La partita vista dal tifoso: Perugia – Trapani

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Torna l’appuntamento con la rubrica  “La partita vista dal tifoso”: come già fatto nella precedente gara contro il Cesena, in questo spazio dedicato esclusivamente ai tifosi biancorossi, accantoniamo qualsiasi commento tecnico sul match perso contro i siciliani del Trapani, guidati dal grande ex Serse Cosmi e lasciamo totalmente da parte tutte le polemiche e i polveroni sulle “non-dimissioni” del tecnico Bisoli e sulle presunte colpe della società e dei calciatori, in una stagione che fino ad ora ha regalato pochissime emozioni.

Ancora una volta tutti insieme Lunedi sera, serata tranquilla e non certo fredda a Pian di Massiano. Si accendono i riflettori del Curi e la gente lentamente si avvia verso i gradoni dello stadio. Ore 19,30: la Nord inizia a riempirsi ed è pronta a dare il suo apporto come sempre. La sconfitta di Cesena fa ancora male, ma non è ora il momento di guardare alla scorsa gara con rimorso. Ancora una volta iniziano ad alzarsi i cori e le bandiere durante il riscaldamento. Al cospetto c’è un Trapani determinato e compatto che galleggia in acque più che tranquille, nonostante qualche alto e basso che ci può stare. Ma soprattutto ritorna a casa sua in veste di allenatore l’indimenticato Serse Cosmi. Chiunque si ricordi di lui e del suo Perugia a cavallo tra il 2000 e il 2004, non può che essergli riconoscente; tra la gente che popola la curva, si sente dire qualcuno che dice di emozionarsi ancora solo ripensando all’impresa di Wolfsburg. La curva regala subito applausi all’“uomo del fiume”, come cosi qualcuno ama chiamarlo. Serse ricambia.

Clima festante…ma non troppo Ore 20,15: La Nord è ormai piena e massiccia e canta a squarciagola l’inno con le sciarpe al cielo, facendo poi gli abitudinari “oè” alla lettura della formazione da parte dello speaker. La gioia, nonostante i risultati, non manca mai: in quei 90 minuti la storia di ogni singolo tifoso viene meno e prende spazio quella del Perugia. Ancora una volta tutti insieme; eppure l’aria che si respira nel pre-partita è a tratti strana, come se qualcuno avesse il sentore che qualcosa di non buono stesse per andare in scena. La sconfitta di Cesena e le precedenti pessime uscite casalinghe hanno comunque segnato il cuore di ogni supporter biancorosso. I soliti infortuni e le solite defezioni nell’undici titolare, mettono un po’ di “ansia agonistica”. Ma non è il momento di assecondare il fatto. Ora si parte: fischio d’inizio e parola al campo.

Copione già visto e rivisto Il primo tempo sembra essere la fotocopia di tante altre partite: Perugia privo di idee che palleggia sulla trequarti senza mai impensierire il portiere avversario Nicolas. I circa trenta trapanesi giunti al “Curi” si danno coraggio e si fanno in qualche frangente sentire. Si canta in curva, ma iniziano presto i primi mugugni: “Siamo una squadra senza un verso!”, “Ma quando ci tiriamo in porta?”… Insomma un film già visto più volte in questa stagione. Quasi come fosse la trama di un “thriller”.

Intervallo Si chiude la prima frazione sullo 0-0. Partita inguardabile a detta della maggioranza dei tifosi. Il Presidente Santopadre si fionda in un lampo sugli spogliatoi con grande rabbia per spronare la squadra, ma ormai c’è qualcuno che si è stancato dei suoi teatrini che ultimamente hanno portato poche migliorie. Altri tifosi lo applaudono e lo sostengono comunque. Il tempo di una birra o di un Borghetti e ricomincia il secondo tempo di un film che da “thriller”, si trasforma lentamente in un “horror”.

Si ricomincia I gruppi ultras perugini continuano a dare il loro apporto, ma più di quello, non possono fare. Il clima inizia a farsi sempre più bollente: Cosmi non è di certo l’ultimo arrivato e cosi, inizia a studiare le mosse per infrangere la porta di Rosati. Da segnalare la perplessità di alcuni verso la scelta di Bisoli di mandare in campo Zapata al posto di Aguirre: l’uruguagio non ha certo mostrato grandi cose, ma almeno è l’unico in grado di dare un po’ di vivacità alle sterili sortite del Grifo. La solita incapacità di pungere l’avversario, si palesa al 69° minuto di gioco, quando Ardemagni, di testa, si divora il vantaggio: immaginate da soli la reazione di chi è presente e si sta dannando l’anima per questo gol tanto atteso ed agognato.

La sonora punizione Il “Dio del pallone”, ancora una volta, ci insegna quanto sia vera la classica frase “gol mangiato, gol subito”. Coronado infila a quasi 15 minuti dal termine la porta biancorossa. Gelo al Curi: il prologo di un’ ennesima catastrofe casalinga si sta praticamente palesando, proprio come in un film dell’orrore. Ma i tifosi ne hanno passate di tutte i colori nella più o meno recente storia del club e non si fanno di certo intimorire. Il tifo continua imperterrito, anche se dalla gradinata e dalla tribuna qualcuno, sconfortato, è già pronto ad andarsene. Il secondo gol di Torregrossa è la goccia che fa traboccare il vaso: ora partono fischi e insulti verso squadra ed allenatore. Anche il più ottimista dei perugini ora ha perso la pazienza.

Fischi e rabbia Fischio finale e reazione pressoché inesistente da parte dei Grifoni. Ora i fischi sono altisonanti. Nessuno si presenta sotto la Curva Nord. Ancora una volta, in questa stagione, i sentimenti dei tifosi di casa vengono infranti e calpestati. La gente ne ha da dire verso tutti, nessuno escluso. La vita è spesso ingiusta e cosi è nel calcio: la Nord non meritava di certo questo scempio. I riflettori si spengono, la gente abbandona sconfortata e frustrata gli spalti, mentre serpeggiano già notizie sul possibile esonero del tecnico romagnolo. Il resto è cronaca odierna.

Note positive Da segnalare il passaggio sotto la curva ad inizio partita del grande Leonardo Cenci, ormai diventato una vera istituzione della città e un esempio per tutti coloro che stanno vivendo momenti difficili: con il suo sorriso ci ricorda che non bisogna mai mollare, anche se la verità dei fatti sembra sopraffarci. Onore a te, Leo. Altra nota positiva è quella della tifosa disabile Eleonora, che grazie all’aiuto di alcune splendide persone, ha coronato il sogno di poter assistere al match dai gradoni della Nord. Applausi a fine partita anche per l’altro ex Gennaro Scognamiglio.

Nicolò Brillo