Grosso e Bucchi in cima al Paradiso, Vigorito negli Inferi

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La truppa di Grosso fa il blitz a Como e tenta la fuga, Benevento ancora k.o. e salta Cannavaro

Il Frosinone espugna Venezia in rimonta, l’Ascoli rialza la testa a Bari. Il Benevento da 2-0 a 2-3 con la Ternana: le responsabilità del momento no sono del presidente

 

Paradiso

10 – Fabio Grosso e Cristian Bucchi

Il Frosinone, anche approfittando della superiorità numerica nella seconda parte della ripresa, espugna meritatamente il “Penzo”, rimontando il vantaggio del Venezia grazie alle reti di Lucioni, Mulattieri e Borrelli e sale nel gruppo delle seconde in classifica, a quota diciotto, comprendente anche Bari, Reggina e Genoa, ad una sola lunghezza dalla vetta. Dopo averlo tanto criticato nella scorsa stagione è il momento di dare il giusto merito al tecnico dei ciociari Fabio Grosso, che, in questa stagione, sta acquisendo la giusta mentalità necessaria per fare il salto di qualità come allenatore. Chapeau!

Dalle stalle alle stelle. L’Ascoli dà un calcio alla crisi andando ad espugnare meritatamente niente meno che l’imbattuto terreno dell’ex capolista Bari con un meritato due a zero, griffato da Simic e Dionisi. Molto bravo mister Cristian Bucchi a mantenere la barra dritta nel momento in cui le acque si erano notevolmente agitate e, dopo questa impresa, il tecnico può ora godersi una classifica migliore che vede i bianconeri in decima posizione in compagnia del Modena, con dodici punti, ad appena una lunghezza dalla zona nobile. Riscatto!

9 – Ternana, Genoa e Sudtirol

La quinta vittoria consecutiva della Ternana, la terza in trasferta, consente ai rossoverdi di balzare da sola in testa alla classifica a quota diciannove. Un ruolino di marcia straordinario quello tenuto, dopo un avvio di campionato stentato, dalla squadra del bravo mister Cristiano Lucarelli, capace ieri di andare a vincere a Benevento con una sensazionale rimonta nella ripresa, firmata dalle reti di Sorensen, Pettinari e Di Tacchio, dopo aver chiuso la prima frazione sotto di due gol. Una grande prova di forza e di carattere della Ternana, ad immagine e somiglianza del proprio tecnico.

Ancora una volta il Genoa di mister Blessin guadagna in trasferta quello che dilapida in casa. Stavolta accade a Cosenza, dove il Genoa fa valere la sua superiorità tecnica e d’organico sui padroni di casa, andando a vincere due a uno al “Marulla” nonostante oltre un tempo giocato in inferiorità numerica per l’espulsione di capitan Bani sull’uno a zero. Di Coda su rigore e Strootman le reti del Genoa,  adesso  secondo.

Un sorprendente Sudtirol prosegue la sua striscia di risultati positivi andando a vincere meritatamente a Perugia per due a uno grazie alle reti di Mazzocchi nel primo tempo e di Carretta a pochi minuti dallo scadere. Il tecnico Bisoli è imbattuto e, con il successo odierno, ha collezionato la quarta vittoria, con due pari, nelle sei gare del Sudtirol con lui in panchina, confermandolo a cavallo tra la zona playoff e il nono posto, in compagnia del Cagliari, con quattordici punti.

8 – Modena e Parma

Sabato di festa sulla via Emilia parmense e modenese, con le due squadre entrambe vittoriose. Largamente lo scatenato Modena di mister Tesser, capace di rifilare al “Braglia” un roboante cinque a uno al Como. Partita dominata da subito dai canarini, molto pericolosi sui tagliatissimi angoli battuti da Tremolada, dai quali scaturiscono tre dei cinque gol della formazione di mister Tesser, la doppietta di Pergreffi e la rete di Diaw. L’inspirato Tremolada serve anche l’assist per il gol di Armellino mentre l’ultima rete è di Magnino, ancora su azione d’angolo, ma stavolta battuto da Duca. Modena che si allontana prepotentemente dalla zona calda risalendo a centroclassifica.

Il Parma, invece, coglie un importantissimo successo per due a zero al “Tardini” contro l’ex capolista Reggina. Successo meritato, firmato dalle reti di Oosterwolde nel primo tempo e di Valenti nella ripresa, che consente alla squadra di mister Pecchia di agganciare al sesto posto, a quota sedici, il Brescia.

7 – Cagliari

Fondamentale vittoria scacciacrisi per il Cagliari, che supera due a uno il Brescia nell’importante scontro diretto dell’“Unipol Arena”. Le reti, entrambe nel primo tempo, di Luvumbo e Deiola fanno tirare un grosso sospiro di sollievo a mister Fabio Liverani nonostante la rete bresciana nel finale riapra la contesa. Cagliari, comunque, sempre ottavo col Sudtirol.

Purgatorio

6 – Pisa e Spal

Rocambolesco, quanto meritato, pareggio per tre a tre del Pisa sul campo del Palermo che, ad inizio ripresa era in vantaggio per tre a uno sulla squadra di mister D’Angelo, con il capolavoro balistico di Toure nel primo tempo che aveva momentaneamente pareggiato l’iniziale vantaggio dei rosanero. Nella ripresa, sul tre a uno, erano invece Gliozzi e un altro gran gol, stavolta di Tramoni, a consentire al Pisa di arpionare un ormai insperato punto. Pisa che sale a quota sette, al terzultimo posto.

