Il Paradiso è a Verona, Camplone non tornerà al “Curi”

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Il Paradiso è a Verona, Camplone non tornerà al

Il Paradiso è a Verona, Camplone non tornerà al “Curi”. Colpaccio della Virtus a Modena, Arezzo ancora k.o. ed è esonero per l’ex tecnico del Grifo

 

Paradiso

10 – Gigi Fresco

Il colpaccio della giornata lo fa la Virtus Vecomp Verona che va ad espugnare per uno a zero il terreno dell’ex capolista Modena. Gli scaligeri si confermano squadra scorbutica per tutti, sono la formazione che ha pareggiato di più, difficilissima da affrontare. Merito di queste prerogative va certamente ascritto al tecnico Gigi Fresco, che è anche il presidente della squdra veronese, unico esempio almeno in Italia, da ben trentotto anni sulla panchina della Virtus Verona che ha portato dalla terza categoria dilettantistica a ben figurare nella Serie C, la terza serie professionistica. I veronesi, con questo successo irrompono in zona playoff con il loro decimo posto, dietro alla Feralpisalò, che condivide con la squadra di mister Fresco, quota ventisei, solo perchè i gardesani hanno una gara da recuperare. Fenomeno da panchina e da scrivania!

9 – Cesena e Padova

Il Cesena passa facilmente sul campo del fanalino di coda Arezzo e si mantiene agganciata al treno promozione diretta, con il suo quinto posto a quota trentacinque, dimezzando momentaneamente a sole due lunghezze il distacco dalla vetta, in attesa del recupero della gara casalinga del Padova col Carpi che potrebbe, in caso di vittoria del Padova, riportare il distacco a quattro lunghezze. La formazione di mister Mandorlini è andata a sua volta ad espugnare di misura il difficile terreno della Sambenedettese salendo al secondo posto ad una sola lunghezza dal Sudtirol, con la possibilità, come dicevamo, di andare in testa con due punti di vantaggio sugli altoatesini in caso di vittoria nel recupero casalingo di Febbraio col Carpi o di laurearsi, comunque, Campione d’inverno anche in caso di pareggio con gli emiliani grazie allo scontro diretto vinto con la squadra di mister Vecchi.

8 – Imolese e Carpi

Dopo dieci sconfitte consecutive torna al successo l’Imolese che supera due a zero in casa il Matelica. La formazione del nuovo tecnico Catalano aggancia il Fano a quota quindici, superandolo al quartultimo posto grazie allo scontro diretto vinto nelle Marche. Rotondo successo in rimonta, per quattro a due, del Carpi nel derby del “Cabassi” col Ravenna. Sotto di un gol all’intervallo gli emiliani sfoderano una ripresa “monstre”, nella quale segnano quattro gol grazie alle due doppiette del nuovo arrivato De Cenco e di Ferretti, ribaltando la gara. Carpi attualmente dodicesimo con ventiquattro punti ma in grado, con ben tre gare da recuperare, di scalare la classifica e rientrare nella zona nobile.

7 – Sudtirol, Perugia e Fermana

Il Sudtirol supera di misura la Vis Pesaro al “Druso” e conclude il girone d’andata in vetta alla classifica con trentasette punti. I bolzanini non possono però festeggiare il platonico titolo di Campioni d’inverno perchè il Padova, vincendo il recupero col Carpi, andrebbe a quota trentanove. Il Perugia supera di misura la Feralpisalò al “Curi” cogliendo il terzo successo consecutivo. Passato in svantaggio recupera grazie al quinto gol di testa in tre partite del “piccolo” Minesso e completa la rimonta grazie a due calci di rigore prima di subire nel recupero un altro rigore. Perugia che sale al terzo posto, determinato dalla media inglese che vede il Padova avanti avendo una partita in meno e dallo scontro diretto vinto col Modena. Le due squadre condividono con i grifoni quota trentasei. Successo in rimonta della Fermana al “Recchioni” contro il Legnago Salus. Passati subito in svantaggio gli uomini di mister Cornacchini hanno la forza di recuperare e di aggiudicarsi tre preziosissimi punti che fanno salire la Fermana al quattordicesimo posto con ventidue punti, quattro lunghezze sopra la zona bollente.

