Il tonfo col Rimini conferma un cammino in calando del tecnico napoletano sulla panchina del Grifo. Lunedì solo una vittoria può risollevare le sorti dei biancorossi e dell’allenatore
Il clamoroso tonfo interno col Rimini, un 1-4 che spedisce il Perugia in zona playout col quintultimo posto a quota sei dopo sei gare, determinato dalla peggior differenza reti nei confronti della Pianese, sorprende fino ad un certo punto, anche se ieri sera anche la direzione arbitrale ha contribuito non poco alla disfatta.
Ma qualche decisione sbagliata dell’arbitro e la giusta espulsione di Matos dopo soli dodici minuti per aver detto qualcosina di troppo all’arbitro subito dopo un rigore, reclamato e non concesso, a favore del Perugia, sull’uno a zero per i romagnoli, non può costituire un alibi ad una situazione negativa che si trascina pericolosamente da molto tempo, intervallata da rari bagliori di luce come nel secondo tempo di Pescara.
Anche le assenze in attacco sono una scusante fino ad un certo punto perchè l’allenatore deve comunque trovare soluzioni alternative e tenere in panchina Palsson, apparso pimpante nello scampolo di partita giocato, a nostro parere non è stata la decisione giusta, l’ennesima.
Gli affezionati lettori che ci seguono settimanalmente conoscono benissimo da tempo il nostro giudizio tutt’altro che positivo riguardo al tecnico, corroborato, purtroppo, dai numeri impietosi che settimanalmente snoccioliamo e aggiorniamo.
Formisano in questi nove mesi alla guida del Perugia ha una media punti insufficiente per le ambizioni del Perugia, sotto il punto e mezzo a gara, di 1,48 per la precisione. Se andiamo a sezionare il suo percorso in 4 parti ci accorgiamo come il suo cammino sia stato identico a quello di una pallina su un piano inclinato, peggiorando sempre.
La sezione iniziale è stata indubbiamente molto positiva con ben dodici punti totalizzati, non senza quella fortuna che ha poi voltato le spalle, soprattutto quest’anno, al tecnico partenopeo, nelle prime cinque gare, nelle quali ha potuto sfruttare anche il lavoro del suo predecessore Ciccio Baldini.
Le successive quindici partite, fino al termine della stagione regolare, hanno fatto registrare una caduta esponenziale della media punti, passata dell’ottimo 2,4 a partita al modesto 1,4 a gara.
La discesa, inesorabile, è proseguita nelle tre gare dei playoff, nelle quali sono arrivati il sudato zero a zero casalingo col Rimini, comunque sufficiente per passare il turno, la sconfitta casalinga per due a zero dell’andata con la Carrarese e la vittoria per due a uno nel ritorno di Carrara, arrivata praticamente al fischio finale quando Mister Calabro, a qualificazione ormai certa, aveva tolto i migliori nell’ultimo quarto d’ora, con la media punti di queste tre gare scesa ad 1,33.
E veniamo a questo disastroso inizio di questa stagione nella quali il Perugia, di sei gare, ne ha vinta solo una, quella contro una Spal che non era quella attuale, senza i rinforzi Bidaoui ed El Kaddouri, ne ha pareggiate tre e perse due, con la media punti precipitata ad un punto a partita, col Perugia piombato in zona playout!
E’ evidente che non si può continuare in questo modo e la nuova società, che non ha nessuna colpa, avendo ereditato da Santopadre queste macerie tecniche, oltre a quelle economiche, è chiamata a decisioni drastiche. Se così non fosse allora anche Faroni continuerebbe ad avere le sue colpe.
Oltre alle responsabilità di Formisano ci sono anche quelle di Giugliarelli, perchè al di là dell’ottimo arrivo di Cisco, anche ieri sera il migliore, gli altri nuovi non stanno brillando, in particolare il portiere Gemello, che ha grosse responsabilità in almeno due dei quattro gol subiti e che sta palesando troppi alti e bassi, alternando grandi interventi a esitazioni, spesso fatali, nelle uscite.
Visto che tra solo tre giorni si gioca di nuovo è probabile che Faroni conceda a Formisano l’ultima chance nella non facile gara di Pesaro di lunedì sera. Solo una vittoria risolleverebbe il Perugia e il tecnico perché anche il brodino di un pari al “Benelli” non cambierebbe né la pessima classifica, né la disastrosa media punti!
Danilo Tedeschini