata in meno da giocare.

7 – Parma

Bel successo in rimonta del Parma che, grazie ad una caparbia ripresa, supera due a uno al “Tardini” il Cagliari, che aveva chiuso in vantaggio di una rete la prima frazione. Di Vazquez su rigore e Man con un’autentica “perla” i due gol dei ducali, che si permettono anche il lusso di sbagliare nel recupero il rigore del tre a uno con Mihaila. Parma che sale al quinto posto a quota cinquantuno, a sole due lunghezze dalla semifinale diretta dei playoff.

Purgatorio

6 – Sudtirol, Ascoli, Cosenza, Spal e Benevento

Il Sudtirol torna con un bel pareggio a reti bianche dalla trasferta sul campo della capolista Frosinone. La squadra di mister Bisoli si difende con ordine dagli attacchi della formazione ciociara, non disdegnando qualche buona azione in ripartenza. Il punto conquistato consente ai bolzanini di rimanere al quarto posto, adesso con cinquantatré punti.

L’Ascoli sfiora il successo a Como, venendo raggiunto dai lariani solo nel recupero e grazie ad un calcio di rigore. Altri due rigori, uno per parte, sempre nella ripresa, il primo trasformato da Dionisi per il vantaggio bianconero e il secondo parato da Leali, che nulla ha potuto, invece, sul secondo rigore lariano. Ascoli che con il suo undicesimo posto, determinato dai migliori scontri diretti con la Ternana, con la quale condivide quota quarantatré, è ad un solo punto dalla salvezza e a tre dalla zona nobile.

Il Cosenza pareggia zero a zero lo scontro diretto di Perugia e, grazie al punto conquistato sale a quota trentotto, per la prima volta fuori dalla zona bollente, in sestultima posizione. La squadra di Viali, tredici punti nelle ultime nove gare, ha rischiato poco o niente e recrimina anche per un palo pieno colpito nella ripresa da Delic.

La Spal conquista un pari a reti bianche nel tiratissimo ed equilibratissimo derby di Modena. Un tempo per uno, con la Spal padrona nella prima parte e il Modena molto pericoloso nella ripresa. Il punto conquistato, però, non è sufficiente ad evitare che la squadra di mister Oddo scivoli al penultimo posto, adesso con trentaquattro punti, anche se la zona playout, ovvero il quartultimo posto del  Perugia, rimane ad un solo punto prima del fondamentale scontro diretto del “Mazza” di domenica prossima

Il fanalino di coda Benevento non si arrende e continua a lottare, portando via un punto dalla difficile trasferta di Palermo, con il gol di Ciano nel primo tempo a pareggiare il vantaggio iniziale della squadra di mister Corini. L’uno a uno finale non aiuta molto la drammatica classifica della squadra di mister Agostinelli, sempre ultima ma, adesso, con trentuno punti, a ben quattro lunghezze dal playout.

5 – Frosinone, Como, Perugia, Modena e Palermo

Il Frosinone, privo dei due attaccanti migliori, Mulattieri e Caso, non riesce ad abbattere il muro del Sudtirol e deve accontentarsi dello zero a zero casalingo contro la formazione bolzanina, quarta forza del campionato. Le vittorie contemporanee di Genoa e Bari limano il vantaggio dei ciociari, ma se la lotta per il primo posto, con i liguri solo due punti dietro, pare riaperta, quella per la promozione diretta, quella che più conta, alla luce degli otto punti di vantaggio sul Bari, nove con gli scontri diretti favorevoli alla formazione di mister Grosso, rimane ben chiusa!

Il Como, sotto su rigore a metà ripresa, nella gara interna con l’Ascoli, riacciuffa i bianconeri in pieno recupero, sempre su rigore, con Cerri che, qualche minuto prima, si era fatto parere un altro tiro dal dischetto. L’uno a uno finale impedisce ai lariani, tredicesimi grazie alla migliore differenza reti rispetto al coinquilino Venezia, di raggiungere la salvezza con largo anticipo ma il traguardo resta vicino.

Uno zero a zero nell’importantissimo scontro diretto casalingo con il Cosenza che equivale quasi ad una sconfitta per i grifoni, protagonisti della terza gara consecutiva senza tiri nello specchio della porta avversaria. I soli cinque punti conquistati nelle ultime nove gare fanno scivolare indietro il Perugia, raggiunto dal Brescia e che salva il quartultimo posto solo per la migliore differenza reti negli scontri diretti con le rondinelle.

