La vittoria col Parma regala un sottile filo di speranza al Grifo

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I ducali, che hanno ben impressionato all'esordio, arrivano col dubbio portiere. Grifo mai k.o. in B con gli emiliani, dirige Serra di Torino

Il Perugia torna al successo casalingo dopo 72 giorni. Ora due vittorie con Ternana e Monza per arrivare a quota 61, ma per il preliminare potrebbe non bastare

 

Un sottilissimo filo lungo settantadue giorni, quelli che separano le uniche due vittorie casalinghe ottenute dal Perugia nel girone di ritorno, quella colta, finalmente, contro il Parma ieri sera da quella ottenuta col Frosinone nel lontano dodici Febbraio.

Un sottilissimo filo di speranza di poter arpionare in extremis il preliminare, lontano sempre tre punti ma con solo due giornate da giocare dopo il largo, probabilmente imprevisto, successo casalingo per quattro a uno dei ciociari sul Monza.

Un sottilissimo filo di speranza idealmente sostenuto ai due lati da un carneade, il giovane ex portiere titolare del Frosinone Ravaglia, protagonista di un gravissimo errore che spianò la strada ai grifoni nella prima vittoria contro i ciociari, con Ravaglia che anche per quella prestazione perse di lì a poco il posto a favore del non certo impeccabile Minelli e, dall’altro lato, dal campione del mondo, il portiere del Parma Gigi Buffon, autore ieri sera di uno svarione colossale sull’azione del raddoppio perugino, determinate alla luce del due a uno finale.

Contro la compassata squadra di mister Iachini, arrivata a Perugia senza nessun obiettivo reale, se non quello di ben figurare, alla luce della sua modesta classifica, era necessario solo vincere e il Perugia lo ha fatto, finalmente, scacciando anche i fantasmi relativi alla sconfitta del Napoli di qualche anno fa contro la Fiorentina, decisiva ai fini dello scudetto, quando Sarri dichiarò di aver perso lo scudetto e la successiva gara nell’albergo di Firenze assistendo alla vittoria della Juve in tv.

Si poteva pensare, infatti, che giocare col Parma sapendo già del largo successo ottenuto, addirittura in rimonta, dalla squadra di mister Grosso nel pomeriggio, potesse comportare un contraccolpo psicologico ed invece proprio l’ottimo approccio alla gara dei grifoni è risultato determinante, con il doppio vantaggio dopo soli sette minuti, ottenuto grazie al sacrosanto rigore trasformato da Burrai e alla successiva “papera” di Buffon, scacciando qualsiasi dubbio al riguardo

A quel punto il Perugia poteva giocare sul velluto e, nel primo tempo, complice anche la lentezza  dell’avversario, lo ha fatto ma, nella ripresa, abbassando colpevolmente il ritmo, il Perugia si è complicato la vita lasciando spazio alla qualità dei giocolieri del Parma, Vazquez e Bernabè in primis, pervenuto al due a uno con una “perla” dell’ex Siviglia e rischiando qualcosina nel convulso finale dopo aver fallito la possibilità di chiudere i giochi con Carretta, il peggiore in campo, che, a porta vuota, con Buffon a terra dopo la respinta sul suo tiro, spediva incredibilmente a lato di testa.

Fortunatamente la difesa, trascinata dal solito Dell’Orco, il migliore insieme a Segre, Burrai e a Olivieri, reggeva e il Grifo portava a casa una preziosa vittoria di misura, utile a tenere ancora in vita le ormai ridotte speranze di preliminare.

Avevamo sempre detto, al contrario di Alvini che aveva parlato di cinquantasette/cinquantanove punti, che per raggiungere il preliminare bisognava arrivare a sessantuno punti e, purtroppo, se il Frosinone dovesse fare quattro punti in queste due ultime gare sarebbero addirittura insufficienti.

A questo punto il Perugia è obbligato a vincere sia il delicatissimo derby di Terni che l’ultima, difficilissima gara interna con il Monza per chiudere a sessantuno, sperando che il Frosinone faccia solo due o tre punti tra la trasferta di Ferrara e la gara casalinga col Pisa, ormai fuori dalle velleità di  promozione diretta. Con quattro punti o ancora meno, a meno di improbabili suicidi del Frosinone, il preliminare rimarrebbe una chimera.

Pesa come un macigno quel punto conquistato al novantacinquesimo da Ciano e compagni a Terni, incredibilmente salutato con un ovazione sui social da molti tifosi biancorossi.

E’ bene ricordare a coloro che evidentemente “avevano fatto male i conti”,  che se la Ternana avesse vinto, il Frosinone sarebbe stato a due punti e con due vittorie il Perugia sarebbe andato matematicamente al preliminare nel caso di un pari e un successo ciociaro nelle ultime due.

Al contempo è lapalissiano che l’eventuale, auspicabile successo a Terni nel derby avrebbe chiuso i giochi per la campanilistica supremazia regionale, a favore dei grifoni, anche con una Ternana a due punti dal Perugia prima dello scontro diretto di sabato grazie al successo sui ciociari.

E per chi spera ancora di coinvolgere l’Ascoli, quattro punti avanti al Perugia, ricordiamo che la sconfitta della Ternana nel derby renderebbe automaticamente molto più facile l’ultima gara casalinga dell’Ascoli, atteso prima dalla difficilissima trasferta di Cremona, contro una Ternana senza più stimoli.

Ma vincere il derby prima e col Monza in casa poi è nelle corde di questo Perugia? Della gara col Monza ne parleremo nel prossimo editoriale, adesso limitiamoci al derby, tutt’altro che facile da vincere contro una Ternana pimpante, anche se matematicamente fuori dai giochi per il preliminare, reduce dal prestigioso, meritato successo di Benevento e che nelle ultime dieci gare ha rimontato ben sei punti, dei dieci di distacco, ai grifoni.

Per vincere al “Liberati” ci vorrà il miglior Perugia, un pareggio, forse, chiuderebbe anticipatamente i giochi per il preliminare ai grifoni anche se regalerebbe matematicamente la supremazia regionale alla formazione biancorossa. Ma vogliamo solo accontentarci del semplice campanilismo?

Chiudiamo dando il benvenuto in B, dopo il Bari, al Sudtirol e al Modena, due delle tre nostre coriacee avversarie nella scorsa stagione che, in gironi diversi, hanno entrambe trionfalmente ottenuto la promozione diretta, con la quarta avversaria dello scorso anno, la più acerrima, il Padova, condannata anche stavolta, col secondo posto, alla lotteria dei playoff.

I loro successi,  anche quello del Bari di Mister Mignani, l’allenatore del Modena dello scorso anno, dimostrano ancora una volta quanto sia stata enorme l’impresa compiuta da mister Caserta e dai suoi ragazzi.

Danilo Tedeschini