Il punto sullo spareggio: per il Pisa un gol pesante in zona Cesarini

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Nell’andata della finale play-off i nerazzurri accorciano nel finale (2-1). Monza all’Arena Garibaldi comunque con due risultati su tre

 

FINALE D’ANDATA PLAY-OFF

Finisce due a uno per il Monza la finale d’andata dei playoff dell’“U-Power Stadium” col Pisa. Le due formazioni hanno dato vita ad un bella gara che, nel primo tempo, ha fatto registrare una leggera supremazia brianzola nella prima mezzora, con il Monza passato in vantaggio dopo nove minuti con una velocissima ripartenza iniziata e conclusa in gol da Mota Carvalho, che poi sfiorava anche il raddoppio e con il Pisa che nell’ultimo quarto d’ora ha sfiorato il pareggio due volte, prima con Puscas, che ha concluso a lato un azione simile a quella che aveva portato in vantaggio il Monza, e poi con Benali, impappinatosi col pallone sull’uscita di Di Gregorio.

Ad inizio ripresa altra letale ripartenza del Monza, con Nicolas che compiva un autentico miracolo sul taglio di Barberis. Il Pisa rispondeva con un palo esterno colpito dal subentrato Sibilli. Nicolas compiva un altro miracolo prima della mezzora su un ravvicinato colpo di testa di Mota Carvalho, ma nulla poteva sul tap-in, sempre di testa, del subentrato Gytkjaer. Altro miracolo di Nicolas su Mota Carvalho, i due migliori in campo e quando la gara sembrava finita  il Pisa, squadra che per tradizione non muore mai e noi ne sappiamo, purtroppo, qualcosa, riapriva il discorso qualificazione con il colpo di testa vincente di Berra in pieno recupero.

Domenica alle 20,30, all’“Arena Garibaldi-Anconetani” la gara di ritorno che sancirà la terza squadra promossa in Serie A dopo il Lecce e la Cremonese, salite direttamente. Il Monza ha dalla sua due risultati su tre, vittoria e pareggio per conquistare la Serie A, mentre il Pisa è obbligato a vincere. Se lo farà con due gol di scarto i nerazzurri saranno promossi mentre, con una vittoria del Pisa con un gol di scarto, a decidere saranno i supplementari ed, eventualmente, i calci di rigore.

Danilo Tedeschini