Il Perugia fa un remake de “Gli ultimi cinque minuti”

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Il Perugia fa un remake de

Il Perugia fa un remake de “Gli ultimi cinque minuti”. Vittoria fondamentale quella ottenuta nel finale con la Triestina per le ambizioni di primato. Prossimo turno di campionato decisivo

 

“Gli ultimi cinque minuti” è il titolo di una pellicola italiana della metà degli anni ’50 con Rossano Brazzi e Peppino De Filippo, titolo che calza a pennello per descrivere il rocambolesco successo dei grifoni sulla Triestina, arrivato proprio negli ultimi cinque minuti di gioco, quando il Perugia era ancora sotto di un gol, determinato da più errori nella stessa azione da parte del reparto difensivo, in particolare quelli di Monaco, Vanbaleghem e Minelli.

Cinque minuti incredibili che hanno tirato fuori dall’Inferno della classifica, il terzo posto a sei lunghezze dal Padova, vittorioso a fatica in casa sul Gubbio e a quattro dal Sudtirol, che nel tardo pomeriggio si è sbarazzato facilmente della pratica casalinga Virtus Verona.

E quando tutto sembrava perduto i subentrati Murano e Minesso tiravano fuori dal loro cilindro due gol di inestimabile valore, al minuto ottantasei quello del capocannoniere del Perugia, arrivato a quota undici segnature e al novantesimo quello dell’ex pisano che ha regalato la vittoria.

E così il Perugia nel cinque minuti finali passava dalla disperazione di un primo posto che si stava allontanando irrimediabilmente alla gioia per essere rimasto attaccato alle costole di Padova, sempre tre lunghezze avanti ma atteso ora da due trasferte non facili, e a quelle del Sudtirol, sempre avanti ai grifoni di un punto ma atteso domenica dalla difficile trasferta di Trieste contro quella Triestina che, dopo aver castigato il Padova sabato scorso si stava ripetendo al “Curi” contro i grifoni, con gli altoatesini tra l’altro battuti dagli alabardati al “Druso” all’andata.

Non è stata certamente una gara gagliarda quella disputata dai grifoni, imbrigliati molto bene dalla tattica accorta e guardinga di mister Pillon, che non lasciava spazi alla manovra biancorossa.

Ne risentivano soprattutto Falzerano e Burrai e il primo tempo scivolava via senza grosse occasioni da ambo le parti, a parte un diagonale di Rosi allo scadere della prima frazione.

E nella ripresa, a sorpresa ma fino ad un certo punto, era la Triestina ad andare in vantaggio con Litteri, con Monaco e Vanbaleghem che si perdevano l’ex ternano, il cui non irresistibile colpo di testa finiva dentro grazie anche al goffo tentativo di parata di Minelli.

Caserta, a quel punto, metteva dentro prima Murano e qualche minuto dopo Minesso e Bianchimano, con i primi due che, come detto, cambiavano il volto della gara e quello del campionato del Perugia realizzando nel finale i due gol dell’insperato sorpasso che portava nel carniere perugino tre punti di platino, anche se poco meritati.

Ma sono proprio questo tipo di vittorie colte in giornate tutt’altro che brillanti, che fanno la differenza in un campionato equilibrato come quello del Girone B di quest’anno, ancora apertissimo a soli duecentosettanta minuti dalla fine.

Va dato, quindi, il giusto merito a questi ragazzi e al loro bravissimo tecnico Fabio Caserta, uno dei pochi ancora a crederci dopo l’amaro pari di Fermo che sembrava aver chiuso i giochi per i grifoni, bravissimo nello sparigliare le carte con le sostituzioni della ripresa.

E i suoi ragazzi, anche nella giornata peggiore, lo hanno ripagato con un finale scoppiettante e vietato ai deboli di cuore.

Tra questi la nota di merito più importante va assegnata a Murano, un altro giocatore rispetto a quello dell’autunno, che ha vivacizzato l’attacco e segnato il gol del pari, fondamentale per il morale e l’entusiasmo, volano indispensabile per il gol della vittoria arrivato pochi minuti dopo.

Una vera e propria iniezione d’entusiasmo questa sudatissima vittoria che potrebbe venire buona per il completamento del percorso netto nelle ultime cinque gare che serviva al Perugia per poter ambire alla promozione diretta dopo il sanguinoso pari di Fermo.

Due dei cinque successi, Verona fuori e Triestina in casa, sono bene o male arrivati, ma adesso ne servono altri tre, a cominciare da quello in trasferta col Ravenna del prossimo turno, proseguendo in casa col Matelica, per finire con quello da cogliere a Salò nell’ultimo turno, sperando al contempo che il Sud Tirol non faccia anch’esso percorso netto e che il Padova perda una delle tre partite.

E in quest’ottica è proprio il prossimo turno quello, forse, decisivo.

Il Padova andrà al “Braglia” contro un Modena impegnato nella lotta a distanza con Bari e Catanzaro per arrivare come migliore quarta dei tre gironi, piazzamento che gli farebbe saltare i primi due turni dei playoff, mentre, come accennato, il Sudtirol affronterà una coriacea Triestina, in lotta con la Feralpisalò per il quinto posto, posizione utile per essere la favorita dei playoff di girone, con i grifoni che si recheranno in casa del Ravenna, fanalino di coda del torneo.

Attenzione però, perchè il Ravenna è reduce da due ottime prestazioni, il due a due casalingo col Cesena, con i giallorossi in vantaggio di due gol a cinque dalla fine, e il chiaro successo in trasferta di ieri sera sul campo dell’Imolese.

La squadra di Colucci deve fare più punti possibili per non arrivare ultima ma, anche riuscendo a scavalcare l’Arezzo che la sopravanza di un punto, non deve assolutamente aumentare gli otto punti di distacco che la separano dalla quintultima, il Legnago Salus, limite massimo per evitare la retrocessione da penultimo senza giocare il playout.

Sono queste le insidie che troverà il Perugia al “Benelli” anche se è lampante come il tasso tecnico del Perugia sia di gran lunga superiore a quello dei ravennati per cui i grifoni, al di là della fame di punti del disperato Ravenna, hanno il dovere di riportare a casa i tre punti, sperando che da Trieste e Modena arrivino buone notizie.

Trovarsi a pari punti col Padova e davanti al Sudtirol domenica sera potrebbe essere il passo decisivo per arrivare primi e vincere il campionato.

Danilo Tedeschini