L’eclatante arrivo di mister Daniele De Rossi sulla panchina della Spal al posto dell’esonerato Venturato frutta un punto alla formazione estense con lo zero a zero di Cittadella. Un po’ di rammarico c’è per non aver saputo sfruttare la superiorità numerica per l’intera ripresa. Spal che scende, con dieci punti, al tredicesimo posto, in compagnia proprio del Cittadella.

5 – Palermo e Cittadella

Un Palermo sciupone e apparso troppo fragile in difesa, getta alle ortiche una vittoria casalinga che sembrava ormai certa, facendosi rimontare due gol di vantaggio nella seconda parte della ripresa dal Pisa. Dopo l’iniziale vantaggio di Elia, pareggiato quasi subito, era Di Mariano a riportare avanti i rosanero in chiusura di prima frazione. La seconda rete di Elia ad inizio ripresa sembrava chiudere la gara ed invece la squadra di mister Corini si faceva incredibilmente rimontare sul 3-3 finale. Rosanero che agguantano, comunque, il Venezia al quintultimo posto a quota otto.

Un Cittadella troppo nervoso non va oltre lo zero a zero nella gara del “Tombolato” contro la Spal, condizionata dall’espulsione di Danzi in chiusura di primo tempo. In dieci contro undici la squadra di Gorini ha badato più a non perdere, chiudendo addirittura la gara in nove per l’altra espulsione di Branca in pieno recupero. Cittadella tredicesimo con i ferraresi.

Inferno

4 – Brescia

Il Brescia torna a mani vuote dalla lontana trasferta di Cagliari, battuta due a uno dai padroni di casa, confermando la nostra tesi che la vede leonessa con le piccole e pecorella con le grandi. L’uno-due subito a metà primo temo tramortisce la squadra di mister Gastaldello, sostituto dell’ammalato Clotet, e la rete nel finale di Olzer serve solo a salvare un po’ la faccia. Brescia sesto col Parma.

3 – Reggina

La Reggina perde meritatamente due a zero a Parma e, oltre alla gara, perde anche il primato in classifica. Forse la tormentata settimana societaria ha avuto qualche riflesso anche nella prestazione della squadra di mister Inzaghi, apparsa al “Tardini” stranamente poco incisiva e vulnerabile in difesa.

2 – Como e Cosenza

Il Como, invece di giocare, va a farsi una gita di piacere a Modena e torna con cinque tortelloni sulla schiena, invece che sulla pancia! Un cinque a uno meritato e devastante quello subito dalla squadra di mister Longo al “Braglia”, mai in partita e tremendamente assente sui calci d’angolo modenesi, nei quali subisce quattro dei cinque gol, ma potevano anche essere di più. Como penultimo con soli sei punti.

Troppo forte questo Genoa per il Cosenza. Al “Marulla” i silani non riescono ad arginare la corazzata ligure neanche con l’aiuto della superiorità numerica registrata per un tempo e mezzo e, anzi, subiscono addirittura il gol del raddoppio. La rete della bandiera di Butic su rigore serve solo per le statistiche. Cosenza dodicesimo a quota undici.

1 – Bari, Venezia e Perugia

Clamoroso tonfo del Bari, meritatamente sconfitto due a zero dall’Ascoli al “San Nicola”, fino a quel momento imbattuto e, per la prima volta in nove gare, le bocche da fuoco della squadra di mister Mignani sono rimaste all’asciutto. Pugliesi che perdono il primato in classifica scivolando nel folto gruppo delle seconde.

Ancora una sconfitta interna per il Venezia che, in cinque gare casalinghe ha racimolato solo un pareggio per uno a uno con il Pisa, oltre a quattro sconfitte. Stavolta a violare il “Penzo” è il Frosinone, che vince meritatamente in rimonta per tre a uno. Ai lagunari non basta chiudere il primo tempo avanti grazie al gol di Cheryshev perchè, complice il secondo giallo rimediato da Ceccaroni sull’uno a uno, il Venezia crolla nel finale rimanendo sempre più impantanata nella zona playout.

Terremoto a Perugia! L’ennesima sconfitta, la settima in nove gare, due a uno in casa col Sudtirol con gol del momentaneo pari del subentrato Melchiorri, che certifica ancor più l’ultimo posto dei grifoni con soli quattro punti, provoca le dimissioni di Baldini, il ritorno di Castori, l’interruzione del rapporto con il D.S. Giannitti, la multa salatissima a Kouan per la maglietta gettata in terra dopo la sostituzione. Il tutto in mezzo ad una feroce contestazione al presidente Santopadre che, in questa situazione delicatissima fa, invece, passerella televisiva annunciando la firma sull’accordo per il progetto del nuovo stadio. Insomma il caos!

0 – Oreste Vigorito 

Non bastano due gol di vantaggio sulla nuova capolista Ternana al termine del primo tempo al Benevento targato Cannavaro, sparito dal campo nella ripresa nella quale la Ternana rimonta e supera con tre gol il doppio vantaggio sannita causato da un autogol di Iannarilli e da un rigore trasformato da La Gumina. La “cura” Cannavaro non sta sortendo gli effetti sperati, anzi, con due punti in tre gare, due delle quali in casa, il nuovo tecnico ha una media punti nettamente inferiore a quella del troppo frettolosamente esonerato Fabio Caserta, sette punti in sei gare. Evidente la responsabilità del presidente Oreste Vigorito in questa scelta, mal suggerita da parte della piazza e della stampa. E intanto il Benevento scivola in sestultima posizione con i suoi soli nove punti, con una sola lunghezza di vantaggio sulla zona playout. Errore presidenziale!

Dan.Te.