Purgatorio

6 – Triestina e Gubbio

La Triestina coglie un pari a reti bianche a Mantova. Il punto sarebbe anche buono ma la mancata vittoria esclude, probabilmente definitivamente, i giuliani dalla lotta per il primo posto, distante al momento ben otto punti. Triestina ottava a causa della peggior differenza reti rispetto proprio al Mantova, con cui condivide quota ventinove. Buon punto del Gubbio che pareggia uno a uno a Fano dopo essere anche andato in vantaggio nella ripresa. Umbri tredicesimi a quota ventitre, con ben cinque lunghezze di vantaggio sulla zona playout.

5 – Fano e Mantova

Il Fano gioca una buona gara in casa col Gubbio ma, senza il rigore di Barbuti che rimette in equilibrio la gara, rischiava di perderla. Fano terzultimo a causa dello scontro diretto casalingo perso contro l’Imolese, con cui condivide quota quindici. Il Mantova non va oltre un pari senza gol nella gara casalinga contro la Triestina. Mantova, vicino al vantaggio nella ripresa, settimo grazie alla migliore differenza reti rispetto proprio alla Triestina, apparigliata ai virgiliani a quota ventinove.

Inferno

4 – Legnago Salus, Vis Pesaro e Feralpisalò

Il Legnago Salus torna a mani vuote dalla trasferta di Fermo, nonostante il vantaggio iniziale, poi rimontato dalla squadra marchigiana. Veneti sempre fuori dalla zona playout con il loro quindicesimo posto, determinato dalla migliore differenza reti rispetto alla Vis Pesaro, in compagnia del Legnago a quota diciotto, ma al quintultimo posto dopo essere stata battuta uno a zero a Bolzano dal Sudtirol. La Feralpisalò passa in vantaggio a Perugia ma poi subisce la rimonta del Perugia subendo tre gol prima di accorciare le distanze nel recupero. Gardesani con la Virtus Verona a quota ventisei ma davanti ai veronesi al nono posto in virtù della gara di Carpi da recuperare.

3 – Matelica

Il Matelica riesce nella non facile impresa di “resuscitare” l’Imolese, reduce da una lunga serie di sconfitte consecutive, ben dieci, perdendo due a zero al “Galli”. Preoccupa la fragilità difensiva della formazione marchigiana, venti gol subiti nelle ultime dieci gare, trentatre in totale nelle diciotto gare disputate. Matelica momentaneamente fuori dalla zona playoff con il suo undicesimo posto a quota venticinque, in attesa di recuperare mercoledì la gara interna col Carpi.

2 – Ravenna

Ancora un pesante rovescio esterno per il Ravenna, travolto nella ripresa a Carpi dopo aver chiuso avanti la prima frazione. Il quattro a due finale, appena mitigato dal secondo gol allo scadere, ancora una volta pone l’indice sulla fragilità difensiva del Ravenna che, con quaranta reti subite, ben ventisette in trasferta, è la squadra più perforata del torneo. Romagnoli penultimi con quattordici punti.

1 – Sambenedettese e Modena

La Sambenedettese ripone subito nel cassetto le speranze di una promozione diretta, risfoderate dopo la vittoria in trasferta di Salò nel turno precedente, perdendo in casa uno a zero lo scontro diretto col Padova. Marchigiani sesti con trenta punti, ormai in lotta solo per migliorare la posizione per i playout. Dura solo una settimana il primato solitario del Modena, clamorosamente battuto per uno a zero in casa dalla Virtus Vecomp Verona. Continua a pesare la scarsa prolificità dell’attacco, solo ventuno le reti all’attivo, nettamente il peggiore tra le prime sette della graduatoria. Modena quarto, sia perchè il Padova, secondo, ha una gara in meno, sia per lo scontro diretto perso con il Perugia, terzo, le due squadre che condividono con gli emiliani quota trentasei.

0 – Andrea Camplone

Ennesima sconfitta casalinga per l’Arezzo, stavolta per due a zero contro il Cesena, nonostante i numerosi rinforzi arrivati in questa prima metà del mercato invernale. La sconfitta, era nell’aria, costa la panchina al tecnico Andrea Camplone, in sella dalla sesta giornata in sostituzione dell’esonerato Potenza. Nove punti in quattordici giornate, frutto di una sola vittoria, cinque pareggi e ben otto sconfitte, delle quali ben cinque in casa, dove l’Arezzo non ha mai vinto, sono un bottino troppo misero e l’esonero, purtroppo, ci sta tutto. Al posto di Camplone la società amaranto ha ingaggiato Roberto Stellone che trova un Arezzo desolatamente ultimo con solo dieci punti.

Dan.Te.