Il Modena non va oltre lo zero a zero nel derby casalingo con la Spal. Se da un lato il punto conquistato, al termine di un match che ha visto i canarini soffrire nel primo tempo e dominare nella ripresa, certifica la virtuale salvezza anticipata della squadra di mister Tesser, dall’altra la mancata vittoria impedisce al Modena di agganciare la zona preliminare, adesso a soli due punti dal suo decimo posto, determinato dai peggiori scontri diretti col Palermo, che condivide con gli emiliani quota quarantaquattro.

Identico discorso, quindi, per il Palermo, cambia solo la posizione rispetto al Modena, la nona invece della decima, bloccato sull’uno a uno al “Barbera” dal fanalino di coda Benevento. I siciliani, subito in vantaggio con Sala ma raggiunti già nel corso del primo tempo, recriminano per la rete di  Broh al novantaseiesimo, annullata dal Var per un tocco involontario di braccio di Segre.

Inferno

4 – Cagliari

Un Cagliari double-face, bello nella prima parte della gara del “Tardini”, conclusa in vantaggio uno a zero grazie alla rete di Lapadula, bruttino nella ripresa, nella quale subisce la rimonta del Parma, che si aggiudica l’importante scontro diretto per due a uno, con Radunovic che, parando un rigore nel finale, evita addirittura il tre a uno. Cagliari che scivola così in sesta posizione con i suoi quarantotto punti.

3 – Cittadella

Il Cittadella perde uno a zero in casa con il rullo compressore Genoa, sconfitta probabilmente determinata dall’espulsione di Giraudo nel finale del primo tempo sullo zero a zero. La squadra di mister Gorini, però, deve prendersela con se stessa perché il gioco molto fisico che pratica, troppo spesso sfocia nella scorrettezza, determinando cartellini gialli contro a iosa, nove anche sabato, tra i quali i due che, come più volte è capitato, provocano il “rosso”, stavolta a Giraudo. Cittadella di nuovo pericolosamente in zona playout con il suo quintultimo posto a quota trentasette.

2 – Pisa

Il Pisa paga a caro prezzo l’espulsione di Nagy per fallo da ultimo uomo dopo soli tredici minuti,   perdendo due a uno in casa con il lanciato Bari, per di più subendo il gol della sconfitta al novantesimo su rigore. La squadra di mister D’Angelo, nonostante l’inferiorità numerica, era riuscita a passare in vantaggio nel primo tempo grazie al rigore trasformato da Torregrossa, subendo però il pari barese, sempre nel primo tempo. Nerazzurri che, comunque, rimangono sempre al settimo posto, grazie ai migliori scontri diretti con la Reggina, che condivide quota quarantasei col Pisa.

1 – Reggina

Serataccia della Reggina, che perde due a uno l’anticipo casalingo col Brescia. Una sconfitta meritata, con le rondinelle avanti due a zero grazie ad un gol per tempo e con la rete di Bohua ad un quarto d’ora dalla fine che serve solo a salvare l’onore. La sconfitta, alla luce dei risultati negativi di molte concorrenti della squadra amaranto, lascia, comunque, la Reggina dentro la zona preliminare all’ottavo posto, determinato dalla peggiore differenza reti negli scontri diretti con il Pisa.

0 – Cristiano Lucarelli

Che botta! Una vera disfatta, assolutamente imprevista, in particolare nelle dimensioni, per la Ternana, umiliata al “Liberati” da un ottimo Venezia, padrone della gara fin da subito, che trionfa  rifilando un perentorio quattro a uno ai rossoverdi. E il punteggio poteva essere ancora più umiliante per le frastornate fere, che avevano chiuso sotto tre a zero la prima frazione, senza la rete della bandiera segnata nel finale da Capanni e se Iannarilli non avesse parato, ad inizio ripresa, il rigore di Pohjanpalo. Un’autentica, inaspettata “caporetto” per la squadra del confuso tecnico Lucarelli che, nel giorno nel quale doveva festeggiare la salvezza (fortunatamente per loro basta ancora solo un punto) ma, soprattutto, andare all’assalto della zona preliminare (che avrebbe raggiunto vincendo) ha completamente fallito. Fortunatamente per le fere anche le avversarie dirette per il preliminare hanno subito sconfitte casalinghe, la Reggina e il Pisa o hanno pareggiato tre le mura amiche, Modena e Palermo, per cui, sulla carta, i tre punti di distanza che separano la Ternana, dodicesima, dalla zona nobile potrebbero ancora essere colmati ma, di certo, non dalla squadra vista oggi in campo. Disastro rossoverde!

Dan.Te.